Party

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Romano era scompostamente seduto sul divano, sventolandosi il viso con una mano e respirando a fatica. Il caldo che accompagnava la stagione estiva si faceva sentire e nonostante le imposte fossero tutte spalancate il clima in casa non sembrava cambiare. A tutto ciò, si aggiungeva un fastidioso mal di testa che rendeva il Meridione ancora più scazzato del solito.
Romano chiuse gli occhi e tirò un profondo sospiro, cercando di rilassarsi, ma sfortuanatamente per lui quel breve momento di pace fu interrotto quasi subito da qualcosa.

-FRATELLONE!-

Anzi, qualcuno: Feliciano che, felice come una Pasqua, si precipitò nel salotto con un sorriso da guancia a guancia e che saltellava sul posto parlando a raffica, come suo solito.
-Fratellone, se ti chiedo un favore tu dici di sì, vero, ve?-
Il Meridione non rispose, troppo impegnato a contare mentalmente per sbollire il nervosismo.
-Tipregotipregotiprego!- diceva l'altro sventolando un bigliettino freneticamente.
Romano sospirò profondamente e si alzò dal divano mentre gli occhi di Feliciano seguivano i suoi movimenti colmi di speranza.
Si diresse verso un mobile della cucina, aprendo un cassetto di medicine cercando disperatamente un'aspirina.
-Che ti serve?- gli chiese mentre spostava uno scatolo di Tachipirine.
-Ve, beh...- iniziò Feliciano leggermente incerto -Sai che giorno è oggi?- gli domandò poi.
Romano alzò di poco la testa, le sopracciglia aggrottate, un po' per cercare di ricordare un po' perché gli scoppiava la fronte.
-Il quattro luglio- anunnciò poi sicuro di sé annuendo appena, per poi tuffarsi nuovamente negli scatoli di medicine. Quelle aspirine si erano proprio nascoste bene.

Piccole stronze

-E sai cos'è il quattro luglio?- continuò il Settentrione, facendo innervosire ancora di più Romano.
Ma cos'era un interrogatorio?
-Che ne so. È sabato- rispose vagamente, sussurrando poco dopo un "Assafà a Maronna" afferrando lo scatolo delle aspirine. Chiuse il cassetto e si avviò al lavello, riempiendo a metà un bicchiere con l'acqua, la pillola già appoggiata alla lingua pronta per essere ingoiata.
-È il compleanno di America!- sentenziò Feliciano infine, con l'allegria stampata in viso.
Romano annuì distrattamente mandando giù la pillola, poi incrociò le braccia, appoggiandosi al piano cottura.
-E allora?- rispose scuotendo la testa.
-Ci ha invitato alla sua festa di compleanno!- annunciò l'altro sventolandogli l'invito a stelle e strisce sotto il naso, che Romano afferrò, leggendo le poche righe che indicavano l'indirizzo e che soprattutto invitava a non mancare all'unforgettable party dell'anno.
-Non vengo- disse infine il Meridione alzando le spalle e dirigendosi nuovamente al divano.
-E dai fratellone! Ci saranno...-
-TUTTI! Tutti a strusciarsi l'uno sull'altro nella casa di quell'americano cafone che ha osato mettere...- Romano rabbrividì solo a doverlo dire -l'ananas sulla pizza-
-E dai Romano, non è mica così male!- sdrammatizzò Feliciano, rendendosi conto solo dopo di aver commesso un enorme sbaglio. Sì, perché il fratello si girò, con gli occhi spalancati, una mano poggiata sul cuore e le labbra ridotte ad una fessura.
Una risata nervosa uscì dalla bocca di Feliciano, che si grattò la nuca e si portò una mano alla bocca sussurrando un'imprecazione.
-Scu..scusa- sibilò poco dopo e Romano fece un cenno con la testa.
-Comunque non vengo- confermò il Meridione stendendosi sul divano.
-Dai fratellone ci sarà anche Spagna!- rincarò la dose l'altro.
-E la pizza con l'ananas, ti rendi conto? Con l'ananas!-
E continuarono così per molto tempo, finché Romano non cedette e si ritrovò seduto ad un tavolo con attorno nazioni che avevano abbandonato le loro frustrazioni all'alcol e che ballavano al ritmo di una musica spaccatimpani.

Disgustoso

Riempì nuovanente di vino il bicchiere, sbuffando per l'ennesima volta e lo buttò giù tutto d'un sorso. Sarebbe stata una lunga serata.
Intanto suo fratello era sparito da qualche parte con quel crucco biondo: il solo pensare che stessero soli gli faceva venire il voltastomaco.
Decise di provare a dimenticare quell'orribile visione bevendo altro vino, ma si accorse che malauguratamente era finito.
Si alzò con l'intenzione di cercarne altro, ma gli girò la testa e si poggiò una mano sulla fronte.

Merda

Cercò di farsi strada in quella calca di persone per dirigersi al bagno, aveva bisogno di riprendersi.  Il bagno era però al piano di sopra e le scale apparivano terribilmente lontane da raggiungere. Dopo qualche gomitata, calci e spinte finalmente ci arrivò e gli apparì dinnanzi un lungo corridoio costellato di porte. Una fitta alla testa lo costrinse ad appoggiarsi al muro e a chiudere gli occhi quando qualcuno lo chiamò.
-Romanito?-
Romano si girò, aprendo poco gli occhi cercando di mettere a fuoco la figura scura che gli si stagliava davanti.
-Ah sei tu, bastardo- disse infine con la voce leggermente impastata dall'alcol riconoscendo Spagna.
-Hai bevuto?- gli chiese Antonio scrutandogli attentamente il viso.
-No- mentì l'italiano, ma fu tradito da un conato di vomito che si fece strada nell'esofago e si coprì la bocca con una mano.
-Vieni con me- disse lo spagnolo afferrandolo per un braccio.

Dopo aver rimesso pure l'anima, si trovò in una delle tante stanze per gli ospiti davanti al davanzale di una finestra spalancata.
-Come va?- gli domandò Antonio seduto sul letto.
Romano mimò un gesto con una mano che alludeva ad un insomma.
-Non volevo nemmeno venire- aggiunse poi guardando fuori.
-Perché?- chiese lo spagnolo mettendosigli vicino.
-Ho solo accompagnato Feliciano- rispose l'italiano.
-Ma ci sono io- disse lo spagnolo sorridendo.
-Di male in peggio- commentò Romano facendo per andarsene, ma Antonio gli afferrò un polso.
-Lasciami- gli ordinò il Meridione leggermente irritato.
-Hai qualcosa di meglio da fare?- domandò Spagna.
-Vado a prendere Feliciano- precisò il ragazzo.
-È sulla terrazza a slinguarsi con Ludwig da almeno mezz'ora- gli spiegò Antonio ridendo -Non vorrai mica interromperli-
Romano gli lanciò un'occhiataccia. Stava mentendo.
-Sei uno stronzo- sibilò socchiudendo gli occhi -Si può sapere che vuoi?- gli chiese dopo innervosito.
-Che rimani- rispose lo spagnolo avvicinandolo a sé -Abbiamo un conto in sospeso noi due- aggiunse per poi baciargli il collo.
Improvvisamente nella mente dell'italiano riaffiorò ciò che era successo poche settimane prima nella sala meeting e un brivido gli percorse la schiena.
-Antonio smettil-ah- provò a dirgli, coprendosi poi la bocca imbarazzato.
-Anche questa volta non ti dispiace- gli sussurrò Antonio all'orecchio e le guance di Romano andarono in fiamme.
-Parla di meno, idiota- disse quest'ultimo prima di baciarlo.

In meno di un quarto d'ora Romano era adagiato sul letto, senza maglietta, il respiro terribilmente veloce e le mani di Antonio che vagavano all'interno dei suoi pantaloni.
-Roma, eres tan lindo- diceva lo spagnolo con quel tono di voce che, diamine, faceva andare Romano in visibilio.
-Tan cálido- aggiunse sbottonandosi i pantaloni, tirando giù quell'italiano e concentrandosi a lasciargli una scia di baci sul ventre.
-Y hermo...-

SBAM

-Angleterre, perché non fai meno il burbero uh?-
-Smettila stupid wanker! Ah...non lì, Francis!-

Romano alzò leggermente la testa per capire cosa stesse succedendo: Francia ed Inghilterra si erano precipitati in stanza ed erano impegnati in...bollenti preliminari.
Li osservò per una manciata di minuti ed il rossore sulle sue guance mutò da eccitazione a rabbia.
-Prima di entrare si bussa, cazzo, si bussa!- urlò poi recuperando la sua maglietta ed avviandosi all'uscita.
-Vado a prendere Feliciano!- tuonò in corridoio, già lontano, mentre gli altri due si erano interrotti e guardavano la scena: Arthur aveva il volto nascosto dalle mani e borbottava qualcosa di incomprensibile, mentre Francis rideva sottovoce.
Antonio sospirò deluso, per la seconda volta. Si sistemò e fece per andarsene anche lui.
-Desolé- disse il francese sorridendo dispiaciuto.
-Chiudete la porta a chiave...- si limitò a rispondere lo spagnolo, rassegnato ed uscendo, per poi chiudere la porta.

-Cabrones-






Glossario
Assafà a Maronna: in napoletano, sia benedetta la Madonna







Angolo dell'autrice
Sono tornata gente! So che non importerà a nessuno, ma ho deciso di riprendere questa raccolta tra le mani, dato che questi periodi di quarantena il tempo non passa mai.
Spero che questa seconda particina vi abbia fatto sorridere e grazie ancora per chi legge e vota l'altra storia. Proverò ad aggiornare più spesso.
Ne approfitto per dare a tutti un incoraggiamento per superare questa brutta situazione che sembra non risolversi, ma mai dire mai.
Andrà tutto bene. Ce la faremo ❤



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