In quello stesso pomeriggio, nella grande città più vicina, la giovane giornalista Elena Santelli: mora, occhi scuri e fieri, atletica, non molto alta, espressione sempre concentrata, molto intelligente e professionale, appassionata lettrice e scrittrice, capace di intuizioni geniali e con un perenne sorrisetto sarcastico, stava sperimentando sulla sua pelle tutti gli avvertimenti che gli aveva fatto sua madre, chiunque riesca ad entrare a far parte di una grande testata giornalistica all' inizio dovrà fare un po' lo schiavo. Elena stava pensando proprio questo quando il direttore le disse :- Elena, ho un pezzo per te ma, ti avverto, sarà una cosa piccola, non certo da prima pagina, ma abbastanza dispendiosa. Ci stai?- la ragazza faceva la stagista da mesi e non vedeva l'ora di scrivere il suo primo articolo :- Ok, bene! Qual è la notizia- rispose :-Hai presente il paesino a forma di gatto?- continuò il direttore del giornale, lei di tutta risposta fece una stana smorfia e scosse la testa :- Vabbè, comunque, lì stanno sparendo dei gatti- disse lui ridendo :- Capito? Scompaiono gatti nel paese a forma di gatto!- continuò a ridere. Elena pensò che probabilmente il suo fratellino di otto anni sarebbe stato più capace di guidare quella redazione ma sorrise lo stesso e chiese :- Quindi? Cosa dovrei fare?- il direttore si ricompose :- Vai lì, fatti un giro di interviste, scatta qualche foto, le solite cose. Ti do tre giorni- rispose :- A farti compagnia ci sarà Andrea, il nostro fidato reporter, partite domani mattina...prima che ci precedano- concluse ridendo come un pazzo.
Elena, in quei casi, si pentiva quasi di aver accettato di lavorare lì, lei che aveva da sempre primeggiato in tutto si sentiva quasi sfruttata e non presa sul serio. Andrea, che la vide così giù di morale, si sedette vicino a lei :- Lavoro qui da due anni e non ho mai visto nessuno fare un articolo dopo solo tre mesi da stagista, tu sei sta fortunata- disse lui :- Non lo so, è che la notizia che mi ha assegnato sembra una barzelletta- rispose lei demoralizzata :- La mia prima notizia è stata il ritrovamento del cane di una signora, i gatti scomparsi sono più fighi- rispose Andrea ridendo, anche Elena sorrise :- Me lo chiedi tu di uscire o ci penso io?- disse poi la ragazza notando che Andrea era completamente rosso e cercava di prendere la parola con scarsi risultati. Il ragazzo era ancora più imbarazzato ma cercò comunque di salvare la situazione :- Ahm...okay...ci penso io, andiamo a bere qualcosa?- disse ancora confuso :- Bravo, ce l'hai fatta! Comunque, okay ci sto- rispose Elena ridendo.
Il pub dove erano andati era un posto tranquillo, non il classico posto per un appuntamento, ma di sicuro era un ottimo posto dove fare due chiacchiere. I due ragazzi rimasero lì a bere e a chiacchierare per qualche ora ed entrambi avevano alzato un po' troppo il gomito :-Senti ma ora chi ci porta a casa?- chiese Elena sbiascicando :- Guarda che io posso guidare!- rispose Andrea singhiozzando :- Eh no cazzo! Non voglio morire ubriaca- bisbigliò la ragazza :- Scusa! Tu con la maglietta verde! Non è che ci daresti un passaggio?- urlò poi ridendo, Andrea le tappò la bocca ma l'uomo che aveva chiamato si avvicinò comunque :- Perché non prendete i mezzi anziché rompere le palle alla gente tranquilla?- rispose l'uomo con la maglietta verde :- Una semplice domanda e poi ti lasciamo andare- disse Elena ridendo rumorosamente :- Sentiamo- sospirò il suo interlocutore :- Ma tu lo conosci il paesino a forma di gatto?- disse la ragazza continuando a ridere più forte di prima. La reazione dell'uomo suonò strana ad entrambe i ragazzi: anziché semplicemente rispondere di no, fece un'espressione preoccupata e rispose :- non sono affari vostri...cioè...no! Non andate nei pub se non sapete reggere l'alcool- Elena pensò subito che una domanda così stupida non poteva sortire questo effetto a qualcuno che non sapeva nulla riguardo al paesino, ma l'alcool scacciò subito via quel pensiero.
Il mattino seguente Elena si risvegliò senza ricordarsi assolutamente nulla di quello che era successo, l'unica cosa che ricordava era il fatto che dovesse prepararsi per andare nel paesino a forma di gatto. Una volta fatte le valige chiamò Andrea :- Pronto- disse lui assonnato :- Lo so che non si richiama subito dopo un appuntamento ma dobbiamo andare a "Gattoland"- rispose Elena elettrizzata :- Me ne ero dimenticato, vabbè, mi preparo e arrivo, ci vediamo tra poco- disse lui sorridendo :- A tra poco- rispose la ragazza chiudendo la chiamata. Dopo circa mezz'ora arrivò Andrea con il furgoncino del giornale :- Di preciso ti ricordi cosa è successo ieri sera?- chiese Elena dopo averlo salutato :- Non molto, ricordo che siamo tornati con un mezzo pubblico, non ricordo bene quale, che hai vomitato fuori dal finestrino e io vedendoti ho vomitato non ricordo dove. Una bella esperienza- rispose il ragazzo mentre si accingeva a partire.
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Paziente 13
General FictionGabriele, Gaia, Gino e Mauro conoscono la misteriosa Benedetta che sconvolgerà la loro noiosa estate e grazie anche alla reporter Elena scoprono un segreto che li catapulterà in un'avventura al di sopra della loro immaginazione. Niente è mai come se...