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IZUKU POV

Ecco che inizia un'altro giorno di inferno.

Tutte le giornate ormai erano uguali, pesanti, deprimenti e sempre più difficili da vivere.

La mattina cerco di godermi quei pochi minuti che mi separavano da scuola, gli unici minuti in cui cercavo di mostrare il vero me ascoltando il canto dei passerotti, ammirando le striature rosse e arancioni del sole che piano piano faceva l'ingresso nel cielo.

Arrivo a scuola sempre al pelo, in modo tale da non dare la possibilità a Kacchan di pestarmi anche la mattina,prima di entrare in classe.

Vuole diventare un eroe, e nel frattempo sembra che non abbia meglio da fare se non prendermi a pugni appena ne ha l'occasione. Non importa dove siamo, se dietro scuola, se nel parchetto vicino a casa, se nel viale davanti a casa... Non importa, l'unica cosa che importa è che io non possa chiamare aiuto o difendermi.
Molto eroico direi!

È colpa sua se ogni giorno che passa compaiono sempre più tagli sulle mie braccia, è colpa sua se il mio sorriso è sempre più falso, se pensieri non umani si fanno strada nella mia mente, se ho perso completamente la fiducia in me stesso.

Ma ho imparato a fingere i sorrisi, ho imparato ad indossare una maschera, ho imparato a coprire i tagli, a nascondere le gocce di sangue e pulirne le tracce. Ho imparato trattenere le lacrime, a sopportare il dolore, a incassare i pugni e i calci... Ho imparato a nascondermi dietro i migliori sorrisi.

Con gli altri mi comporto come se non avessi nessuno tipo di problema, facendo amicizia con chiunque.

Per mia fortuna Kacchan mi prende di mira solo quando siamo soli,e nessuno a scuola sa che vengo bullizzato e picchiato a sangue tutti i giorni. Lo fa a suo vantaggio, in effetti nessuno lo farebbe uscire dalla Yuei con la licenza da eroe se si scoprisse che fa del male a qualcuno.

Forse dovrei dirlo a qualcuno, ma mi ucciderebbe, e poi non voglio. Direbbero che sono debole, mi prenderebbero di mira anche altri, e non ci tengo. Mi bastano le botte e gli insulti di Kacchan,non me ne servono altri.

Nella stessa classe di Kacchan, c'è un ragazzo con i capelli di due colori diversi, divisi in da una  riga netta, da una parte rossi come il fuoco, e dall'altra bianchi come la neve. Ha una cicatrice intorno all'occhio sinistro. Spesso lo vedo osservarmi dalla finestra, o quando passo per i corridoi. È inquietante, il suo sguardo mi fa paura, sembra quasi che voglia rapirmi o peggio, ne sono terrorizzato. Mei mi dice sempre di non farci caso, ma non ci riesco, è terrificante quello sguardo.

Mei è nella mia stessa classe, frequentiamo entrambi il corso di supporto, ed è la mia unica vera amica.

È stata l'unica ad accorgersi dei miei falsi sorrisi, e ha sempre cercato di aiutarmi. Con lei riesco ad essere me stesso, riesco a sorridere, riesco ad essere felicie. Forse è proprio grazie a lei se non mi sono ancora suicidato.

All'inizio dell'anno notò subito la mia abilità nell'analizzare qualsiasi tipo di quirck, e mentre gli altri si soffermavano sul fatto che non avessi un quirck, lei mi chiese di fare squadra durante numerosi progetti. E da qui nacque la nostra amicizia. Riusciva a farmi sentire come gli altri, e diceva sempre che non le importava se non avessi un quirck, anzi diceva che il mio vero quirck era riuscire ad analizzare le abilità degli altri. Mi ripeteva sempre che tutti abbiamo qualcosa che gli altri non hanno <<Non importa cosa sia, l'importante è saper sfruttare al meglio le proprie capacità, e non sprecarla. Tu sei forte Midorya, devi solo convincerti di questo, questa è la verità. >>
Me lo ripeteva sempre, ma io non l'ascoltavo, ascoltavo gli insulti di Kacchan, ascoltavo i suoi pugni e ascoltavo gli sguardi inquietanti di quel ragazzo bicolore, forse anche lui mi odiava per non avere un quirck.

Non Puoi Più Nasconderti { Villian tododeku}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora