CAPITOLO 2

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Un Mercedes girò a destra ad un incrocio, la strada era sterrata e senza guardrail di sicurezza, la macchina lussuosa fece non poca fatica ad avanzare tra le buche e il fango. Passato il cartello che dava il benvenuto nei terreni degli Smith, girò lungo la stradina di ciottoli che portava alla casa del Ranch. Posteggiarono vicino alla porta e scesero dalla macchina. Joshua Smith e la sua Prima moglie Avah, suonarono al citofono.Dopo un paio di minuti il loro nipote più grande gli aprì la porta con un grande sorriso:

- Zii! Ben arrivati, venite AJ e io vi stavamo aspettando.-. Si abbracciarono.

- Auguri CJ, buon ventiseiesimo compleanno.-.

- Grazie zii, grazie.-.

I due visitatori salutarono anche l'altro festeggiato e ai due fratelli prima di cena cantarono "Tanti Auguri a te" con qualche piccola modifica.

La serata continuò grazie ai soliti discorsi che si fanno a cena coi parenti, solo che Joshua aveva notato qualcosa di nuovo in AJ, era diverso dall'ultima volta che lo aveva visto, era più come suo fratello, e sperava che dietro questo cambiamento ci fosse la probabile prima madre dei suoi pro nipoti, o avrebbe dovuto chiamarli nipoti?.

Scosse la testa scacciando via quel pensiero che subito con sè portò ricordi dolorosi quanto belli.

- Stai bene?.-, le chiese la moglie Avah.

- Si tranquilla, ero perso nei miei pensieri.-, disse lui alla donna sorridendole, poi si rivolse ai due ragazzi, - Sapete,- disse prendendo la mano di Avah tra le sue,- Non è facile, il nostro modo di vivere, per cui viviamo ogni giorno. Nello stesso momento in cui veniamo concepiti, per le nostre tradizioni, noi abbiamo il diritto di vivere, in quel attimo, esse diventano il nostro motivo di vita, perchè ricordate che, là fuori,- disse indicando un punto a caso, - Nella società da cui prendiamo le distanze, persone come noi non hanno avuto gli stessi diritti. L'aborto là fuori è concesso, non sapete quante ne vedo ogni giorno in ufficio che per un motivo o per l'altro sono rimaste incinta e vogliono abortire. Ma per noi, e le nostre tradizioni, questo è impossibile. Io non potrei rifiutare neanche uno dei miei trenta figli.-.

- Sono aumentati?.- chiese AJ.

- Kat ha dato alla luce due maschi ancora lo scorso mese.- disse Avah felice.

Kat era la settima e ultima moglie dello zio Joshua, si erano sposati di recente e avevano trent'anni di differenza. Brindarono tutti insieme per i nuovi due nipotini, gli uomini fumarono una sigaretta mentre Avah andò al bagno.

- Ragazzi voglio che sappiate che vi sarò sempre accanto e spero che presto troverete anche voi la vostra Prima, in più questo è un regalo per voi.- tirò fuori da una tasca due buste che sembravano belle piene e ne diede una ciascuno.

- Regalo di compleanno.- disse lo zio abbracciando i nipoti, arrivò anche Avah che li salutò a sua volta, i due salirono sul Mercedes e partirono verso casa loro. Prima di andare a letto i fratelli fumarono una sigaretta, avevano deciso di partire l'indomani per una fiera di cavalli che si teneva li vicino, gli sembrava un buon modo per spendere i soldi regalati dallo zio. Nelle loro camere separate, soli nei loro letti matrimoniali, chiusero gli occhi nello stesso momento e si addormentarono.

La fiera dei cavalli di Fall Creak era molto umile e contenuta. Non si vedeva nessun cavallo dal nome esotico e costoso, ma solo animali che o nessuno voleva o non riusciva a domare. C'erano Mustang presi in mezzo alle pianure che giravano da dieci anni quelle aste e fiere, proprio perchè il loro carattere non era per tutti gli addestratori di cavalli. Il numero centotrentuno catturò l'attenzione di CJ, non era né un ronzino né un affare. Un puledro di due anni, nato perchè la madre di razza Frisone, se n'era scappata allegramente per i terreni e l'avevano ritrovata un mese dopo così. Il puledrino era indicato come mordace e intrattabile, a CJ piaceva, era sempre stato attratto dai cavalli difficili e dai mix più variegati, lo incuriosivano e voleva quel cavallo a qualsiasi prezzo. AJ si era perso a guardare un Paint che aveva un muso tutto fuorché intelligente, suo fratello gli passò accanto e sorrise sapendo che sarebbero tornati a casa con due cavalli nuovi.

Si mise in fila alla cassa per chiedere il prezzo del cavallo, arrivato il suo turno camminò verso la cassa e fu un attimo. Ma bastò. La vide, la scelse, lei sarebbe stata sua.

- Buongiorno, sono Rachel, come posso esservi utile?.- la ragazza sorrise a CJ, aveva due grandi occhi verdognoli, la pelle abbronzata e il naso un po' schiacciato tradivano le sue origini indiane.

- Buongiorno a lei Rachel, vorrei sapere il prezzo del numero centotrentuno.-.

- Viene duemilacinquecento dollari.-.

- Bene, lo prendo io.-

- Paga in contanti o carta di credito?.-.

- Contanti.-, tirò fuori il portafoglio, contò i soldi e li passò a Rachel.

- Bene, la ringrazio e le chiedo un'ultima cosa, se può lasciarmi il numero per l'allevatore, che vorrebbe vedere in seguito il puledrino come sta.-.

- Ah, solo per l'allevatore?.-.

Se il mondo si fosse fermato in quel attimo, Rachel avrebbe avuto sicuramente un destino diverso, se solo in quell'attimo non avesse sorriso così spontaneamente come aveva fatto, la sua vita non sarebbe cambiata. Ma lo fece.

Sorrise.

E non si limitò a quello, gli rivolse uno sguardo intenso.

- Forse potrei tenerlo per me.-, gli disse firmando nero su bianco la sua condanna.

CJ le sorrise, ad un occhio estraneo poteva sembrare seriamente innamorato o interessato, ma un osservatore più attento avrebbe notato che lo sguardo era più simile a quello di un leone, che fissa la sua preda prima di attaccarla.

- Lo spero davvero.-, le disse e se ne andò sorridendole.

Sulla strada del ritorno verso i box, CJ incontrò suo fratello che andava verso la cassa. Gli sorrise e gli raccontò della cassiera.

Quando tornò AJ confermò l'osservazione del fratello, Rachel era proprio una bella ragazza, ma alla fine sarebbe uscita con lui.

- Cosa intendi dire?.- gli disse CJ.

- Gli ho detto che avevo sbagliato numero e che compravo un altro cavallo.-.

- Che cosa?.-.

Alla fine sulla strada del ritorno, sia AJ che CJ ricevettero un SMS da Rachel.

La ragazza non era stupida, aveva notato che erano simili ma, diversi. Non solo per i vestiti.

- Sembra una bella gattina da pelare.-, disse AJ mentre entravano nel vialetto del Ranch.

- Da quando sei così spigliato ?. Hai bisogno di una battuta?.-.

AJ cominciò a correre verso casa, dimenticandosi del cavallo appena comprato nel rimorchio.

La scelta degli attimiWhere stories live. Discover now