CAPITOLO 4

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Quel sorriso.

Il numero.

Il bacio.

Rachel era recidiva nella scelta di attimi sbagliati, e questi si erano concatenati contro di lei, aveva avuto a differenza di altre, la possibilità di scappare, di sopravvivere.

Ma la morte si era messa in bianco per lei, col teschio coperto da un velo verde speranza.

Era stato così semplice per CJ passare le sue difese, come se fosse una semplice condensa e non forti di calcestruzzo e ora davanti a sè aveva solo castelli di sabbia sul pelo dell'acqua.

Rachel era in una situazione svantaggiosa per lei, non aveva saputo riconoscere i buoni attimi da cogliere e ora si trovava preda in una ragnatela e non ne aveva il minimo sospetto.

La ragazza impacchettò quel poco che aveva e lo mise in una scatola di cartone, restituì le chiavi al suo capo e padrone di casa. Guardò quella che era stata la sua casa per due anni, quella casa e quel luogo di lavoro che le avevano

permesso di ottenere delle piccole soddisfazioni nella sua vita e con le lacrime agli occhi partì per il Fall Creak Ranch.

Era decisa a percorrere quella nuova strada che il destino le aveva riservato, ci credeva profondamente, ma lasciare quel posto le fece male al cuore.

CJ volle che la casa fosse in ordine e pulita per l'arrivo della loro nuova ospite, prepararono la camera che era stata dei loro genitori, tolsero tutte le vecchie foto e i soprammobili, li misero in un cartone che chiusero in cantina.

Il grande letto matrimoniale con la testata in ottone, troneggiava al centro della stanza di cui era padrone, ma la nuova scrivania con tanto di computer stonava un po' nella camera, era un completo d'arredo troppo moderno in confronto al vecchio armadio a due ante e al comò d'antiquariato.

Un pugno nell'occhio.

CJ uscì dalla stanza per evitare di distruggere la scrivania, il fatto che non era dello stesso stile gli dava un profondo senso di frustrazione. Si accese una sigaretta fuori dalla porta di casa, un gatto randagio gli passò accanto miagolando piano piano, dopo aver ottenuto qualche carezza se ne andò facendo le fusa.

CJ sorrise, non aveva mai visto quel gatto in giro ma era simpatico.

Il rumore di una macchina sulla ghiaia, suggerì al ragazzo l'arrivo di Rachel, che fermò la sua macchina davanti a lui e gli sorrise.

Scese dalla macchina portando il suo scatole di cartone, che con gentilezza prese CJ e l'accompagnò a vedere la sua nuova stanza.

La ragazza si sedette sul letto guardandosi in giro, la camera era immensa, non ne aveva mai avuta una così grande nella sua vita, e soprattutto solo sua.

Dove era prima condivideva la stanza con altre tre ragazze che lavoravano con lei, a casa dei suoi con i suoi fratelli, ma ora ne aveva una tutta per sè, a ventitre anni potrà sembrare stupido, ma era felice, come una bambina nella sua nuova camera.

La vita le stava sorridendo ancora e lei ricambiava felicemente, inconsapevole del pericolo, vestito da opportunità, che lei aveva colto senza pensarci molto.

Nel Ranch lavoravano altre venti persone sotto i comandi dei due fratelli, CJ si occupava degli animali per quanto riguardava il cibo, l'igiene e la macellazione, di cui se ne occupava da solo nel seminterrato di uno degli stabili della

loro azienda, AJ era il veterinario del Ranch, e una volta a settimana faceva un check up a tutti i suoi pazienti. I loro dipendenti si dividevano la coltivazione degli ortaggi, la cura delle piante da frutto e le altre mansioni di poco conto,

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⏰ Last updated: Mar 24, 2020 ⏰

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La scelta degli attimiWhere stories live. Discover now