Chapter 6

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Ero a casa di undi.

Stavamo ridendo e scherzando, come se ci conoscessimo da una vita.

Dopo un po' sentì la porta della sua stanza aprirsi rivelando una figura, forse era il padre di Jane.

"Ciao jane-oh scusate" disse per poi chiudere la porta.

Io nel frattempo stavo ridendo.

"Scusa, lui è mio padre" disse anche lei ridendo.

"Sai sei forte max" mi disse Jane.

"Anche tu non sei male" dissi sorridendo.

Ci guardammo per un po'.

"Cazzo" dissi

"Cosa?" Chiese undici confusa.

"È tardissimo, devo andare, sono stata bene con te oggi" le dissi.

"Anche io"

"Beh, io vado ciao" dissi per poi uscire dalla casa.

"Arrivederci signor Hopper" dissi salutando il padre.

"Ciao Max"

Uscì da quella casa, presi la mia bici e pedalai più veloce che potevo.

"Cazzo, cazzo, cazzo, cazzo"

Bob mi ucciderà ne sono sicura.

Arrivai finalmente davanti all'appartamento.

Decisi di fare le scale, per non perdere tempo.

Presi le chiavi ed aprì la porta

"Scusa Bob, scusa scusa, lo so che è tardi ma-" venni interrotta da lui che diede un pugno sulla scrivania.

Cosa che mi fece tremare, come una figlia.

"Dove sei stata?" Chiese, ma avevo tanta paura che non ebbi la forza di rispondere.

"DOVE CAZZO SEI STATA?" Chiese alzando ancora di più la voce, mentre si stava avvicinando a me.

"A-al centro commerciale" dissi a bassa voce.

"Certo... è sei stata al centro commerciale per tre ore da sola?!" Si stava irritando, e non andava affatto bene.

"S-sono andata con una amica"

"Chi è?"

"Jane" dissi mentre le lacrime minacciavano di uscire.

"Cos'è quello?" Disse riferendosi al sacchetto che tenevo in mano.

"Un vestito"

Prese il sacchetto con forza e tirò fuori il vestito.

"VUOI ANDARE IN GIRO COME UNA PUTTANA PER CASO?!"

una lacrima rigò sulla mia guancia.

"TI AVEVO DETTO DI NON COMPRARE NIENTE E DI TORNARE A CASA DUE ORE FA!'

"Lo so" dissi soltanto.

Mi diede uno schiaffo, uno schiaffo che faceva male sia dentro che fuori.

Li inziai a piangere seriamente.

"Non mi devi mai più disobbedire! Ed ora vai in camera tua!" Disse lanciandomi il vestito addosso.

Lo presi e mi diressi subito in camera mia, chiusi la porta a chiave, mi accasciai su di essa, mentre piangevo come mai avevo fatto.

Perché ho deciso di vivere una così? Perché non ho accettato quelle case famiglie, dove mi avrebbero trattato come una vera figlia e non come un giocattolo.

"Vorrei che tu fossi qui" dissi riferendomi a Jane.

Se ci fosse stata lei in questo momento mi avrebbe aiutata, sostenuta e mi avrebbe cambiato l'umore.

Presi il vestito e me lo strinsi nel petto.

Era come se la stessi abbracciando, come se fosse la cosa più preziosa che ho.

Smisi di piangere dopo mezz'ora.

Presi il vestito, lo misi in una scatola, dentro l'armadio.

Andai in bagno, mi guardai allo specchio.

Avevo tutti gli occhi rossi per il pianto, i capelli spettinati e il viso rosso.

Aprì l'acqua del rubinetto e mi sciaccquai la faccia.

Poi mi riguardai di nuovo.

"Mi stai facendo perdere la testa Jane Hopper" dissi ridacchiando.

"Porca puttana se è vero"














~spazio autrice~
Hiiii guyss, questo è il sesto capitolo, spero vi piaccia e mi raccomando lasciate una stellina



•ⁱ ᶜᵃⁿ'ᵗ•𝕖𝕝𝕞𝕒𝕩Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora