_Anna pov's_
Mi sveglio e guardo l'ora: sono 7:30AM; mi alzo e scendo per fare colazione ed una volta fatta mi cambio e mi dirigo sulla spiaggia per poter prendere un po' d'aria prima di entrare in ospedale; mi siedo sulla sabbia e ci affondo le mani e respiro a pieni polmoni l'odore salmastro, fino a che non sento una voce che piange in modo disperato, mi guardo intorno e vedo un bambino: è seduto sulla sabbia preso dai singhiozzi; mi avvicino e mi accuccio alla sua altezza per poi esclamare:
"Hey, va tutto bene?" Chiedo al bimbo.
"Ho perso la mia mamma!" Esclama disperato.
"Vuoi che ti aiuti a cercarla?"
"La mamma mi ha detto di non fidarsi degli sconosciuti..." Dice il bimbo.
"Hai ragione: io sono Anna, tu come ti chiami?" Gli chiedo con un sorriso.
"Exton..."
Asciugo le sue lacrime con un fazzoletto e gli sorrido dolcemente e lui ricambia; dopo un poco lo prendo in braccio e raggiungiamo la passeggiata per cercare la sua mamma; stringe la sua piccola manina alla mia maglietta gialla e si guarda attorno ancora preoccupato, così gli dico:"Exton vuoi che ti canti una canzone mentre cerchiamo i tuoi genitori?"
"Sai cantate?" Mi chiede.
"Certo!"
"Allora mi canti: twinkle twinkle little star?"
"Ma certo!" Esclamo sorridendo.Mi schiarisco la voce per poi crearmi una piccola base schioccando le dita ed inizio a cantare; la mia voce lo fa sorridere e gli occhi gli si illuminano e la preoccupazione piano piano svanisce.
Dopo aver finito di cantare lo vedo finalmente ridere e mi chiede di essere messo giù, una volta fatto mi prende per mano ed insieme ritorniamo alla ricerca di sua mamma con più allegria e tranquillità; dopo una buona ventina di minuti sento una donna alle mie spalle urlare:"Exton!!" Esclama la donna.
"Mamma!!"Lo lascio correre da sua mamma che si accuccia a terra con le lacrime agli occhi e lo accoglie in un abbraccio; il bimbo gli salta in collo e la riempe di baci e la donna sorride:
"Non scappare più così Exton, mi hai fatta spaventare! Tuo papà al telefono si è spaventato..."
"Mamma, quella ragazza li mi ha aiutato a cercarti! Mi ha anche cantato una canzone." Dice Exton indicandomi.Vedo la donna avvicinarsi a me con un sorriso che ricambio con sincerità; la donna mi guarda e poi esclama tra le lacrime di gioia:
"Non so davvero come ringraziarti..."
"Non serve, mi basta che Exton abbia ritrovato la sua mamma." Esclamo.
"Grazie davvero, spero non sia stato fastidioso..." Mi dice la donna.
"Si figuri, è stato un vero piacere conoscerlo, è un bambino davvero in gamba."Exton mi guarda e mi sorride ed io ricambio per poi salutarli entrambi e dirigermi alla ricerca di un taxi per poter andare in ospedale, dato che l'ora ormai è giunta.
Arrivata in struttura entro e chiedo di Tom e l'infermiera mi informa di aspettare e che lo mandava a chiamare; dopo qualche minuto le vedo sbucare dal corridoio: è un ragazzo alto, riccioli neri, palestrato il giusto e magro."Anna!" Esclama Tom.
"Ciao Tom."
"Vieni il dottor Wilson vuole vederti."
Seguo Tom in una stanza e non appena vi entro vedo un dottore, abbastanza giovane, accogliermi con un sorrido:"Bene, credo che lei sia la signorina Anna Miller." Esclama l'uomo.
"Molto piacere dottor Wilson."
"Allora andiamo dritti al punto: la cura che voglio provare per la tua malattia è sperimentale, quindi non posso avere la certezza che possa aiutarti a guarire oppure no."
"Ne sono consapevole." Dico serena.
"Lei vorrebbe ugualmente iniziarla anche se non possiedo queste certezze?"
"Dottore ne ho provate tante di cure e mai hanno riscontrato risultati positivi, ma non sono una che si arrende facilmente quindi accetto la terapia."
"Molto bene signorina Miller, il suo atteggiamento mi piace." Dice sorridendo.
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Scritto nel destino
Short StoryAnna è una ragazza di vent'anni; è una persona allegra e sorridente, ovunque lei sia il sole e l'allegria viaggiano con lei. Anna si trasferisce a New York per motivi medici, ma niente può fermare la sua voglia di cantare e suonare per i bar della c...