_Anna pov's_
Sono passati vari mesi e la mia malattia, purtroppo, è peggiorata sempre di più; mi trovo in cucina a preparare il pranzo per me ed Aron, quando sento bussare alla porta ed una volta aperto vedo: Tom Hiddleston sorridermi, così esclamo:
"Ciao Tom!"
"Ciao Anna, posso entrare? Vorrei parlare di una cosa con te." Chiede lui.
"Ma certo! Hai già pranzato?" Chiedo.
"Non ancora."
"Beh, sei arrivato al momento giusto." Esclamo sorridendo.Ci dirigiamo in sala e non appena si accomoda su una sedia gli porgo un piatto pieno di pasta carbonara e delle posate; durante il pasto gli chiedo della sua carriera da attore e mi racconta qualche aneddoto della sua vita.
Finito il pranzo gli offro un caffè e poco dopo gli chiedo:"Allora? Cosa ti ha portato qui?"
"Oh si giusto: stavo pensando di organizzare una serata per festeggiare la fine delle riprese del film e sto cercando qualcuno che possa accompagnare la serata con una canzone." Mi dice.
"E quindi sei venuto da me." Esclamo sorridendo.
"So che è un po improvviso, ma sei l'unica in grado di coinvolgere le persone con la tua voce."
"Tranquillo, mi fa piacere aiutarti; a che ora devo essere li?" Chiedo.
"Tranquilla, ti faccio passare a prendere da Evans, per le 21:30." Esclama.Annuisco e dopo poco Hiddleston lascia casa mia ringraziandomi in anticipo; decido di fare un giro con Aron: ho un appuntamento tra qualche ora con il dottor Wilson e nel mentre chiamo Mary, la mia migliore amica per informarla della mia partecipazione alla festa a casa di Hiddleston:
<<Pronto?>>
<<May! Ho delle novità succulenti per te!>> Dico euforica.
<<Spara, sono tutt'orecchi!!>> Esclama lei.
<<Sono stata invitata a casa di Tom Hiddleston per suonare ad una sua festa!!>>
<<Oh Mio Dio!!! Ma è fantastico!>>
<<Lo so!!>>Iniziamo a ridere come due sceme e poco dopo esserci riprese le spiego nel dettaglio la conversazione avuta con lui, fino a che non arriviamo a parlare della mia malattia:
<<Invece che mi dici della tua terapia? Sta funzionando?>> Chiede speranzosa.
<<Non voglio tenerti nascosta la verità Mary, perciò: no, non sta funzionando.>> Dico con tristezza.
<<Ma come? Tom mi ha detto che->>
<<Mary, erano terapie sperimentali; comunque tra qualche ora vado a fare una visita di controllo, per sicurezza.>>
<<Va bene, ma promettimi che mi avviserai non appena saprai qualcosa!>> Esclama lei.
<<Si mamma!>> Dico scherzosamente.La sento ridere di gusto e dopo esserci salutate a dovere chiudo la chiamata e mi dirigo alla fermata di un taxi più vicina per poter raggiungere l'ospedale.
Una volta arrivata mi dirigo nello studio del dottor Wilson con Tom e dopo varie visite lo vedo guardarmi affranto:"Mi dispiace..." Esclama.
"Non deve, ha fatto tutto il possibile per aiutarmi." Dico sorridendo.
"Purtroppo il cancro ha preso il sopravvento..."
"Dottore quanto mi resta?" Chiedo.
"Massimo due mesi..." Esclama.
"Va bene, la ringrazio."Esco dallo studio accompagnata da Tom e prima di uscire dalla struttura lo guardo: ho le lacrime agli occhi che minacciano di uscire da un momento all'altro.
Tom si avvicina a me e mi abbraccia stringendomi forte ed io lascio che la mia stanchezza e la mia delusione prendano il sopravvento."Vuoi che glielo dica io a Mary?" Chiede lui.
"No tranquillo... Glielo dirò io; posso chiederti un'ultima cosa Tom?" Dico.
"Certo."
"Quando io non ci sarò più prenderesti Aron con te?"
"Ma certo." Esclama lui.
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Scritto nel destino
Short StoryAnna è una ragazza di vent'anni; è una persona allegra e sorridente, ovunque lei sia il sole e l'allegria viaggiano con lei. Anna si trasferisce a New York per motivi medici, ma niente può fermare la sua voglia di cantare e suonare per i bar della c...