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-Mi devi perdonare se sono stato irr... irrispettoso nei tuoi confronti.-
Il ragazzo era livido in volto, a tal punto che sembrava potesse scoppiare da un momento all'altro.
-Ebbravo, Andre'! Te ce voleva tanto?-
Il vecchio gli tirò una bella pacca sulla spalla, facendosi una risata.
-Regazzi'... com'è che te chiami?-
-Marco.-
-Ah si, Marcoli', guarda, que' 'a stanza la in fonno è vota, te poi mette la. Poi fa come te pare, qua sei er benvenuto.-
Marco si congedò, andando a prendere posto in quella che da adesso sarebbe stata casa sua.

Era una piccola stanza con il minimo indispensabile: un letto non proprio morbido, una scrivania un po' mangiucchiata dai tarli con una sediola ben accostata, un vecchio armadio già riempito da colorati vestiti di una taglia esagerata messi li da chissà chi e un pavimento freddo, senza alcun tappeto.
Gli sarebbe mancato camminare a piedi nudi in salotto, però era uno scambio che accettava ben volentieri con la compagnia.
Giusto il tempo di lasciar Marco guardarsi un po' intorno che la porta si aprì senza preavviso.
Lo spadaccino attendeva ben altro tipo di visite.
Lo stesso ragazzo di prima si palesò dinanzi a lui.
A guardarlo bene, se Marco non fosse stato così preparato, un po' di paura gliel'avrebbe potuta incutere: la sua maglietta leggera faceva molta fatica a trattenere gli enormi muscoli, esattamente come qualche capello saltava via qua e la dal suo codino per via dell'elastico rovinato, che completava un look fuori moda da almeno trent'anni.
-Stai molto attento, di notte sono io a fare la guardia. Fai un passo falso e ti sbatto fuori a calci in culo.-
Oh, quanti ne aveva visti Marco di grandi omoni con spade altrettanto grandi cadere sotto i colpi di principianti inesperti.
Sapeva perfettamente che, soprattutto in quel caso, l'abito non facesse il monaco e l'unica risposta che diede fu una cenno, sufficiente ad entrambi per chiudere la conversazione.
Comunque, Marco decise di evitare ulteriori problemi e si forzò a stare lontano da Sofia almeno per la notte.
Guardò l'orologio e capì che ulteriore tempo non ne aveva.
L'avrebbe voluta rivedere, anche se si era addormentata tra le lacrime.
Trattenne il respiro e si stese, dando per chiusa la giornata.

Certo che questo letto è proprio piccolo... e caldo. Troppo caldo, pensò Marco.
-S-Scusami, non ti volevo svegliare...-
Marco trovò una piacevole sorpresa sotto le coperte.
Era certo della inutilità di quell'omone come guardia, ma non fino a questo punto.
L'angolo destro della bocca gli si alzo leggermente, formando una smorfia strana.
-Sai, ne-nell'ultimo mese ho fatto mo-molta fatica a prendere sonno... a dir la verità, anche sta-stanotte...-
Marco abbassò lo sguardo e la guardò negli occhi.
Sofia, istintivamente, si posizionò la coperta sopra la testa nascondendosi.
Lo spadaccino, con rinnovata curiosità, stette al gioco, infilando la testa sotto le coperte anche lui.
Il suo avversario contrattaccò dandogli le spalle, ma Marco fece scacco mettendole una mano intorno alla vita e avvicinandosela.
-Non avere paura. Non voglio farti del male.-
-C-Credi davvero che io possa pensare questo di te?-
-Non comprendo allora il perché tu ti stia nascondendo.-
Sofia si girò mettendosi faccia a faccia, guardandolo in un primo momento negli occhi, abbassando poi lo sguardo per la vergogna.
Almeno fino a quando non notò la parziale nudità dell'uomo davanti a lei, facendole schizzare la faccia all'insù, raggiungendo picchi di imbarazzo mai toccati prima.
-No-no-no-non mi sto nascondendo! Io mi... io mi... io mi vergogno.-
-Ver...gogno?-
-S-Si, mi vergogno...-
-Spiegati meglio.-
-Mi vergogno e basta!-
La ragazza rispose stizzita.

"La vergogna è quella cosa che si prova quando non porti a termine il lavoro assegnato."
Non aveva altre definizioni a sua disposizione.
Del resto, non poteva averne.
Nessuno avrebbe potuto dargliene una colpa, giustamente.
Si arrovellò, quasi a fargli fumare il cervello, ma niente, non riusciva a capire.
Già a partire dal fatto che lui, personalmente, non ne aveva mai provata, come tante altre emozioni e sensazioni.
Esempi? Si, forse qualcuno che camminava a testa bassa dopo aver ricevuto una bella lavata di capo, questo gli veniva in mente.
Ma comunque non c'entrava molto con la situazione.

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