Esmeralda si allontanò lasciando Edoardo da solo. Quest'ultimo poggiò la schiena contro il muro e fissò il cielo stellato.
- Ho visto te e Mr. Occhi Verdi molto vicini- disse Alisia tirando una botta alla cugina - Non è che vi siete baciati?-
- No, Giacomo ci ha fermati. Ti immagini come sarebbe stato? Cioè, lo conosco da meno di un giorno...-
- Amore a prima vista- la biondina face un lungo sorso di limonata.
- Sì, come no, non viviamo mica nel mondo delle favole!-
- Ehi, Esmeralda!-
- Chiara!- la ragazza saltò letteralmente in braccio alla sua migliore amica.
- C'è qualcuno che ti aspetta alle vecchie mura- disse Chiara sostenendo l'amica.
- Chi sarebbe?-
- Questa è una sorpresa, vai-
Esmeralda camminò a passo spedito lungo le strette viuzze del borgo, quel posto le dava un senso di pace e familiarità.
Sul muretto era seduto un ragazzo.
- Edoardo?!- esclamò la fanciulla incredula.
- Chi ti aspettavi? Il principe azzurro- ridacchiò il milanese. Esmeralda arrossì talmente tanto da far risaltare le lentiggini sparse sul naso. Il ragazzo si avvicinò e la prese per il viso, per poi baciarla. La castana si staccò quasi subito e corse via, verso la piazza.
Una volta tornata alla festa era ancora rossa come un peperone.
- Allora? Come è andata?- chiesero Chiara ed Alisia all'unisono.
- Iniziate a correre perché sto per picchiarvi-
- Ti ha baciata?- domandò Chiara. Esmeralda non rispose.
- Oddio! Non è successo seriamente?- richiese la ragazza non ricevendo di nuovo una risposta.
- È stato a stampo?- questa volta fu Alisia a iniziare l'interrogatorio.
- Vado a prendermi un bicchiere di Coca Cola-
Esmeralda si avvicinò al tavolino dove erano poste le bevande.
- Ti piace avere tutte le sue attenzioni, vero? Non so cosa ci veda in te quel ragazzo: basta guardare me e poi te, chi vorrebbe averti?- disse Marta accostandosi ad Esmeralda. La mano della fanciulla partì spedita verso la guancia della bionda, stampandole cinque dita sulla gota; buttò il bicchiere per terra e se ne andò verso casa.
Il bosco di notte faceva paura: il ringhio di sotto fondo dei cani che fiutavano gli animali selvatici, la luce dell'unico lampione mandava ombre tetre sull'asfalto. La rabbia piano piano si trasformò in lacrime. Scendevano lente e calde sulle guance di Esmeralda, per poi gocciolarle dal mento sul vestito color menta.
- Già a casa? Pensavo che non saresti tornata prima delle tre...-
- Ciao, zia- bofonchiò la ragazza asciugandosi le lacrime prima che qualcuno le notasse.
- Alisia dov'è?- chiese la donna asciugando l'ultimo piatto.
- Sta ancora in piazza- Esmeralda tentò di fuggire all'interrogatorio della zia.
- Oh zi-zi, che hai fatto? Va tutto bene- Ida tentò di avvicinarsi alla nipote per asciugarle le lacrime, ma la ragazza corse su per le scale a chiocciola e si rinchiuse in camera. Aprì la finestra e si sedette sul davanzale con i piedi a penzoloni. Le cicale cantavano in lontananza mentre dal paese provenivano ancora i suoni della festa. La ghiaia del cortile scricchiolò sotto i passi di qualcuno.
- Ti va di fare due passi?- Edoardo se ne stava lì, con le mani in tasca e un sorriso arrogante stampato in volto. Esmeralda sbuffò.
- Mi prendi?- chiese dopo alcuni attimi di riflessione.
- Certo- così la ragazza si fece cadere dalla finestra e fu subito ripresa.
- Emmi, vieni qua- nonna Pina si era affacciata alla finestra.
- Non ti abbiamo svegliata noi, vero?-
- Non stavo dormendo: ci sta la mia telenovela preferita; comunque fate con calma che lo dico io a Ida che sei uscita-
- Grazie nonna- la ragazza la baciò velocemente sulla guancia e se ne andò.
Edoardo la prese per mano e si avviarono lungo la strada illuminata solo dalle stelle.
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Occhi verdi
Romance1987, Italia. Esmeralda odiava la feste di paese ed odiava essere costretta a partecipare, fino alla sera in cui un ragazzo di nome Edoardo, di Milano, rubò il suo cuore. Questa è la storia di un'amore nato in una sera di giugno qualsiasi e destinat...