[N/A] Siamo circa a metà storia, o probabilmente di più T^T Comunque se volete seguirmi su instagram, mi chiamo @gaymakesoneteam :3
N — H O N G J O O N G
They stood there pretending to be just friends when all the while everyone in the room could plainly see that they were only existing for each other.
[N/A] Ma sì, aggiungiamo nuove cose random :")
Ricevetti il mio primo bacio a tredici anni, da una mia compagna di classe. Non ricordo bene né la situazione, né il motivo per cui accadde. Ricordo solamente quel fastidioso senso di bagnato che solitamente pervade la tua bocca, mentre ti ritrovi costretto ad entrare in contatto con qualcosa di totalmente estraneo al tuo corpo. Quell'umidità che ti sfiora le labbra, che soffoca i tuoi pensieri, viola la tua intimità.
Ma con lui fu diverso.
Non ebbi la sensazione di essere violato, ma di essere accolto. Non mi sembrò di baciare un estraneo, per quanto fossi inesperto in materia, né mi diede fastidio la bocca di un altro sulla mia. Mi sembrò di assaggiare il più proibito dei dolci, di dissetarmi dal più ricco dei banchetti. Non riuscivo più a distinguere quali labbra fossero di chi, né a capire se esistesse ancora un confine tra le nostre bocche. Mi sembrò egoista da parte mia, ma tentai realmente di prendere tutto ciò che quel bacio aveva da offrire.
Seonghwa reclamò la mia lingua. La morse, marchiandola di sua proprietà, sottraendomene il controllo. Lo percepivo ovunque, e il solo pensiero mi fece rabbrividire. Nonostante avesse le sue mani avvolte attorno ai miei fianchi, le percepivo vagare instancabilmente sul mio corpo: dai polsi sottili, sino alle clavicole scoperte dalla camicia, all'incavo del mio collo. La sua presenza era come una carezza, lenta ed ammaliante. Il mio corpo gli apparteneva, come ogni mio brivido incontrollato, ogni roco sospiro che imbarazzato mi lasciavo sfuggire.
Mi chiesi se mi piacesse semplicemente la sensazione, o se mi piacesse in realtà Seonghwa. Non avevo avuto particolari esperienze con cui poter confrontarmi, dunque il mio stomaco si contrasse alla sola idea che potesse piacermi un ragazzo. Mi pervase un senso di inadeguatezza soffocante, e mi lasciai sfuggire un verso disorientato, costringendo le nostre bocche a separarsi. Le nostre anime di snodarono lentamente, mentre entrambi riprendevamo fiato.
Non osavo guardarlo, rosso in viso. Il suo sapore mi bloccava le vie respiratorie, costringendomi a trattenere il fiato. Seonghwa ansimava con me, anche lui visibilmente scosso, portando gentilmente una mano a sorreggermi il capo. Non mi guardò, forse per tranquillizzarmi. Socchiusi gli occhi, rabbrividendo a quell'ennesimo contatto, percependo la mia pelle formicolare ovunque lui mi avesse toccato.
Passarono diversi secondi, che si dispersero nel silenzio più totale, e quella sensazione di inadeguatezza si ingigantiva sempre più. Sapevo di aver sbagliato, ma non credevo facesse realmente così male. Mi portai una mano all'altezza del cuore, stringendo la presa sulla mia camicia. Seonghwa mi guardò confuso, scostandosi appena per darmi un po' di spazio. Notando che non mi stessi affatto calmando, lo sentii sospirare. Mi sollevò nuovamente per i fianchi, stavolta con più cautela, stando attento a non invadere la mia libertà, e mi aiutò a scendere.
Fu un quel momento che entrambi ci accorgemmo che qualcosa non andasse. Lo vidi irrigidirsi terribilmente al mio fianco, il viso coperto da una maschera inespressiva. Le sue mani, ancora sui miei fianchi, non mi sembrarono più calde come prima. Il suo tepore non mi riscaldava più, e il suo sguardo non cercava più il mio. Guardai anche io verso la porta: all'ingresso del bagno, immobile sulla soglia, San ci fissava in silenzio. Non notai stupore sul suo viso, semplicemente confusione. La bocca semiaperta, le ciglia aggrottate, San sembrava realmente perplesso.
Seonghwa si allontanò da me, e un'ondata di freddo mi scosse l'anima. A disagio, mi strinsi le braccia al petto, lanciandogli una rapida occhiata. Continuava a non guardarmi, e seppi sin da subito che mi sarei dovuto preparare ad un dolore che amaramente premeditavo arrivare. Poco dopo, infatti, Seonghwa finalmente mi guardò. I suoi occhi non ridevano più, e un'ombra celava il suo sguardo. Un lieve ghigno a dipingergli le labbra. Percepii immediatamente un muro innalzarsi tra di noi, e mi ritrovai a deglutire.
《Avevo fatto una scommessa con Yeosang.》mi disse.
《Se il tuo amico parla, per te è finita.》aggiunse.
Superò me e San senza aggiungere altro, andandosene con quella sua solita aria scorbutica, che ormai avevo quasi del tutto dimenticato. Mi parve di essere tornato a giorni fa, quando non potevi avvicinarti a lui senza essere travolto da un tornado di emozioni negative e soffocanti. Quel Seonghwa complicato da avvicinare, ma facile da sciogliere in un caldo abbraccio o con una semplice carezza. Lo vidi uscire dal bagno, portando via con sé il mio primo vero bacio.
San mi guardò semplicemente, accennando un timido sorriso. Sapevo fosse terribilmente curioso riguardo alla situazione, ma preferiva non intromettersi. Probabilmente notò le mie labbra tremare appena, ancora scosse dal bacio appena ricevuto, o sembrò accorgersi del mio sguardo lucido puntato a terra. Non disse nulla, abbracciandomi semplicemente, sistemandomi la sua molletta rosa tra i capelli. Ora possedevo una piccola parte di lui, pronta a proteggermi dal dolore che puntuale stava bussando al mio cuore. Mi sforzai di sorridere.
《...Chi è che fa ancora scommesse del genere?》sussurrai, a disagio. San imprecò prontamente vicino al mio orecchio, lasciandomi sfuggire una lieve risata. Finalmente parve rilassarsi, baciandomi affettuosamente una guancia. Lo scostai da me, indispettito, e stavolta a ridere fu lui.
《Sembrava serio, non trovi?》chiese allora, cauto. Annuì semplicemente, fingendo un sospiro esausto. Lui non aggiunse altro. Raccolsi la felpa di Seonghwa, che avevo lasciato in un angolo del bagno, osservandola in silenzio. Il cuore iniziò a sanguinare al di sotto della mia camicia, e mi ritrovai a trattenere il fiato. San, notandolo, tenne la felpa per me, tenendomi aperta la porta del bagno. Lo guardai rapidamente, riconoscente che fosse lì con me, ad impedire che brutti pensieri invadessero la mia mente. Non feci in tempo a dire nulla, che il mio cellulare vibrò nella mia tasca.
Song Mingi:
Ciao Hongjoong! Mi dispiace di come sia finita l'ultima volta, MI PERDONI VERO? Pranziamo insieme oggi, ti offro il pranzo! XDOsservai confuso il messaggio, senza sapere cosa fare. Non potevo di certo ignorarlo, dal momento che ormai lo avevo letto, e non potevo d'altra parte neppure rifiutare. La maggior parte di me reclamava solamente un pomeriggio di pace, lontano dal mondo. Ma un'altra piccola parte di me, sfuggente ancora al mio controllo, mi supplicava di reagire. Di non trascorrere un intero pomeriggio a piangere, e rigiriarmi tra le lenzuola del letto. Una domanda mi balenò spontanea nella mente.
Seonghwa ora sarà felice con Yeosang?
《San, andiamo a mensa.》
[N/A] Grazie per tutti i voti che il capitolo precedente ha ricevuto, aw. La storia inoltre sta raggiungendo le 3K visualizzazioni🥺 Volevo avvertirvi che i prossimi capitoli saranno piuttosto sofferti, perché mi piace scrivere cose tristi e masochiste :D, ergo la Seongjoong😔... Comunque, stavo cercando di capire se inserire anche un capitolo SMUT, ma non so. Perché lo scriverei felicemente (e chi lo nega :D), ma poi nel rileggerlo mi vergognerei troppo. VA BEH, SARÀ UNA SORPRESA :) Grazie ancora per tutto il supporto che mi state dando!❤
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𝐔𝐓𝐎𝐏𝐈𝐀 [Ateez]
Fanfic𝘚𝘦 𝘨𝘭𝘪 𝘈𝘵𝘦𝘦𝘻 𝘧𝘰𝘴𝘴𝘦𝘳𝘰 𝘥𝘦𝘪 𝘴𝘦𝘮𝘱𝘭𝘪𝘤𝘪 𝘭𝘪𝘤𝘦𝘢𝘭𝘪. ↳ 𝙎𝙝𝙞𝙥: 𝘞𝘰𝘰𝘴𝘢𝘯, 𝘚𝘦𝘰𝘯𝘨𝘫𝘰𝘰𝘯𝘨, 𝘈𝘭𝘵𝘳𝘦. 𝙒𝘼𝙍𝙉𝙄𝙉𝙂: 𝙋𝙪𝙧𝙖 𝙛𝙖𝙣𝙩𝙖𝙨𝙞𝙖! #1 𝘚𝘈𝘕 (29/03/20) #1 𝘏𝘖𝘕𝘎𝘑𝘖𝘖𝘕𝘎 (29/03/20) #1 𝘞𝘖𝘖𝘠𝘖�...