Mi sveglio di soprassalto per via della sveglia che suona. Sono le 9.00 a.m. di sabato e io mi sono alzata presto per studiare. Dopodomani ci sono i test per le ammissioni ai college e io sono molto determinata. Vorrei tanto andare alla Columbia, preferibilmente settore economico, ma anche scienze politiche non mi dispiace. Se riuscissi a passare il questionario mi rimarrebbe solo il colloquio da effettuare e poi potrei, finalmente, rilassarmi.
La mia seconda opzione sarebbe la NY University, dove si sono laureati mia madre e mio padre. Alla NYU avrei sicuramente più possibilità grazie alle conoscenze dei miei genitori ma voglio farcela con le mie forze, le raccomandazioni sono l'ultima spiaggia.
Scendo al piano inferiore e, cercando di prestare attenzione a non svegliare i miei familiari, mi preparo la colazione. Accendo la macchinetta del caffè con la cialda di Starbucks e dispongo sul tavolo due fette di pane e burro di arachidi.
Porto la mia colazione in camera e mi posiziono alla scrivania. Lego distrattamente i capelli e mangio mentre sottolineo le pagine del libro.
Passo le due ore successive a ripetere e, una volta terminata la mia sessione, mi sistemo per uscire con Mandy e Steve.
Mandy è la mia migliore amica, l'ho conosciuta per caso due anni fa al PROM. All'inizio non eravamo molto amiche, mi aveva versato il suo bicchiere stracolmo di punch la sera del ballo; inutile dire che l'ho odiata, avevo il vestito rosa pallido e una grossa chiazza rossa sul davanti della gonna. Tralasciando il nostro "amichevole" incontro, è una delle persone più importanti della mia vita.
Steve, invece, l'ho conosciuto al mio primo anno dell' high school. Frequentavamo gli stessi corsi e, essendo lui un tipo molto estroverso, ci siamo ritrovati subito vicini di banco, un po' perché non conoscevamo nessuno, un po' perché andavo in giro con la felpa di Teen Wolf. Inutile dire che siamo diventati dei fissati di serie tv, ne abbiamo guardate, e ne guardiamo ancora, tantissime; siamo diventati compagni di serie. Ovviamente anche lui è il mio migliore amico e, insieme a Mandy, formiamo davvero un trio unico.
Indosso un vestitino tartan, le parigine, i miei amati Dr. Martens e il solito cappotto nero.
Lascio un semplice biglietto ai miei famigliari per avvisarli che sarei rimasta fuori a pranzo.
Prendo la metropolitana e mi dirigo verso il nostro solito cafè. Arrivo davanti all'insegna e cerco i miei amici spiando dal vetro. Vedo Steve seduto al nostro tavolo e lo raggiungo.
«Ciao Steve! Hai studiato per i test di lunedì?» Mi siedo accanto a lui.
«Ciao Kat, in realtà no, ci penserò domenica. Lo sai che il sabato non faccio nulla»
Giusto, lui ritiene che il sabato sia ingiusto anche solo pensare alla scuola, tutto ciò che ci assegnano lo fa nelle ore libere o la domenica. Il sabato è sacro, si fa solo festa.
«Parlando di cose più interessanti... stasera dove andiamo?»
«Io pensavo di stare a casa, non ho molta voglia di andare a ballare»
«Come scusa?! Kat, me lo avevi promesso! Nemmeno la scorsa settimana ci siamo andate!» è arrivata Mandy.
«Comunque, ciao Steve, ciao Kat» Sbuffa e si siede al tavolo.
«Il solito, Joe!» Urla il mio amico al proprietario.
«Ciao Mandy. Concordo con te, che lei lo voglia o no, ci verrà. Sabato scorso ho dovuto fare festa senza di voi per colpa sua; questa sera non glielo permetterò»
Il cameriere ci porta tre hamburger: uno enorme per Steve, uno vegetariano per Mandy e uno classico per me.
«Grazie. Va bene ragazzi, stasera verrò a patto che mi aiutiate a trovare un ragazzo»
«Stai scherzando, spero» Mandy ha le mani nei capelli.
«Non è che dovete cercarlo, ne ho già uno in mente. Il problema è che non so nemmeno il suo nome»
«Quando avresti incontrato questo misterioso ragazzo?»
«Ieri sera, sulla ventitreesima. Suonava il piano in strada»
«Musicista eh? Ma come facciamo a scoprire chi è?»
«Magari stasera andrà in qualche locale, potresti incontrarlo»
«Credo vada all'università, non mi sembrava un tipo da liceo»
«Steve, andiamo dove va tuo cugino; è la discoteca più frequentata da quelli della Columbia, se fa musica allora sarà sicuramente lì»
«In realtà, ragazzi, come può uno studente della Columbia suonare per strada? Le rette sono alte, mi sembra strano che, un ragazzo che frequenta un college del genere, raccolga offerte per strada, non credete?»
«In effetti hai ragione, ma potrebbe aver avuto una borsa di studio. In ogni caso, stasera andremo lì»
«Ma insomma, raccontami com'è e dove lo hai visto, muoviti!»
Spiego tutto ai miei migliori amici e mentre Steve sembra sul punto di addormentarsi, Mandy ha gli occhi a cuoricino.
«Un po' stronzo ma sembra sexy»
«Si si, avete ragione ragazze, ma io adesso devo proprio andare. Ci vediamo alle 11.30 p.m. al locale»
Salutiamo Steve e Mandy viene da me per assicurarsi che io sia perfetta per il ragazzo misterioso che, molto probabilmente, non incontreremo.
Arriviamo a casa e ci vestiamo comode dopo aver salutato la mia famiglia.
«Ma quindi davvero ti piace un ragazzo?» mi chiede Mad.
«Sinceramente non ne sono super convinta, però c'è qualcosa di diverso in lui. Mi piacerebbe conoscerlo»
Lei si mette a saltellare per tutta la stanza entusiasta.
«Dobbiamo assolutamente trovarlo. Magari questa potrà essere la volta buona, chi lo sa!»
Parliamo ininterrottamente per due ore riguardo al nostro futuro, all'università, alla nostra vacanza insieme che dobbiamo ancora organizzare e ai ragazzi.
«Ragazze, avete finito?!»
Mia sorella Cloe irrompe nella stanza.
«Non riesco a studiare, potreste abbassare la voce per favore?»
Alzo gli occhi al cielo e la caccio via chiudendole la porta in faccia.
Guardo Mad e scoppio a ridere. Le tiro addosso il cuscino sopra al mio letto.
«Come osi?!»
Un'altra cuscinata.
«Vuoi davvero la guerra?»
So per certo che avrà lei la meglio, ma non posso dargliela vinta così facilmente.
Ed ecco che un'altra ora passa a rincorrerci per tutta la casa con le urla di Cloe che non riesce a concentrarsi grazie al nostro casino.
Ordiniamo la pizza per cena e, dopo aver terminato, iniziamo a prepararci.
Sotto consiglio della mia bestie metto una gonna nera aderente, un body leggermente scollato sempre nero e gli stivali neri in velluto fino al ginocchio. Per quanto riguarda il trucco ridefinisco semplicemente le sopracciglia, eye-liner, mascara, illuminante e un rossetto nude. Mad, invece, indossa un vestitino rosso, in tinta con i suoi capelli, i Dr. Martens alti che aveva prima e si trucca come me. Ormai ci prestiamo i vestiti ogni sera che usciamo.
Sono le 11.15 p.m. e mio padre ci accompagna. Con la musica ad alto volume arriviamo in quindici minuti, siamo in perfetto orario.
«Grazie, torno con Steve»
Saluto mio papà con un bacio sulla guancia e scendiamo dall'auto.
C'è già molta coda all'entrata ma, grazie a Steve che ha delle conoscenze, la salteremo.
Lo intravedo tra la folla in una piccola cerchia di amici che fuma una sigaretta.
Lo raggiungiamo e saluto tutti.
«Allora, vogliamo entrare?» Mad e la sua impazienza.
«La rossa ha ragione, andiamo»
«Comunque la rossa ha un nome... mi chiamo Mandy»
Il ragazzo non le risponde e ci avviamo verso le porte.
«Pronta a rivedere il ragazzo misterioso?» mi chiede Steve.
«Lo spero»
Steve parla con i bodyguard e riusciamo a saltare la fila senza troppi problemi.
L'interno è già mezzo pieno e la musica è altissima.
Facciamo un giro e poi ci sediamo ad un tavolo con il cugino di Steve e i suoi amici.
«Ciao ragazzi, sedetevi pure»
Ci presentiamo tutti e Mark, il cugino del mio migliore amico ci offre da bere.
«Il primo drink è gratis, cosa prendete?»
Io decido di prendere un semplice mojito e mi accomodo al tavolo con gli altri.
Improvvisamente Mark si alza e saluta un ragazzo.
Lo guado bene e... è proprio lui.
STAI LEGGENDO
The pianist
Teen FictionKathrine è una ragazza di buona famiglia, un modello per le sue sorelle e motivo di orgoglio per i suoi genitori. Una sera, triste per l'ennesimo tentativo amoroso fallito , si ritrova a vagare per le strade di New York. Proprio mentre sta per rient...