Capitolo 6

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Giunse ben presto il fatidico giorno:Didier aveva stabilito ufficialmente guerra al popolo inglese,con determinazione e ostilità. Aveva inviato una lettera a Joseph Harvey,re d'Inghilterra,il suo acerrimo nemico senza dubbio,l'uomo a cui aveva dedicato il suo più grande astio da sempre. Finalmente ora avrebbe potuto esaudire il suo desiderio:farlo a pezzi e accaparrarsi della sua terra e dei suoi possedimenti.
Quella mattina l'aria era intenzionata a gelare gli animi impavidi di tutti i cavalieri lí presenti pronti per la battaglia;il cielo era cupo e minaccioso come se volesse rispecchiare i caratteri aggressivi degli uomini in quel momento: le nuvole dominavano sul sole e sembravano divertirsi a nasconderlo, offuscandone i raggi deboli e fragili.
Emma si era svegliata all'alba, disturbata dai soldati che si stavano preparando all'addestramento.
Si era affacciata alla finestra e aveva osservato ogni singolo movimento e passo di ognuno di loro. Ormai li sapeva a memoria,ciascuna mossa e ciascun trucco per disorientare e abbattere l'avversario. Bisognava prestare particolare cura,peró, nel mantenere salda un'assoluta concentrazione senza cadere in qualche tranello o inganno.
Si cambiò poi velocemente buttando sul letto il vestito che poi avrebbe ripiegato minuziosamente e posto ordinatamente nell'armadio, poi si infilò l'armatura,mise la spada nel fodero,prese l'elmo e lo scudo e si diresse di soppiatto fuori dal castello sperando di non incrociare suo padre.
Sospirò ma non perse la grinta che custodiva all'interno di sè: chiamò con un fischio Sky il quale giunse da lei trottando e nitrendo. Emma lo baciò sul muso e lo strinse affettuosamente. Le batteva forte il cuore , sentiva come se avesse percorso un tragitto sinuoso dentro di lei per poi giungere in gola e non lasciarla quasi respirare. La sua voce tremó leggermente ma non volle pensarci ; appena udì il suono della tromba che annunciò l'inizio di una battaglia memorabile e sanguinosa, saltò in groppa a Sky e si preparó per l'assalto.
Notò in lontananza l'ammasso dei rivali che avanzavano minacciosamente verso di loro, urlando e manifestando tutta la collera e l'odio che possedevano in corpo.
Nello stesso momento parte dell'esercito di Didier si era radunato in un cerchio, circondando quest'ultimo,il quale era occupato a spronare tutti i soldati, incitandoli a non fermarsi per nessun motivo. Era rabbioso,provocatorio, persino il suo sguardo era inquietante: il suo tono incuteva parecchio timore ma ormai chi lo conosceva era perfettamente consapevole che avrebbe dovuto adattarsi al suo atteggiamento,sia nel bene, sia nel male.
Gli inglesi intanto si facevano sentire sempre di più e Didier ordinò urlando di tenersi pronti e vigili. Passarono pochi secondi,poi diede il via decisivo. I soldati partirono rapidamente alla riscossa impugnando ognuno di loro la propria spada e facendosi strada fra spintoni e la confusione che aveva preso vita rapidamente. Regnava un chiasso inimmaginabile,fragori,lance che si spezzavano,il dolore di chi veniva ammazzato e cadeva per terra calpestato da tutti,il suono delle spade che si scontravano tra di loro per decretare chi fosse il più resistente...
Emma assistiva a ogni scena di questo tipo ricacciando indietro le lacrime che non si stancavano di fare pressione su di lei. Solo una riuscì a scappare e a scivolare sulla sua guancia candida e pallida ma ella si asciugò subito il viso.
A un certo punto si sentì toccare la spalla e ,spaventata, si giró di scatto e puntò la spada sul collo di un soldato senza sapere che fosse dalla sua parte.
"Principessa sono uno dei vostri, è importante che mi ascoltiate. Gli inglesi cercano voi,vogliono rapirvi per poi ricattare vostro padre, dovete scappare adesso, non c'è altra soluzione, non avete la possibilità di scontrarvi con un esercito così aggressivo. Se decidete di esporvi siete finita." annunciò egli ansimando. Era ferito sulla fronte,un taglio netto e profondo premeva sulla sua pelle, mentre sanguinava un pochetto dalle mani.
Corse poi via a passi stanchi ma veloci.
Emma era in preda a una serie infinita di dubbi che non la lasciavano in pace. Sapeva fin troppo bene cosa avrebbe rischiato se avesse partecipato alla guerra. Voleva fingere di non saperlo,convincersi di questo e incoraggiare se stessa, ma nulla da fare. Lo sapeva e basta. Ora toccava a lei prendere le decisioni corrette per salvaguardarsi.
Non riuscì a portare a termine il suo faticoso ragionamento che già un avversario le era piombato addosso cogliendola di spalle. Fortunatamente Sky seppe agire con scioltezza e se lo levò facilmente di torno ,mentre la giovane aveva provveduto a ucciderlo piantandogli la spada nel petto. Un tonfo accompagnò l'uomo che si accasciò a terra,senza vita, circondato da un lago di sangue. Sky nitrí vittorioso ma la giovane dovette contrastare subito dopo l'arrivo di altri 2 nemici con cui si aprì un duro conflitto. Uno dei due la ferì al braccio. Ella urlò provando un estremo dolore,ma ben presto arrivarono in massa gli alleati della giovane che urlarono di mandarla via immediatamente. Sky nitrì nuovamente e schiacciò con forza il corpo di un nemico, lo stesso che aveva tentato di uccidere la principessa, il quale era stato già colpito ed era morto sotto il peso soffocante degli zoccoli del fedele cavallo. Emma succhiò il sangue che gocciolava dal braccio; non era particolamente grave, per sua fortuna, non era neanche molto profondo, ma il dolore non poteva ignorarlo.
Sky si allontanò per cercare di non far rischiare la pelle alla principessa.
La portò in un bosco poco distante dal luogo in cui si stava svolgendo la battaglia ma non si accorse che un uomo li stava spiando da dietro un albero.
Emma scese dalla groppa e si appoggiò a un tronco. Poi sospirando si sedette. Guardò in alto e notò alcuni uccellini che si inseguivano gioiosamente cinguettando: "Almeno loro sembrano divertirsi a differenza nostra..vero Sky?" chiese preoccupata accarezzandogli il muso. "Non so cosa mi succederà,non so neanche se sopravviveró...non so nulla del mio destino...ma voglio che tu rimanga per sempre al mio fianco." restó per un istante a riflettere ma fu scossa da un boato. Qualcuno aveva sparato ed era accanto a lei. Si voltò lentamente col fiato sospeso e vide davanti a sè un uomo con in mano un fucile che lo stava puntando contro di lei. Sky si piazzó istintivamente davanti a ella per difenderla e nitrí per indicare il segnale di pericolo ,ma fece purtroppo una brutta fine.
L'uomo aveva sparato un'altra volta ferendolo mortalmente. Questa volta sghignazzava con malignità.
Il puledro cascò senza vita di fronte ai piedi della giovane,che urlò disperata e scoppiò a piangere,inginocchiandosi vicino a lui e poggiando la testa sul suo corpo. Singhiozzava rumorosamente ,a volte tentava di trattenersi, ma riuscirci sarebbe stata un'impresa impossibile .
Non c'era tempo per cacciare via le lacrime. Ormai si erano trasformate in fiumi in piena,impetuosi,e cascavano giù dal suo viso raggiungendo la bocca, mentre gli occhi le divennero rossi dal pianto.
L'uomo non provò alcuna compassione e si avvicinò a lei mantenendo il fucile puntato. Sky nel frattempo continuava a perdere sangue,sporcando le mani e la guancia della giovane che non era riuscita a riprendersi dalla perdita. Si sentiva affogare nelle sue stesse lacrime,non poteva accettare di aver perso il suo migliore amico.
"Voi dovete essere la giovane principessa,figlia di Didier" disse quello appoggiandole il fucile sul collo. "Se non volete che vi faccia fuori seguitemi e mani dietro la testa AVANTI "
Emma,adirata, esplose e gli tirò un pugno violento in faccia facendogli scivolare l'arma.
Ella la prese in tempo da terra e gliela puntò sulla tempia mentre le tremavano le mani e la voce. "VOI PER ME SIETE MORTO" .
Il suo sguardo si era fatto più minaccioso che mai, mentre le lacrime non si arrestavano nella loro corsa. Era in procinto di sparare ma l'uomo le sferrò un colpo sullo stomaco così violento che la fece rotolare picchiando di testa. Si alzò scattante nonostante fosse nuovamente ferita ma perse accidentalmente l'equilibrio e quest'ultimo ne approfittò per immobilizzarla,legarle i polsi dietro la schiena e metterle un bavaglio sulla bocca per farla tacere. Emma cercò invano di liberarsi avvertendo una scarsa circolazione sanguigna nei polsi. Quell'uomo aveva stretto eccessivamente il nodo, in modo tale da bloccarla definitivamente e non c'era modo di poterlo rompere o sciogliere .
Era come paralizzata,non riusciva a compiere nessun tipo di movimento e si sentì come un povero animale rinchiuso in una gabbia,privo di libertà.
Egli si accinse a caricarla di peso e a portarla via con sé,ma un gesto eroico di un ragazzo gli impedí di raggiungere i suoi scopi: l'uomo la lasciò immediatamente e rimboccandosi le mani cercò di scagliarsi contro il ragazzo che teneva un fucile. "Lasciatela o finirete male" minacciò.
L'uomo lo prese in giro: "Credete davvero che io abbia paura di uno come voi?Fareste meglio ad allontanarvi" . Il ragazzo decise di passare alle maniere forti e lo aggredí tirandogli un calcio violento e un pugno sulla bocca. Poi velocemente riprese il controllo dell'arma e gliela puntò in gola facendolo indietreggiare. Egli iniziando a perdere sangue dalla bocca,a stento riusciva a parlare, poi sputò e tossì. Il ragazzo lo colpì altre volte,stavolta sulla testa e con più forza. L'uomo gemette ma cercò ugualmente la difesa e tirò anche lui una serie di pugni e calci al ragazzo il quale alla fine gli sparó e lo uccise. Dopo un urlo straziante egli cascò a terra e non si udì più nulla. Nel mentre Emma non si era arresa ed era rimasta da sola cercando di liberarsi. Il ragazzo la notò e corse da lei estraendo un coltellino dalla tasca per sciogliere il nodo.
Si mise in ginocchio e le liberò i polsi, poi le tolse il bavaglio dalla bocca. Susseguì un profondo respiro da parte di entrambi e la principessa si guardò le mani, che parevano infuocate,dal colore rossastro che avevano preso.

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