Mingi #1

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Mingi, come tutti i giorni, cammina due passi davanti a te sulla strada verso scuola dandoti la possibilità di perderti in ogni suo piccolo movimento e di ridere quando inciampa senza farti beccare.
Ti siedi su una panchina stanca per la salita e chiudi gli occhi, riposandoti.
-Y/n, manca poco. Ti prego, arriviamo in ritardo...
-No, Mingi, ti prego. Non ce la faccio più. Ieri la lezione di ginnastica mi ha ammazzato.
Mingi ora si siede vicino a te ma tu continui imperterrita a tenere gli occhi chiusi.
-Immagino mi rimanga solo una cosa da fare...
Il suo tono di voce si è trasformato, non è lo stesso che ha usato per tutti questi anni. Non è più di rimprovero o paterno, come quando da piccola ti presentavi davanti alla porta di casa sua mentre studiava o come quando ti diceva di non uscire con la minigonna rossa.
Ora suona rassegnato, frustrato e quasi sensuale.
Quando le sue braccia muscolose ti afferrano le spalle e le gambe, tirandoti in braccio, serri gli occhi e ti irrigidisci.
-Hey, Y/n, non ti faccio male. Voglio solo arrivare a scuola in tempo.
Sentendo il battito leggermente accelerato tipico di Mingi, ti rilassi e apri gli occhi lentamente. Sta camminando ma i suoi occhi sono fissi sul tuo viso.
Lo fissi, sfidandolo: -Ya, Song Mingi! Mettimi giù, è imbarazzante. Giuro che cammino. Ti prego, ci guardano tutti.
Le sue labbra si aprono in uno dei sorrisi più grandi che tu gli abbia mai visto e, mentre ti mette giù, dice: -Non guardano noi, Y/n, guardano te. Guardano quanto sei bella.
Rimani in silenzio per un secondo ma ti riprendi subito e lo superi di un paio di passi.
Ti raggiunge e appoggia il suo braccio sinistro sulle tue spalle, impedendoti di spostarti dal suo fianco. La tua testa è praticamente appoggiata al suo petto e lo senti sogghignare. È così strano, da quando sei cresciuta non ti aveva più abbracciato così in pubblico: -Scusa, Mingi...cosa stai facendo esattamente?
-Non voglio che tu te ne vada. Voglio che tu stia al mio fianco, come ora, per sempre.
Sollevi leggermente la testa per vedere la sua espressione: è serio.
-Mingi, io non me ne vado. Non ho ragioni per farlo. Ma perché...?
Ti gira velocemente verso di lui, fa un respiro profondo e fissa il suo sguardo nei tuoi occhi.
-Shh, Y/n. Lascia che ti dica una cosa su di me. - appoggia l'indice sulla tua bocca socchiusa prima che ne possa uscire qualsiasi suono- Sai come il mio battito è sempre leggermente più veloce di un battito normale? - annuisci- Il mio cuore in realtà non ha nessun problema, sei tu che lo fai andare più veloce. Lo senti?
Porta la tua mano sul suo cuore, che batte in quel modo strano e solo suo.
-Mi piaci, Y/n. Da sempre. Mi puoi dare una possibilità?
Ti stacchi da lui e continui a camminare verso la scuola, in fondo alla via.
Lo senti fermarsi dietro di te e con la coda dell'occhio lo vedi chiudere gli occhi, mettersi le mani in tasca e buttare la testa all'indietro.
Fai qualche passo di corsa, ti giri e lo osservi da lontano nella sua disperazione momentanea, lo vedi in tutta la sua bellezza ed è come se ti stessi sciogliendo. Quelle parole che ti rimbombavano dentro da così tanto tempo sono finalmente uscite dalle sue labbra.
Sorridendo urli: -Song Mingi!-
Apre gli occhi e ti guarda confuso. -Allora oggi è il nostro primo giorno?

ATEEZ ONE SHOTDove le storie prendono vita. Scoprilo ora