Sesto Capitolo

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Paulo's POV

<<No. No.>> dice Charlotte sulle mie labbra, un istante dopo aver interrotto il bacio. <<Va' via. E' stato uno stupido errore.>> mette una mano sul mio petto e fa pressione, quanto basta per farmi allontanare da lei. <<Va' via Paulo.>> torno a poggiare la schiena contro lo schienale e la guardo.

<<Sali. Giusto per un bicchiere d'acqua.>>

Lei scuote la testa e chiude gli occhi, espirando rumorosamente. Sposta le mani dalle sue gambe e le stringe attorno al manubrio, le sue nocche diventano bianche per quanto sia forte la stretta.

<<Ho capito. Me ne vado.>> apro lo sportello e metto un piede fuori dall'auto. <<Se hai bisogno, io sono a casa.>> detto ciò esco definitivamente dalla sua macchina ed entro nel palazzo.

Una volta aperta la porta di casa, lascio cadere lo zaino sul divano e comincio a spogliarmi, arrivato in camera poggio gli indumenti sul letto ed indosso una maglia e un pantaloncino a caso.

Estraggo il cellulare dalla tasca dei pantaloni e controllo le telefonate recenti: nessuno mi ha cercato.

Mi stendo sul letto mentre ripenso a ciò che è appena successo in macchina con Charlotte.

Ha cominciato lei, è stata lei ad avvicinarsi a me e a baciarmi, io ho solamente ricambiato il bacio perché io la amo ancora. L'intera squadra l'ha capito, nonostante io continui ad affermare che non è così; Leo me l'ha detto chiaro e tondo un giorno: 'L'abbiamo capito dal modo in cui la guardi, sei ancora innamorato di lei.'

E sono sicuro che anche lei lo sappia.

Al contrario, non so se lei mi ama ancora.

Da quando ci siamo separati, Charlotte è cambiata totalmente; è diventata più menefreghista, più irrispettosa nei confronti del padre e del tutto insensibile nei confronti di nostra figlia. La osservo quando è con lei: sempre pronta a sgridarla, ad affidarla a qualcuno per uscire con le nuove 'amiche'.

Il cellulare vibra sul letto, segnalandomi l'arrivo di un messaggio; ciò che leggo mi lascia letteralmente a bocca aperta.

iMessage

Cristina Ronaldo/Bale

Potresti dire alla tua bella mogliettina di rispondere alle mie chiamate?

Premo sul suo contatto e avvio la telefonata, dopo non appena due squilli sento la sua voce arrivare cristallina alle mie orecchie.

<<Cosa sta facendo di così importante da non poter parlare con me?>> Ed in questo momento ho la certezza che Charlotte ha anche eliminato Cristina dalla sua vita negli ultimi due anni.


Charlotte's POV

<<Mamma, ho sonno.>> Isi comincia a stropicciarsi gli occhi quando siamo a tavola. <<Nanna.>> poggia la sua testolina sulla mia spalla e si porta il pollice in bocca, poi comincia a succhiarlo.

Prendo un'ultima forchettata del tiramisù nel mio piatto e mi pulisco le labbra con il tovagliolo, dopodiché mi alzo e faccio uscire Isi dal seggiolone. Lei si accoccola a me e capisco che è molto più che stanca.

<<No!>> non appena la metto nella sua culla, Isi comincia a piangere e a dimenarsi tra le mie braccia; mi aggrappa al mio collo e non mi lascia andare. <<Con te!>>

Ogni mio tentativo di coricarla nel suo lettino è sprecato; quindi non mi resta altra scelta che stendermi sul letto insieme a lei e tenerla stretta fino a quando non chiude gli occhi.

Stringo le mie braccia attorno al suo corpicino, sperando di tenerla al calduccio. I bambini hanno un odore particolare quando solo piccoli e Isi non ne è esclusa; emana un odore dolciastro che tipicamente mi infastidirebbe ma ora come ora sono più che felice di sentirlo. Le lascio un leggero bacio sulla fronte e mentre torno a guardarla, lei mette su un sorrisetto.

<<Sei la più bella bambina del mondo.>> sussurro vicino al suo orecchio, poi le accarezzo le guanciotte e resto incantata dalle sue belle labbra.

Quelle labbra.

Isi è la fotocopia del padre; ha i capelli castani e setosi come lui, i suoi stessi grandi occhi verdi penetranti e le stesse labbra sottili e rosee. Anche la sua carnagione assomiglia più a quella del padre che alla mia, ma sicuramente da me ha preso il carattere e alcune abitudini.

Il suo respiro si regolarizza man mano che il tempo scorre e finalmente si addormenta fra le mie braccia. La poggio dolcemente sul cuscino e, per evitare che cada, ne metto altri due ai suoi fianchi.

Il cellulare sul comodino vibra, lo afferro e accetto la chiamata, senza prestare attenzione al nome sul display.

<<Quando avevi intenzione di dirmi che stai divorziando da Paulo?>>

Non appena metto il cellulare accanto all'orecchio, Cristina comincia ad urlare insulti in tutte le lingue che conosce.

Conosco Cristina da una vita, letteralmente, e so che quando è incazzata, è meglio lasciarla sfogare prima di rivolgerle la parola. Per questo motivo faccio passare cinque minuti abbondanti prima di interromperla e spiegarle la mia versione dei fatti.

<<Charlotte, sono la tua migliore amica. Non hai detto alla tua migliore amica che stai divorziando da tuo marito. Cosa sono? Un'amica di serie B? Cosa ti fa pensare che non sarei venuta a conoscenza di questa cosa nonostante io sia a Madrid?>> la sua voce s'incrina ma lei non interrompe il discorsetto: <<Credevo fossimo amiche per la pelle. Per me, quella promessa che ci siamo fatte tanti anni fa, è ancora valida ed io la onoro ogni giorno. Ti chiamo, ti mando messaggi ma a quanto pare tu non fai altro che ignorarmi. E questa situazione va avanti da un bel po'.>> fa una breve pausa, probabilmente per riprendere fiato, e la sento tirare su con il naso dall'altro capo del cellulare. Sta piangendo per colpa mia. <<Ed ora vengo a sapere da Paulo che state divorziando. Cosa ti è successo, Char?>>

Non so cosa risponderle perché letteralmente non so per quale motivo io abbia lasciato Paulo.

Di quella sera in cui litigammo, ricordo solo le sue lacrime e le sue preghiere di non andare via di casa. In barba alle sue parole, io tornai da mio padre, rifilandogli una banale scusa e andando a dormire nella mia vecchia stanza da letto. La mattina dopo decisi di dover tornare almeno per svuotare il mio armadio ma trovai Paulo addormentato sul pavimento, tra vetri rotti e quadri gettati per terra. Fui io ad alzare la voce per prima; lo sgridai perché aveva fatto male una cosa in casa e poi di lì ci fu un'escalation di eventi che ci hanno condotto a dove siamo ora.

Il nostro divorzio si basa praticamente sul nulla.

<<Non lo so, Cris. Non so cosa mi sta succedendo.>>

Il Più Bel Goal 3|| P. DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora