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«Vattene! Ora! Fuori da casa mia!» urla nuovamente.

«Papà, sono una bambina! Dove cazzo devo andare?!»

«Non usare quel linguaggio con me!»

«Lo usi tutte le volte e non bisogna che ti ricordi che sono una femmina!»

Mio padre getta la sedia e prende la revolver dal tavolino.

Spaventata io vado verso la porta e dico «No per favore...non mandarmi via...» ma lui preme il grilletto e sbaglia la mira.

Mi sveglio di colpo.

Mi guardo attorno e man mano riprendo fiato.

Quella sera... .

No, ora basta, devo smettere di pensarci.

Mi alzo e noto che sulla poltrona ci sono dei vestiti puliti ma sono una canotta nera e dei pantaloni di tuta dello stesso colore.

Una canotta in pieno inverno?

Scendo dal letto ma non ho idea di come ci si veste, lo ha fatto sempre mio padre.

Già, sempre tutto lui.

Comincio a spogliarmi e rimango in mutande e prendo la canotta.

Ma come si mette questa cosa?

Guardo attentamente la stanza e noto un grande specchio nell'angolo.

«Ok Ella, devi cavartela da sola» dico fra me e me.

Prendo la canotta e la guardo.

No niente, non so come fare.

Provo a infilare la testa e metto le braccia nelle due aperture laterali.

C'è l'ho fatta!

Mi guardo allo specchio soddisfatta ma poi noto un etichetta.

Credo sia al contrario.

Ma che cazzo però.

Levo le braccia e giro la canotta per poi fare lo stesso procedimento.

Ora tocca al pantalone.

Lo prendo dalla poltrona e penso che probabilmente sarà la stessa cosa delle braccia.
Infilo prima una gamba e poi l'altra e lo tiro su.

E stavolta non è nemmeno al contrario! Sono fortissima!

«Ahah! Mi sono vestita da sola senza l'aiuto di nessuno» dico soddisfatta.

Sento la porta aprirsi ed è la donna di ieri.

Com'è che si chiamava? Ah sì, Amanda.

«Cosa vuole?» dico incrociando le braccia.

«Senti piccola peste, vedi di essere una brava bambina o ti caccio di casa d'accordo? E cosa sono questi vestiti? Devi vestirti come una femmina, dato che lo sei»

La odio.

«No, mi piaccio così!» e le faccio la linguaccia.

«Che insolenza!» ribatte con rabbia.

Sembra la matrigna cattiva di Cenerentola questa qui.

«Dio mio, ed io che speravo di aver finalmente una bambina obbediente, invece mi tocca avere...te» dice con disprezzo e alzando gli occhi al cielo.

La porta si apre ed entra l'uomo.

Eliah? No no ehm... Elai? Com'era... Ah sì! Elijah!

«Si può sapere che succede qui?» chiede infastidito.

«Dice che così non vado bene!» dico con il broncio.

Elijah sospira «L'ho fatta vestire così perché oggi lei deve imparare a fare delle cose che le serviranno in futuro»

«Dio mio, lasciamo perdere,più tardi me ne occuperò io» dice Amanda per poi lasciare la stanza.

Io non voglio andare da lei!

«Tranquilla, fino alle quattro starai con me d'accordo?» dice Elijah per poi prendere un codino dal cassetto del comodino e legarmi i capelli in una coda.

Voglio tagliarli.

«Signor Elijah, vorrei i capelli più corti» chiedo gentilmente.

«Su questo ci penseremo, ora vieni con me» mi dice con un sorriso e usciamo dalla stanza.

Caspita, questa casa è enorme.

Una grande piscina con la luce rossa riempie metà stanza, ci sono dei divanetti rossi e le finestre enormi.

Noto che si dirige verso una porta ed io lo seguo.

Scendiamo le scale ma appena arriviamo è tutto buio.

Appena Elijah accende la luce vedo la stanza vuota.

Non capisco, cosa c'è qui sotto?

«Mi scusi, ma non c'è nulla qui» dico sincera.

Noto che va vicino al muro e preme un pulsante ed escono dei bersagli e si accendono una specie di armadietti con delle armi.

Armi? Che cosa?!

«Non vorrà mica farmi del male...» dico impaurita.

«Ma no, voglio insegnarti a sparare» dice avvicinandosi a un armadietto per poi aprirlo.

L'ultima volta mio padre l'ha utilizzata per farmi male.

«Grazie a queste puoi difenderti» dice prendendo una pistola.

«Per caso quella è una M9A3?» chiedo curiosa

«Come fai a sapere di che modello è?» mi chiede dubbioso.

Prendo un bel respiro profondo e dico «Mio padre è un agente di polizia, e quando stavo per scappare, lui per un soffio non mi ha sparato con una revolver a canna lunga» dico per poi sentire dei brividi lungo la schiena.

Elijah mi dà la pistola e la mantiene con me «Ora tranquilla, metti le braccia più in alto ma ricorda,non fidarti delle tue armi anche se le sai maneggiare, metti sempre la sicura» e dopo questa introduzione mi spiega anche come mantenerla.

Non è così difficile, solo che la pistola è pesante!

Miro e premo il grilletto sfiorando di poco il petto del bersaglio.

«Uoo!! Sono davvero forte!!» sorrido.

Se mi alleno tutti i giorni magari diventerò anche più brava!

«Molto bene Ella, ti aspetta una giornata impegnativa oggi» mi dice Elijah.

«Che devo fare ora?» chiedo curiosa.

«Imparerai a combattere, sai, non si sa mai, una donna deve sempre difendersi» dice lui sorridendo.

Sorrido a mia volta.

Quest'uomo mi ha salvato la vita.


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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 14, 2020 ⏰

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