•Capitolo 5•

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🎶Love Runs Out, OneRepublic.
🎶Didn't I, OneRepublic.
🎶Can I Be him, James Arthur.

Finalmente sono tornata!! Okay, mi tolgo dalla storia e vi lascio a Drew!! Buona lettura😝❤️💕

***

Quando tornai a casa la prima cosa che sentii fu della musica classica proveniente dalla cucina. Significava che mia madre stava cucinando e a quanto pareva canticchiava anche.

"Che musica di merda." Borbottai scrollando il capo.

Mi diressi verso le scale, lo zaino vuoto su una spalla mentre mi passavo una mano tra i capelli.
Sperai di non beccare Paul, ovvero mio padre, perché dopo essermi ritrovato quella faccia di cazzo di Finch davanti non avevo proprio voglia di imbattermi nel secondo stronzo della giornata.

Quell'uomo aveva tradito mia madre, aveva tradito tutti noi e aveva anche buttato fuori di casa mia sorella Raegan quando era rimasta incinta di Eliot. Frequentava il college, non troppo lontano da qui e viveva da sola con il mio nipote preferito.

Va bene, era l'unico che avessi, ma sarebbe stato comunque il migliore. Quel marmocchio aveva preso tutto da me e avrei fatto qualsiasi cosa per lui. Lo consideravo come un figlio, anche se solo il pensiero mi faceva venire voglia di correre in bagno a rimettere.

Prima di chiudermi in casa con una rottura di coglioni con i capelli lunghi e speravo anche con un bel paio di tette grosse, ne sarebbero passate di ragazze sul mio letto. Era quello che speravo. Anche se per un momento mi soffermai a chiedermi come sarebbe stato con lei, con Kimberly.

Mentre salivo le scale, diretto in camera mia risi tra me e me, scacciando quel pensiero dalla testa. Io non ero un tipo da ragazza fissa. No, non lo sarei mai stato. Andava contro ogni mio principio. E non ne avevo molti.

Tutto quello su cui mi sarei dovuto concentrare adesso era convincerla a diventare la mia ragazza e data la sua testardaggine sospettavo ce ne sarebbe voluto di tempo.

In macchina avevo avuto un'idea. Conoscevo abbastanza le ragazze da sapere come comportarmi. Dovevo starle addosso, ma non esagerare o gli sarei sembrato una cozza se fossi stato fortunato. In casi peggiori un dannato stalker. Avrei dovuto stuzzicarla con qualche complimento, usare il mio fascino naturale, l'unica cosa di cui ero grato a mio padre ed infine bam, l'avrei avuta nelle mie mani e chissà, magari anche sul mio letto nella migliore delle ipotesi.

Entrai in camera mia e non persi tempo. Mollai lo zaino da una parte, poi raggiunsi la scrivania e aprii il mio portatile con un sorrisetto astuto.

Sto arrivando, Kimmy.

Andai su facebook e scrissi il suo nome nella barra di ricerca, mosso dalla curiosità di scoprire che tipo fosse questa ragazza. Dovevo conoscerla meglio se intendevo convincerla ad aiutarmi. Attesi impaziente che la pagina caricasse, poi avvicinai il viso allo schermo, gli occhi socchiusi sul suo profilo. Aveva il profilo privato. Avrei dovuto aspettarmelo. Lasciai scorrere la freccia del mouse e le chiesi l'amicizia con aria soddisfatta.

"Cazzo." Sbottai nell'attesa, cominciando a sentire caldo. Lanciai un'occhiata scocciata verso la finestra, infine mi misi in piedi ed andai ad aprirla.

Afferrai il bordo della maglietta e me la tolsi con un gesto secco, la appallottolai e la gettai alle mie spalle, mentre tornavo alla scrivania.

"Interessante." Emozionato, anzi no, intrigato vidi che me l'aveva appena accettata.

Non persi tempo.

Aprii la chat, grattandomi il petto e con un sorrisetto le scrissi d'istinto:

Hai cambiato idea? So che è da sfigati scrivere su Facebook a una ragazza, ma sono proprio disperato :(

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