Il grillo

61 11 8
                                    

Una notte, però, quando ormai aveva quasi perso ogni speranza, un piccolo grilletto saltò sul suo letto, o meglio dire, sulla sua enorme roccia scalfita.

Il grillo era minuto e indossava dei vestiti molto eleganti: uno stretto pantalone verde, una camicia gialla ocra, un panciotto rosso e un enorme cappello a cilindro, forse anche più grande della sua testa.

Portava anche un piccolo ombrello rosa che reggeva in mano, e il suo viso paffuto era accompagnato da labbra marcate, che si increspavano in una pieghettatura benevola.Le pupille dei suoi occhi erano di un nero intenso,anch'essi sembravano benigni.

Insomma, il grillo aveva stile e lo dava a vedere! senza vantarsi però, era umile e indossava il suo abito in modo galante. Il grillo si avvicinò a Garrick e gli lanciò il suo ombrello in testa. Il gigante si svegliò di scatto e ruggì, ruggì forte.

"Chi ha osato interrompere il mio riposo? oh tu, razza di dannato, non avrai scampo"

"Che caratterino" disse il grillo "sono qui per aiutarti , ma non farò nulla se non abbassi prima i toni! io sono un grillo, merito rispetto come tutti gli altri! razza di ...gigante"

" E come può aiutarmi un minuscolo e insignificante essere come te?" rispose Garrick , simulando una risata amara.
"La prossima volta farai bene a non colpirmi, o ti mangerò in un batter d'occhio"

"E come potevo svegliarti, saputello? dandoti una pacca sulla spalla?"

Garrick sbuffò e lo esaminò con occhi sprezzanti.

"Cosa vuoi?" gli chiese.

"Mio caro, voglio aiutarti. Ascoltami, uscirai dalla caverna. Ma devi prestare molta attenzione alla storia che sto per raccontarti. Al suo termine, io svanirò all'istante. Non provare a raggiungermi."

Garrick annuì, sinceramente colpito da ciò che stava accadendo. In tanti anni non aveva mai visto e parlato con nessuno, e adesso un grillo si era introfulato nella sua caverna per raccontare una storia. Che cosa bizzarra!

"C'erano una volta diversi uomini, che vivevano in una torre buia e senza finestre. In tutta la loro vita nessuno di questi aveva mai messo piede all'esterno, ritenevano che la torre fosse l'unica realtà esistente e percepibile. Un giorno però, un uomo molto curioso decise di fuggire e comprendere che cosa ci fosse oltre quel grande ammasso di pietre.

Fu così che cominciò a cercare una crepa, una porta o una finestra. Non importava, l'aspetto essenziale era trovare la via di fuga. Poi, all'improvviso, trovò una piccola porticina che conduceva all'esterno.

Uscì di scatto e fu accecato dalla luce del sole, che non aveva mai visto. Dovette abituarsi a quell'immensa vastità , prima di scoprire altro, prima di intravedere il mondo. L'uomo curioso ritornò nella torre per avvisare i suoi amici di ciò che vi si estendeva fuori, ma i compagni reagirono male alle sue -menzogne e fandonie- e, infastiditi da quella rivelazione, lo uccisero.

Non ammettevano ci fosse un'altra realtà, non aprirono gli occhi e rimasero ciechi per tutta la vita."

Terminata la storia, il grillo parlante sparì.

Il gigante che si inchina alle stelleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora