§ Gran fighi a Hogwarts, nonne e gite al Ministero

160 9 0
                                    

§ Gran fighi a Hogwarts, nonne e gite al Ministero

«Buon pomeriggio Draco, Astoria. Ecco… io sono venuta per parlare di… ehm, vostro figlio.» comincio, imbarazzata fino alla punta dei capelli già rossi.

«Ma caro, lei è la figlia di Ron e Hermione vero?»

«Esatto, ti ricordi di lei?»

«Certamente, Scorpius ne ha parlato molto. Vieni cara, siediti pure.» risponde Astoria indicandomi una poltroncina bianca e argento.

Mi siedo e rivolgo una lunga occhiata alla donna che ricambia con un dolce sorriso, identico a quello del mio coinquilino.

«Rose cara, mio figlio parla di te da quando ha dodici anni, di quanto sei bella e dolce e intelligente e solo Merlino sa cos’altro ama di te. Direi che ormai ti conosco come se fossi mia figlia e… beh, assomigli molto a me da giovane. Sai bene che Draco non è mai stato uno stinco di santo, ma io… io ero stupida e ingenua e gli andavo dietro neanche fosse il più gran figo di tutta Hogwarts. Beh, in realtà per me lo era, ma insomma, non è di questo che vogliamo parlare.» Astoria prende un bel respiro, si appoggia le mani in grembo e fa un cenno al marito che sembra leggerle nel pensiero, si alza e rientra in casa.

«Meglio parlare senza uomini,» dice sorridendo complice «sanno combinare solo guai… Allora, Rose, come mai sei venuta da noi? Mi pare che tu e Scorpius vi siate persi di vista dopo Hogwarts.»

«Lui vive da me, da quando è stato assunto al Ministero.»

«Ah, ecco perché se n’è andato così rapidamente. Credevo che gli avesse offerto un appartamento Albus, so che sono molto amici…»

«Infatti è così. Albus gli ha offerto un appartamento, con la piccola correzione del fatto che l’appartamento è il mio. Ma non è questo il problema. Il problema è che, Astoria, mi sto innamorando di suo figlio.» sospiro.

Lei mi sorride come una madre sorride alla figlia, un sorriso comprensivo, gentile.

«E allora mia cara, beh, certamente non spetta a me la decisione, ma direi che la questione è risolta no?»

«Stamattina… oh, insomma… è imbarazzante.»

«Non aprirò bocca né con Scorpius né con mio marito, dimmi pure Rose cara.»

«Oh, e va bene. Ci siamo baciati, ma poi io ero troppo confusa per parlarne con lui, come voleva. E si è arrabbiato. Beh, ha tutte le ragioni del mondo, anch’io mi sarei offesa… e ora mi manca e mi dispiace, oggi pomeriggio non lavorava e poteva stare a casa a rilassarsi. È tutta colpa mia!»

«Ehi! Rose, non pensarlo nemmeno per scherzo, mio figlio è un ragazzo forte e se ti ama davvero, come sono certa che faccia, non si fermerà perché tu l’hai rifiutato per l’ennesima volta.»

«Ma insomma, non posso mentirgli.»

«Rose, se ti piace devi dirglielo. È da undici anni che parla di te con noi, chissà da quando gli piaci… ma è comunque una tua scelta, quindi non spetta a me dirti cosa fare. Ma se vuoi un consiglio, da una vecchia sentimentale, vai da lui e non lo so, uscite, fate qualcosa insieme. Fagli capire che ci tieni.»

«Grazie Astoria, davvero.» le dico alzandomi.

«Ah, un’ultima cosa: ho un unico figlio e gradirei molto diventare nonna!»

Ridacchio imbarazzata e le sorrido, poi esco dall’immensa tenuta e ritorno a casa, dove, se conosco abbastanza bene i miei cugini e mio fratello, si stava svolgendo una specie di riunione familiare.

«Ciao Rosie. Allora, cosa ti hanno detto i Malfoy?» chiede Albus, curioso come al solito.

«Nulla di che.»

«Questo significa che ti hanno aiutato molto, ma che non vuoi parlarne.» sospira Hugo «Va bene sorellina.»

«Io vado, a dopo.» rispondo uscendo dalla mia camera con addosso una gonna azzurra e una camicetta bianca, sono i miei abiti preferiti.

«Ehi signorina, dove credi di andare?» fa Lily.

«Da Scorpius, mi sembra ovvio!» rispondo uscendo e chiudendo la porta.

§

«Questo posto è immenso…» mi lamento. Non riuscirò mai a trovare l’ufficio di Scorpius! Prendo un ascensore augurandomi di trovare il livello giusto, quando…

«Secondo Livello, Ufficio Applicazione della Legge sulla Magia, comprendente l’Ufficio per l’Uso Improprio delle Arti Magiche, il Quartier Generale degli Auror e i Servizi Amministrativi Wizengamot» annuncia la voce della donna che mi ha accompagnato per tutto il viaggio. Scendo e attraverso il corridoio, giro a sinistra e vedo, finalmente, il Quartier Generale degli Auror, una grande stanza divisa in piccole stanzette da cui proviene un leggero mormorio.

«Posso aiutarla, signorina?» mi si avvicina un uomo alto, con la barba grigia e un paio di ridicoli occhialetti posati sul naso.

«Ehm… sì, gliene sarei grata. Dove si trova l’ufficio di Scorpius Malfoy?» gli chiedo, la voce che trema leggermente, le mie guance si tingono di rosso.

«La accompagno. Venga, mi segua.»
Arriviamo a una porta chiusa, busso.

«Grazie.»

«Di nulla, ora vado, arrivederci.»

Busso di nuovo.

«Avanti!» risponde la voce che mi sembra di non sentire da almeno un secolo.

Apro piano la porta, per gustarmi la sua faccia allibita.

«Che ci fai qui?» chiede tagliente.

Chiudo la porta e mi avvicino a lui, indecisa su cosa fare o cosa dire. Lui si alza.

«Senti…» comincio. No. Modalità sbagliata. Mi avvicino ancora e lo bacio. Un bacio che sa di tristezza e di cose non dette, ma anche di nuovo e di cappuccino.

«Che cosa stiamo combinando Rosie, eh?»

«Mh.»

«Sta per un ‘non lo so’?» chiede accarezzandomi i capelli come fa spesso, piano e accuratamente, come se fossi di vetro. «Non dirmi che sta per un ‘ho fame’, se no giuro che…»

«Giuri che…?» lo incito, beffarda.

«Giuro che non lo so.»

«Quel ‘mh’ sta per un ‘ci stiamo amando’ Scorpius, ci stiamo solamente amando.»

Lui sorride leggermente.

«Alla fine ce l’hai fatta, hai distrutto il muro che c’era tra noi. Mattone per mattone, Hyperion, ce l’hai fatta a farmi innamorare di te.»

H come Hyperion Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora