IV

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Senza che avessi modo di rendermi conto della situazione, il principe venne immediatamente avvicinato da un'altra ragazza che, dopo un lieve inchino, lo invitò subito a ballare. Il ragazzo annuì e riprese a danzare con lei con i precedenti movimenti armoniosi ed occhi senza emozione. Quella scena mi trasmise uno strano sentimento di tristezza ed era come intravedessi la sua anima rinchiusa in una cella, lontana da ogni possibile raggio di luce.

"Perdonami, non mi sono ancora presentato." disse una voce al mio fianco e mi voltai nella sua direzione.

Un ragazzo dai capelli dorati e lo sguardo particolarmente dolce accentuato dal grande numero di lentiggini sulle sue guance, mi stava sorridendo e lo riconobbi come uno dei partecipanti alla Prova.

"Mi chiamo Sal. Piacere di fare la tua conoscenza." continuò con un leggero inchino che ricambiai.

"Sono T/N. Piacere mio."

"Ti andrebbe di ballare?" sorrise porgendomi la mano come segno di invito.

"Ehm, non sono molto brava, ma va bene."

"Nemmeno io!" rise. "Ma dato che siamo qui, tanto vale provarci."

Mi diede subito l'idea di essere un ragazzo tranquillo e dall'anima pura, il che portò a stupirmi per la sua presenza in quel castello per l'imminente torneo. Non riuscivo ad immaginarmelo bardato in un'armatura intento a difendere con le unghie e con i denti un membro della famiglia reale; sembrava essere fin troppo gentile e di buon cuore.

Ci spostammo anche noi in mezzo alla sala unendoci ai nobili danzanti ed iniziai a ripassare mentalmente i passi di quel tipo di ballo che mio padre si era preso la premura di insegnarmi prima della mia partenza. Tutto andò nel migliore dei modi per i primi minuti e ci ritrovammo a ridere davanti all'incertezza di alcuni passi di Sal, finché non giunse il temuto momento dello scambio delle coppie. Mi voltai per incontrare il mio secondo compagno di danze e, con mia enorme sorpresa, mi ritrovai davanti al principe con cicatrice in persona che non perse un attimo facendo incontrare subito i palmi della nostre mani per permetterci di camminare in tondo a tempo di musica.

I suoi occhi evitarono i miei per tutto il tempo ed arrivai al punto di pensare che quel suo sorriso accennato che avevo avuto modo di vedere poco prima fosse stato unicamente il frutto della mia immaginazione.

"Qual è il tuo nome?" chiese di punto in bianco continuando a mantenere lo sguardo basso.

"T-T/N. E' un onore conoscerla." risposi accennando ad un inchino.

"Non si inchini, la prego. Non ce n'è alcun bisogno. Io sono Shoto."

Non ebbi tempo di rispondere che avvenne un altro scambio di coppie che mi riportò da Sal, sempre più allegro e sorridente.

"La ragazza con cui ho ballato è davvero carina!" sorrise indicandomela con lo sguardo. "Che ne pensi?"

"S-Sì, hai proprio ragione!" annuii nonostante fossi ancora imbarazzata dall'incontro con il principe; quella ragazza dai capelli rossi possedeva una bellezza davvero particolare. "Potresti chiederle di ballare di nuovo con te più tardi."

"Non credo accetterebbe di danzare con uno come me a cuor leggero."

"Perché mai?"

"Non sono un nobile e lei mi sembra fin troppo raffinata." sospirò affranto.

"Beh, finché non ci provi non puoi esserne sicuro. Fossi in te mi lancerei."

"Come te con il principe, eh?" sorrise con fare ammiccante. "Ho visto come te lo lustravi con gli occhi."

"N-Non dire idiozie!" sbottai imbarazzata. "Credo proprio che tu abbia visto male."

"Sarà." concluse facendomi l'occhiolino.

In quel momento la musica finì e dopo l'inchino di rito, Sal mi sorrise nuovamente.

"Allora io vado da quella fanciulla. Tornerò vittorioso, T/N!" disse iniziando ad allontanarsi.

"Ahah! Buona fortuna!"

La quantità immensa di invitati stava iniziando a togliermi il respiro e decisi di allontanarmi dal centro della grande sala per andare a prendere un po' d'aria su una delle grandi balconate accessibili dalla sala del trono. Una leggera brezza estiva mi sfiorava il volto ed appoggiai i gomiti alla balaustra osservando i popolani fuori dal castello intenti a ballare e a festeggiare. Le loro danze erano molto più festanti ed allegre rispetto a quelle di corte e per un istante desiderai trovarmi lì insieme a loro per godere di quell'atmosfera gioiosa.

"C'è una bella vista, non è vero?"

Mi voltai e scoprii Shoto, il principe, mentre si avvicinava anche lui alla balaustra appoggiandoci poi i gomiti. Il mio cuore accelerò all'istante e non avevo idea di come avrei dovuto approcciarmi ad un ragazzo del suo rango, ma scelsi di sforzarmi nel rimanere serena e rilassata.

"S-Sì, non c'è che dire." risposi imbarazzata.

Calò un pesante silenzio che non seppi come interpretare e mi chiesi se tra le innumerevoli cose che non mi era permesso fare in quel castello ci fosse anche il parlare con qualcuno della famiglia reale.

"Anche loro sembrano divertirsi." dissi ignorando i miei pensieri ed indicando il gruppo di abitanti della città intenti a danzare.

"E' vero. E se posso essere onesto, un po' li invidio."

"Perché mai?" domandai incuriosita dal suo tono di voce monocorde.

"Perché i loro movimenti sono improvvisati. Non hanno dovuto passare tutta la loro vita ad imparare i passi di un qualche ripetitivo ballo eseguito su una lagnosa cantilena. Sono spontanei."

"Sono d'accordo con lei." sorrisi riportando gli occhi sulla folla festante. "Mi chiedevo però il motivo di tutti quei festeggiamenti."

"Mio padre ha voluto rendere la Prova che andrete ad affrontare una questione di potere. Ha donato cibo, vesti e denaro al popolo per perpetuare la sua messinscena per apparire un buon sovrano." sospirò.

"Capisco."

Non volevo indagare oltre sull'affermazione del ragazzo dato che sembrava avere delle idee particolari nei confronti del padre e dovevo mantenere una facciata di totale approvazione nei confronti della corona.

"Se posso permettermi un consiglio..." parlò il ragazzo portando lo sguardo su di me e osservandomi con i suoi meravigliosi occhi bicromatici. "Credo sia meglio che lei vada in sala a socializzare con gli altri invitati."

"C-Che intende?"

Il principe si avvicinò e per poco le nostre spalle non si toccarono.

"Scelga coloro che hanno gli abiti più vistosi e, dato che lei è una ragazza, le consiglio di approcciarsi agli uomini. Faccia la più bella figura possibile." disse ad un tono di voce particolarmente basso.

Nonostante il rossore che mi colorava le guance, riuscii a mettere insieme i pezzi e dei forti sospetti riguardo a quello che stava succedendo mi invasero la mente.

"Ora devo andare. Grazie della sua compagnia." concluse con un leggero inchino per poi allontanarsi e ritornare nella sala del trono.

Non poteva essere altrimenti e in tutta onestà non me ne sarei stupita. Chi di noi sarebbe diventato la guardia del corpo della principessa, doveva avere un'ottima presenza a corte e non poteva affatto stonare con il lustro di quella potente casata.

Quella serata, magistralmente mascherata da ballo, non era nient'altro che la prima ed inaspettata prova.

TORN // Shoto Todoroki x ReaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora