IV

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12 marzo

"Per questo, tutte le persone anziane, e tutti coloro con sintomi influenzali, sono pregati di restare al sicuro nelle loro case in quarantena per un periodo di circa due settimane-"

"È spaventoso" disse il mio patrigno, mentre si portava alla bocca una forchettata di uova strapazzate. Tutti abbassammo il capo verso i nostri piatti, il mondo in quel momento mi era parso come una bomba ad orologeria pronta a scoppiare ed a punirci per tutto il male che gli avevamo causato. In Italia la situazione era catastrofica, e sapevo che prima o poi ci saremmo trovati nella stessa situazione perché come loro, anche noi avevamo sottovalutato il problema, che invece era pronto a coglierci in pieno. Era ora di pranzo, eravamo a tavola per consumare il nostro cibo eppure in quel momento lo vedevo, come tutti noi iniziammo a riflettere seriamente su ciò che stava accadendo. Avevo osato chiamarla semplice influenza ma no, era molto peggio di una semplice influenza. Quando alla TV il notiziario iniziò a trasmettere l'intervista di una giovane donna contagiata, la quale aveva contratto il virus nonostante la sua ottima salute e la sua età che non si aggirava verso i settant'anni, ma probabilmente verso i trentacinque, il telefono di casa squilló facendoci sobbalzare e rimuovere per pochi secondi quei pensieri dalla mente.

Mia madre si alzó velocemente mentre si puliva la bocca con un tovagliolo. Afferró il telefono e tossì prima di rispondere. "Pronto?... Ciao! Louis? È qui - Louis è Niall- si, te lo passo, ciao tesoro" mia madre mi porse il telefono mentre sorrideva, nel momento in cui lo afferrai, lei tornò a sedersi e cambiò canale.

"Hei, che succede?" Domandai a Niall, iniziando a pizzicarmi le unghie sentendomi improvvisamente agitato.

"Volevo chiederti se oggi eri libero per venire da me a fare un torneo di Fifa"

"Non lo so Niall, avrei un bel po' da studiare in realtà-"

"-Ci sarà anche Harry"

"Okay a che ora vengo?"

Sentii la risata di Niall dall'altro lato e risi anch'io, voltandomi velocemente verso la mia famiglia la quale era ancora riunita a tavola a mangiare. A me la fame invece era improvvisamente passata.

"Vieni verso le quattro, per te va bene?"

"Sí!" Quasi urlai, mia madre si voltò verso di me con sguardo interrogativo. Tossicchiai un po' nella mano prima di ripetere "Sí" con un tono di voce più basso. "A dopo allora"

"A dopo"

E la telefonata si concluse. Non riuscivo a terminare il pranzo perché sorridevo al pensiero di rivedere Harry e cazzo, non andava assolutamente bene, quel ragazzo mi ispirava così tante cose sporche che mi avrebbe fatto impazzire se non lo avessi avuto in un breve arco di tempo. Sotto le lamentele dei miei finii il mio pranzo, poi passai a Lottie il mio piatto vuoto che lo passò a mia madre e corsi di sopra a lanciarmi sul letto e a rotolarmi su di esso. Non avevo ancora controllato se Harry mi avesse risposto e quando afferrai il telefono e vidi che non lo aveva ancora fatto, nonostante fossero passate due ore e lui era online, il mio cuore perse un battito ed il sorriso che mi stava distruggendo le guance per quanto fosse intenso, svanì. Non approcciavo con un ragazzo da molto tempo e il fidanzamento con Adrian accadde in maniera piuttosto veloce, quindi non riuscivo a darmi molte risposte poiché non capivo se fosse un comportamento del tutto normale o meno. Mi rispondeva praticamente quando voleva ed era okay, ma passavano ore fra un messaggio e l'altro e questo non mi sembrava molto normale. Lasciai un profondo sospiro e continuai a scrollare il mio feed di Instagram, senza vedere nulla di nuovo, il mio profilo nuovo contava  all'incirca duecento seguaci (Il che non era male in dodici giorni circa) ma i seguiti ne erano poco più di cinquanta e non avevo molto da vedere. Il tempo però passato al cellulare ed alla ricerca di nuove persone da seguire voló, ed improvvisamente si fecero le tre e mezza ed io potevo iniziare a prepararmi. Lo feci piuttosto velocemente e con sicurezza poiché era della casa di Niall che si parlava, e nonostante ci fosse anche Harry non volevo dare l'idea di quello che voleva mettersi in mostra, così indossai dei semplici pantaloni della tuta bianchi e rossi della Nike, una felpa bianca dello stesso brand e le Vans bianche.

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