Pirati Dei Caraibi: Vendetta E Amore

3.

Aspettavo l'amore ed ho amato aspettarti
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Evelyn's POV
*9 anni prima*

La luce, che entra a spicchi dalle vetrate, illumina gli scaffali che sto analizzando attentamente, in cerca di una storia che rientri nei miei interessi.
Migliaia di volumi mi circondano, mentre il silenzio regna sovrano nella grande sala.
I libri, sistemati per grandezza con estrema cura, mi seducono con tanta silente e cortese discrezione.
Passo delicatamente l'indice sui loro dorsi ruvidi e polverosi, ornati da meravigliose decorazioni in oro.
Cammino lentamente, non tralasciando nemmeno un titolo.

La biblioteca, durante le numerose e frequenti soste a Tortuga, è sempre stata uno dei miei luoghi preferiti.
È l'unico posto sicuro, in cui mio padre mi concede della libertà, mentre si ubriaca nella locanda qui di fronte con la ciurma.
Sedici anni or sono, da quando lui mi salvò dallo stato d'abbandono, per poi crescermi come se fossi veramente sua figlia.
Ancor oggi non smette d'essere protettivo, come se fossi il diamante più prezioso sulla faccia della terra e volesse mantenermi nascosta dagli occhi altrui.

"Questo" affermo decisa, avendo individuato il passatempo dei prossimi viaggi in mare.
Il libro in questione è Romeo e Giulietta, di William Shakespeare.
Allungo il braccio per afferrarlo, dato che è posto su un ripiano troppo alto.
Lo smuovo, cade a terra ed emette un tonfo netto che risuona in tutta la stanza.
"Per mille balene" sbuffo scocciata, spostando la fodera della spada e piegandomi in ginocchio.
Tocco la copertina ed al contempo delle dita estranee, decorate da diversi anelli, si posano su di essa.
Alzo lo sguardo, incontrando gli occhi azzurri di un giovane accovacciato, comprendo subito che sia un pirata dai vestiti.
Nemmeno ne avevo avvertito l'entrata, solitamente non vi è nessuno qui a quest'ora.

I capelli neri e spettinati fanno da contrasto con il colore delle sue iridi, paiono due pozze d'acqua ghiacciate, senza un fondale.
Sul viso presenta una leggera barba che gli dona un aspetto più maturo dell'effettiva età.
Mi fissa intensamente e ricambio, mi scruta in egual modo e ricambio con interesse.

"...Scusatemi" dice repentinamente, sfoggiando un dolce sorriso che mi riporta alla realtà.
Raccolgo il libro frettolosamente per poi alzarmi in piedi, lo sconosciuto mi imita.
Schiarisco la voce e comincio a sfogliare velocemente le pagine ingiallite, mantenendo il capo chino.
Una lettera dopo l'altra scivola sotto il mio sguardo disattento, la mente è completamente altrove.
"Lo state leggendo al contrario" mi fa notare, cercando di trattenersi dal ridere.
Volto il libro nel verso giusto, come se nulla fosse successo.

"Semplicemente controllavo che non fosse rovinato" il mio tono è pacato, cerco di non dargli troppa importanza.
Noto che avanza di qualche passo, ma rimango impassibile.

"Capisco...Vi aggradano le tragedie a quanto vedo" annuisco silenziosamente, fingendomi intenta a leggere qualcosa di nemmeno a me chiaro.
Ha riconosciuto il genere che ho tra le mani, magari lo ha anche letto, oppure sta solamente tentando di avvicinarsi.
Mi sorprende che un pirata sia interessato alla letteratura, lo trovo insolito ed ambiguo, non è di certo una delle loro priorità.

"A voi? Non trovate più affascinanti i lieti fini?" ribatto a mia volta, volendo comprovare il suo effettivo interesse.
Alla domanda sussegue il silenzio più totale, sembra star cercando le parole giuste.