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Mi svegliai con un atroce dolore al collo, avevamo passato la notte a guardare film e fare gossip, alla fine ci eravamo addormentate di sasso sul divano. Mi alzai con cautela cercando di non svegliare Martina, che dormiva come un ghiro e come facesse era un mistero, quel divano era la cosa più scomoda per passarci la notte sopra. Andai in cucina per bere un bicchiere d'acqua, quando mi girai quasi non lo feci cadere vendendo Martina appoggiata alla porta con tutto il trucco sbavato.

-Faccio cosi paura?- mi domandò

Come risposta iniziai a ridere scuotendo la testa facendo segno di si, corse in bagno a darsi una sciacquata mentre io cercavo gli ingredienti per preparare i pancake. Farcì i miei con nutella e fragole, mentre Martina li condiva con i mirtilli, mentre gustavo la mia favolosa colazione mi chiese:

-Allora hai deciso cosa fare?-

-Fare cosa?- gli domandai perplessa.

-Con Andrea stupida- ribatté

-Non ho proprio intenzione di fare nulla sai già come la penso- gli risposi sperando nella fine di quella conversazione, ma ovviamente ricomincado:

-Tu sei pazza secondo me dovresti dirgli quello che provi-

-Ma se non so neanche io cosa provo veramente- contestai.

Stava per replicare ma per fortuna fui salvata dal suono del campanello che aveva appena interrotto l'inizio del mio interrogatorio, stavo per continuare a mangiare quando un pezzo di pancake mi andò di traverso appena viddi mio padre sulla soglia della cucina.

-Ciao piccola immaginavo che fossi qua- mi disse con un sorriso sinistro.

Mi alzai da tavola per prendere le mie cose e ritornare al mio solito inferno ma Martina mi spiazzò domandando a mio padre:

-Alessandro so che sei appena tornato da un viaggio di lavoro e vorresti stare con Noemi, ma volevo chiederti se stasera potesse rimanere ancora a dormire qua visto che abbiamo anche il ballo d'inverno-

-Vuoi rimanere?- domandò mio padre riferendosi a me.

Abbassai la testa annuendo, sentì dei passi e all'improvviso due braccia che mi avvolgevano, rabbrividì a quel contatto con lui e quando stava per staccarsi mi sussurrò nel orecchio "Per oggi sei salva". Si diresse verso la porta dicendo che sarebbe passato a prendermi domani prima di cena, quando la porta si chiuse ritornai a respirare senza accorgermi che avevo smesso di farlo. Martina ritornò verso di me con la gioia che usciva da tutti pori, mi prese la mano e mi trascinò in camera sua per iniziare a preparare il tutto. Quando tirò fuori il suo vestito, mi resi conto di non avere il mio qua.

-Cazzo!- imprecai

-Cosa è successo?- mi chiese Martina preoccupata.

-Non ho il vestito- gli risposi

Mentre lei tirava fuori la macchina dal garage scrissi ad Andrea di passare alle 20 a casa di Martina, mi rispose quasi subito, misi il telefono in tasca e salì in macchina. Per fortuna abitavamo vicine almeno non avremmo perso tanto tempo, arrivate tirai un sospiro di sollievo non vedendo la macchina di mio padre nel vialetto. Corsi in casa come un fulmine, presi il vestito e ripartemmo subito per tornare a prepararci per la grande serata che ci aspettava.

Mentre Martina si truccava, io provavo a farmi dei boccoli e con grande sorpresa ero veramente contenta del risultato, ora mancava il trucco. Decisi mettere del mascara, un ombretto celeste che si abbinava al colore del vestito e provai farmi una sottile riga con l'eye-liner. Martina invece si fece i capelli lisci e si trucco quasi come me solo che al posto dell'ombretto celeste ne usò un oro che richiamava il suo abito. Mentre ci preparavamo ero riuscita a farmi dire il nome del suo cavaliere e rimasi stupita quando nominò Marco, ossia il migliore amico di Andrea. Mi raccontò che uscivano da qualche tempo, ma non voleva dirlo a nessuno finché non fosse stata sicura che la cosa fosse seria e a quanto pare dopo quel test negativo si erano messi insieme.

Notammo l'orario, erano le 19:50 e al solo pensare che tra 10 minuti lo avrei visto il mio cuore saltava dei battiti.

ANDREA

Mi tremavano le mani al solo pensiero di vederla, avrei voluto dirgli che provavo ma prima volevo essere sicuro di essere ricambiato, non volevo ritornare al punto di non parlarci più. Guardai il mio migliore amico mentre guidava e gli domandai:

-Allora tu e Martina eh?-

Sbuffò alzando gli occhi al cielo sorridendo mentre continuavo a prenderlo in giro sulla sua prima relazione seria, della quale avevo saputo solo poco fa e mi ero sorpreso che non me lo avesse detto prima ma si giustificò dicendo che prima voleva essere sicuro che le piacesse veramente.

Arrivammo a casa di Martina, Marco scese dalla macchina per andare a suonare il campanello mentre io aspettavo un po' indietro. Quando la porta si spalancò, la viddi, tutto il mondo scomparve, era cosi perfetta in quel vestito aderente sui punti giusti quando si avvicinò notai ancora di più la sua bellezza. Mi diede un bacio sulla guancia e gli dissi:

-Sei bellissima-

Abbassò la testa arrossendo violentemente sulle guance, quel momento fu interrotto dai due fidanzatini che ci dicevano di salire in macchina o saremmo arrivati in ritardo. Dopo 20 minuti buoni eravamo arrivati a scuola, aprì la portiera a Noemi e quando afferrò la mia mano per aiutarsi un brivido percorse la mia spina dorsale. La palestra era già colma di gente, quando entrammo fummo storditi dalla musica che riecheggiava tra quelle quattro mura. Mi girai verso Noemi e gli chiesi:

-Ti va qualcosa da bere?-

-Certo grazie- mi rispose con un sorriso.

Tornato al tavolo in cui ci eravamo messi, gli porsi un bicchiere con della Coca Cola poiché non c'erano alcolici. 

Tutto può cambiareWhere stories live. Discover now