XXI🌻

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15 Dicembre 2019. 15:30.
Quel giorno avevo deciso di andare a vedere Diego a casa sua, erano giorni che era strano con me.
Alcune volte lo sentivo strano, freddo e altre volte era la dolcezza fatta a persona.
Quel giorno avevo deciso di parlarci, dovevo capire perché si comportava così con me.
Arrivai davanti al suo portone e lo trovai aperto così salì al suo piano e bussai alla porta.
Aspettai qualche secondo finché la porta si aprì, ma ciò che vidi davanti a me non era Diego, ma un Gianmarco con solo un pantalone della tuta addosso.
Mi coprì subito gli occhi con una mano e arrossì violentemente.
'Non fare così, non è niente che tu non abbia già visto.' Dissi ridacchiando.
'Vai a metterti una maglia.' Gli dissi rimanendo con gli occhi chiusi.
'Va bene, tu intanto entra, Diego non è in casa è andato a fare la spesa.' Mi disse ridacchiando ancora.
Sentì i suoi passi allontanarsi così aprì gli occhi ed entrai in casa, non vedevo quella casa da quasi un anno.
Andai nel piccolo salotto e mi guardai attorno, c'erano foto su tutto il muro, mi avvicinai a guardarle e ne notai una in particolare.
Eravamo io, Diego, Gian ed Ele qui a casa loro, eravamo tutti sul divano, io ero seduta sulle ginocchia di Gian e sorridevo.

...

20 Febbraio 2018.
'Sei troppo bella.' Mi sussurrò Gian in un orecchio.
Mi girai a guardarlo e sorrisi.
Quando faceva così mi faceva impazzire, era così dolce nei suoi metodi.
Gli misi le braccia intorno al collo e gli diedi un bacio.
'Sei molto silenziosa oggi, che succede?' Mi disse
accarezzandomi i fianchi.
'Niente, tranquillo, solo dei stupidi pensieri.' Gli dissi sorridendo.
'Condividi con me i tuoi stupidi pensieri.' Mi disse sorridendo.
Lo guardai e gli accarezza una guancia.
'Tranquillo, davvero, non è niente di che.'
Non potevo condividere con lui quei pensieri, soprattutto se il protagonista di quesì pensieri era il suo migliore amico.
'Ragazzi venite ci facciamo una foto.' Disse Diego dal salotto.
Guardai Gianmarco e gli presi la mano andando in salotto.
Vedemmo Eleonora e Diego già seduti sul divano a ridere e lo raggiungemmo, Gian si sedette e mi tirò sulle sue ginocchia.
'Non so quante volte ti devo dire che peso.' Gli dissi ridendo.
Mi cinse i fianchi e strinse ancor di più la presa.
'Sorridi che dobbiamo fare una foto.' Mi disse e si appoggiò con la testa alla mia spalla.
Guardai l'obiettivo e sorrisi, ma non sorridevo con sincerità.
Guardai Diego e lui già mi stava guardando.
Dal giorno di San Valentino non facevo che pensare a lui e a quello che era successo in camera mia, non riuscivo a farlo uscire dalla mi testa e non capivo il perché.

...

'Ti è sempre piaciuta quella foto, oltre alla nostra prima foto.' Mi spaventai sentendo la sua voce.
Mi girai a guardarlo, si era messo una maglia nera ed era appoggiato alla parete.
'Ti è sempre piaciuto fotografare i dettagli, renderli unici. Giravi sempre con quella tua piccola fotocamera e facevi foto a tutto, persino a me, non parliamo del tuo telefono, era sempre pieno di foto dei tramonti, degli alberi, dei fiori e dei tuoi amici.' Mi disse guardandomi negli occhi.
'E di te.' Dissi a bassa voce.
'E di me, mi facevi sempre le foto e quando ti chiedevo perché mi dicevi sempre che tutto può cambiare e rovinarsi tranne una foto, che la foto terrà quel ricordo sempre così com'è.'
'Perché mi stai dicendo questo?' Gli dissi quasi senza respiro.
'Perché voglio che tu sappia che notavo tutto, ogni tuo dettaglio, i tuoi modi di fare, le cose che ti piacevano, tutto, notavo tutto di te.' Mi disse avvicinandosi.
Lo guardai avvicinarsi e pian piano iniziai a sentire il suo profumo, chiusi gli occhi, ero sul punto di scoppiare.
Quando riapri gli occhi me lo trovai a pochi centimetri, ero senza respiro.
'Voglio che tu sappia che mi pento ogni santo giorno di ciò che ho fatto, perché facendolo ti ho persa.'
Lo guardai e sorrisi amaramente.
'Forse Gian, non mi hai mai avuta veramente.' Mi allontani da lui e mi girai per andarmene via quando vidi Diego fermo alla porta, che ci guardava.
Aveva uno strano sguardo, era triste e vedendolo così mi rattristai ancor di più.
'Ciao Gin.' Mi disse lui.
Lo guardai e alzai una mano a salutarlo.
'Ciao Diego.' Provai a sorridere ma fallì miseramente.
Non so perché, ma in quel momento avevo una voglia matta di correre ad abbracciarlo, ma non lo feci.

MOMENTO MIO:
La ragazza in foto sopra è la protagonista di questa storia.
Io la amo, ama la fotografia, i posti naturali ed è molto dolce e semplice come ragazza, ed è grazie a lei se ho creato il personaggio di Ginevra.
Vi lascio un'altra sua foto qui, così potete ammirare la sua bellezza.

Per quanto riguarda il capitolo vi auguro solo buona lettura e state attente ai dettagli

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Per quanto riguarda il capitolo vi auguro solo buona lettura e state attente ai dettagli.
Un bacio alla prossima.

Lui, io e la nostra storia. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora