Piombo sul mio banco senza la minima grazia e riprendo fiato, distrutta. Ogni mattina per raggiungere la classe 3^A devo praticare l'alpinismo dato che siamo al piano più alto. Con il peso dello zaino a gravare sulla mia schiena finisco sempre l'ultima rampa piegata in due con la lingua di fuori. L'immagine di chi è pronto a una giornata di scuola.
Comincio a tirare fuori i libri mentre Marianna Lentorati mi parla della sua partita di pallavolo. Un attimo... perché sta parlando a me di pallavolo? Cerco di prestare attenzione mentre lei gesticola come un'assatanata.
«... e allora mi hanno messo in panchina! Ti rendi conto? Si può perdere una partita così miseramente perché bisogna lasciare spazio alle nuove arrivate?»
Scuoto la testa, fingendomi indignata quanto lei. Si sistema la cerniera della felpa e poi mi guarda infuriata: «Tu non sai l'umiliazione! Tutti a ridere di noi, mentre le novelline si incolpavano a vicenda. Ogni anno la stessa storia, ma ormai ho deciso: me ne andrò da quella squadra» si mette le mani sui fianchi, combattiva.
Cosa si aspetta che le dica? Boh, vada per la sincerità. «È quello che farei anch'io, se sapessi giocare.»
«Ed è qui che ho bisogno del tuo aiuto!» si avvicina a me con fare confabulatorio e mi rivela il suo segreto: «Voglio iscrivermi a calcio, nella squadra del Santa Margherita».
«La più scarsa tra tutte quelle mai create.»
«Nonché quella in cui giocano i nostri compagni di classe.»
«Appunto.»
«Il problema è che devo prima farmi fissare un provino.»
Momento, momento, momento. Io cosa c'entro?
«Marianna, se stai per chiedermi di insegnarti...»
«Ma per carità! Tu non sai giocare a calcio, saresti l'ultima persona a cui lo chiederei!»
«Grazie» sì, dai, rincariamo la dose.
«E comunque sono già molto brava. Quello che ti chiedo è di... come dire... visto che tu e Zingaretti siete buoni amici...» e su questo si potrebbe discutere «... potresti mettere una buona parola per me? L'allenatore per le squadre maschili e femminili è lo stesso e Mattia potrebbe convincerlo.»
«Perché non gli parli tu?» o meglio: perché lo devo fare proprio io?
«Perché Zingaretti è un coglione e non dà mai retta a nessuno. Non starebbe di certo a sentire me, invece tu... boh, non so che potere hai, ma in genere ti ascolta.»
Ok, questa potrebbe essere una valida motivazione. Sì... sì, diciamo proprio che mi piace.
«D'accordo, Marianna, cercherò di convincerlo a parlare di te al suo allenatore, ma più di così non posso fare.»
Lei annuisce felice, mi ringrazia e corre a posto saltellando. Inutile dire che sto invidiando quel suo didietro sodo; perché lei può essere così in forma e abile in tutti gli sport e io no? Federica non è ancora arrivata, perciò mi avvicino a Eva che sta discutendo in fondo all'aula con Ilenia Barro e Cristiana Romanin.
«Ciao ragazze, di chi spettegolate?»
«Di Diego!» mi risponde allegramente Ilenia.
Oggi indossa una gonnellina multicolore davvero primaverile, che si addice alla sua personalità. Ilenia è una delle ragazze più frivole e sulle nuvole che io abbia mai conosciuto, ma in senso buono. È gentile e amichevole e sempre innamorata di qualcuno; le sue sono più che altro cotte passeggere, ma si rivolgono puntualmente al più quotato di turno. Ilenia potrebbe davvero avere il mondo maschile ai suoi piedi, ma sceglie sempre il ragazzo più difficile da conquistare. La vittima del momento, infatti, è Lionel Sanchez, credo il più bell'esemplare di macho brasiliano mai capitato in Italia e l'unico che non la degna di uno sguardo. Frequenta la nostra scuola ed è il fondatore del gruppo di recitazione, al quale lei è ovviamente iscritta.
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Io e te è grammaticalmente scorretto
ChickLit[IN LIBRERIA] Romanzo edito da Centauria il 16 marzo 2017 disponibile in formato cartaceo o ebook, nelle principali librerie e su Amazon 💛 "Io" è lei, Marinella, secchiona e perfezionista, che come tutte sogna il ragazzo ideale ma è innamorata di u...