Capitolo 1

14 0 0
                                    

Sono morta?

Non posso evitare di chiedermelo. Mi sento confusa, spaesata. Questo non è ciò che avevo pensato si provasse. Non pensavo si avesse questa strana sensazione di debolezza e confusione. Ho vissuto il tutto come un flash. Posso dire che è vero, ti passa tutta la vita davanti come un film che va all'indietro. Mi sono sentita spettatrice della mia vita, e vederla da fuori è di gran lunga preferibile rispetto al viverla in prima persona. Quella luce bianca che tutti descrivono esiste, ma pensavo che dopo averla vista la situazione sarebbe stata di gran lunga diversa. Non so, magari avrò fantasticato troppo, ma l'ultima cosa che potevo immaginare era che mi sarei chiesta se fossi realmente morta o meno.

Sono morta?

Mi chiedo nuovamente tentando di aprire gli occhi. Li riapro. Vedo il cielo rosastro segno che è praticamente l'alba e che sono qui a terra da ore ormai. Ma un momento...

Com'è possibile che io abbia aperto gli occhi?

Mi alzo di scatto pensando di dover sentire anche un minimo dolore da qualche parte del corpo. Nulla, zero. L'unica cosa che sento è una sensazione di stordimento che non accenna ad andare via. Sembra un leggero dolore alle tempie accompagnato da una sorta di vertigini. Mi porto una mano sulla fronte e mi guardo attorno con gli occhi socchiusi, dato che non riesco a tenerli totalmente aperti. Non c'è anima viva in giro. Dovrebbero essere circa le cinque e mezzo del mattino. Mi passo una mano tra i capelli cercando di capirci qualcosa, dovrei esser morta o almeno ferita. Nemmeno un graffietto. Mi volto e mi incammino barcollante verso la porta di casa mia. Ad ogni passo sento le gambe sempre più pesanti, ad ogni centimetro percorso percepisco la mia vitalità scomparire, diminuire. Poi all'improvviso una forza estranea mi spinge all'indietro facendomi cadere con il sedere a terra. Succede il tutto in un nano secondo e la sensazione di intorpidimento aumenta ancora di più.

Che cazzo sta succedendo?

Cerco di sollevarmi sulle braccia ma sono troppo debole per farlo e quindi mi accascio a terra. Chiudo gli occhi per un istante. Non è possibile che io sia ancora qui. Non me lo spiego. Ma la testa è troppo pesante. Chiudo gli occhi e cado in un sonno profondo.

***

<<O mio Dio! Tessa!>> sento gridare all'improvviso. Riconosco la voce disperata di mia madre, e di scatto apro gli occhi. Mi metto seduta.

<<Sta tranquilla mamma sto bene. Mi sento solo un po' stordita...>> dico guardando dritto a me. Lei è alle mie spalle e sento che singhiozza piangendo. Alzo gli occhi al cielo. Si comporta come se effettivamente gli importasse qualcosa di me.

<<Tessa rispondimi!>> grida di nuovo.

<<Ma sei tornata a casa drogata come ogni fottuto giorno?! Ti ho risposto non vedi?>> grido a mia volta alzandomi in piedi e voltandomi verso di lei. Mi blocco alla vista di quella scena. Vedo mia madre inginocchiata a terra accanto al mio corpo inerme steso a terra. I miei capelli lunghi e neri sono immersi nel mio stesso sangue, vedo le mie labbra viola, il viso pallido. Mi guardo le mani, e poi guardo quella scena miliardi di volte. Cosa sono? Sono morta? Sono uno spirito? Che succede? Mi faccio miliardi di domande in un solo secondo, sono spaventata, confusa, debole. Indietreggio d'istinto e una sorta di corda luminosa spunta dal mio petto e si illumina, è collegata al cuore del mio corpo inerme. Mi tira verso la me distesa a terra. Ecco cosa mi ha fatto cadere prima... Cosa diavolo è questa cosa? Tutto è diventato surreale. Faccio avanti e indietro agitatissima dinanzi a quella scena. Io dovevo essere morta, non un qualcosa di surreale. Non volevo continuare a sentire questo peso sul petto, volevo liberarmene e invece è di nuovo tutto esattamente come prima. Mille pensieri, mille paure, un macigno sul petto.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 14, 2020 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

018 - why not?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora