Capitolo 1:

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Seduta al mio solito posto, penso. Non che riesca a fare molto altro ultimamente, da quando il giorno della Rapina non era più solo una volta al mese ma praticamente ogni giorno.

Evidentemente i Superior si erano resi conto che quelli della Base erano diventati più bravi a nascondersi durante quella giornata per evitare di essere portati via dal Mercato della Gioventù e avevano deciso di rendere ogni giorno un possibile giorno in cui non saresti più tornato a casa e ti saresti ritrovato in un enorme salone con la sola speranza che a comprarti sarebbe stato un uomo ricco con le buone maniere.

Ma i gentiluomini non esistevano più da un pezzo, se venivi comprato ed eri una ragazza, ti conveniva non essere vergine, se eri un ragazzo invece...beh poteva andarti bene e a comprarti sarebbe stata semplicemente una donna ricca in cerca di compagnia maschile come poteva andarti nettamente peggio.

Involontariamente lascio sfuggire un sospiro e torno a concentrarmi su quello che ci sta spiegando l'ambasciatrice dell'imperatore. 

Ogni anno ne viene una diversa a raccontare la storia del nostro paese e a ricordarci il nostro dovere di cittadini inferiori, appartenenti alle caste Base e Medio, nei confronti dei Superior e della famiglia imperiale. Una storia che viene ripetuta ogni anno, come se le persone non la conoscano, con lo scopo di farci credere che servire i Superior sia un onore. E c'è chi davvero ci ha creduto e ha deciso di consegnarsi di sua propria volontà al Mercato della Gioventù. E come al solito a qualcuno è andata bene ma per molti, quel giorno, è iniziato il proprio incubo.

"Bene giovani, direi che per oggi è tutto" annuncia l'ambasciatrice, una donna dai folti capelli neri sistemati in modo ordinato in uno chignon fatto a regola d'arte. 

I suoi occhi nocciola scrutano attentamente la stanza e osserva attentamente ogni giovane seduto.

"Il giorno della Benedizione per voi potrebbe essere una grande benedizione, ricordatelo"

Vero, ma potrebbe andare male e allora sarà tutto fuorchè una benedizione. Oltretutto era quasi esilerante il modo in cui i Superior si ostinassero a chiamarlo "Giorno delle Benedizione" quando per tutti era semplicemente "Il Giorno della Rapina" e non c'era verso di far cambiare idea sul come chiamarlo a noi che eravamo le vittime di questo malato sistema di rapimenti e di rivendite.

Tutti i 13 giovani si alzano nel momento in cui l'ambasciatrice se ne va e ci viene concesso di tornare a casa. 

Le ore che passiamo ogni mattina nella stessa stanza con diversi ambasciatori, dovrebbero essere ore di istruzione ma è piuttosto chiaro il fatto che cerchino semplicemente di convincerci il più possibile sul fatto che la divisione in caste sia la perfezione e noi dobbiamo adempiere il proprio ruolo in quanto cittadini.

Esco dall'edificio insieme ad altri 50 giovani, tutti compresi tra i 16 e i 21 anni. Non siamo rimasti in tanti da quando il Mercato ha iniziato a portarne via sempre di più e sempre più spesso.

"Seraphina!"

Al mio fianco spunta Xenia, una ragazza Base con cui sono praticamente cresciuta fianco a fianco.

"Sai Ser, ho appena finito di leggere il libro che mi aveva prestato di nascosto Jo, la vecchietta Medio che abita nella villona in fondo alla strada ed è stupendo, dovresti proprio leggerlo!"

Xenia aveva questo difetto, amava i libri del passato, una passione che avrebbe potuto costarle caro se il governo l'avesse scoperto. Non  che i libri fossero proibiti ma quelli del passato non venivano ben visti dato che avevano come scenari realtà completamente diverse dalla nostra e totalmente assurde dove tutti avevano gli stessi diritti e i ricchi si innamoravano delle ragazze povere dopo averci ballato per una sola sera. Assurdo, è lontano anni luce da quella che è la realtà ma erano storie che ti facevano desiderare una realtà diversa e questo era un desiderio pericoloso. Perciò ad avere libri simili erano solo i Superior interessati di cultura antica, forse un Medio che aveva fatto particolare fortuna e poteva permetterseli ma una Base? 

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