Five

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Non riesci a contenere il sorriso a trentadue denti neppure con Ned che sta per beccarsi una ramanzina dalla vigilanza bibliotecaria di turno. Siete in tre a studiare nella grande sala: tu, Ned ed MJ.
<<allora com'è questo Signor Stark? >> bisbiglia Ned, a un tono comunque alto per il luogo in cui state, mentre tu cerchi di stoppare immediatamente  la conversazione.
<<sarà un riccone di quelli che hanno tanti soldi da spendere e si annoiano profondamente >> decide di rispondere MJ, sbuffando poiché ogni volta si parla sempre di quello spocchioso.
<<ma non dovrebbe piacere a voi ragazze? >> bisbiglia ancora lui, facendo scrollare le spalle a Peter divertito. Tutti i ragazzini vorrebbero essere come Stark, ma non per la ricchezza, pensa Peter. Piuttosto, sa come vestirsi e come comportarsi in società.
<<non a me>>ribatte scocciata MJ, mentre provi a capire se sta dicendo la verità o meno. Ned invece è convinto che a tutte, proprio a tutte, piaccia un tipo come Stark. Compreso tu, no? Quanto ti piace quella sua barba folta, gli occhi castani, i lineamenti così marcati come un uomo maturo.
<<Dunque Pete?! >> Ned rivolge l'ennesimo interrogativo. In realtà, non possiedi una risposta esaustiva per questa domanda; alcune volte è gentile, altre non risponde e ti fa sentire di troppo. Ormai hai imparato un po' a capire...
<<esattamente come in tv>> provi a liquidare la questione con una banalità disarmante
<<fico >> esclama Ned, mentre MJ strabuzza gli occhi, inorridita.

Per la prima volta dopo diversi giorni hai la possibilità di stare un po' da solo in casa, visto che May lavora, e decidi di studiare in cucina con una bella tazza di cioccolata fumante. Quando May è in casa, diventa terribilmente logorroica, soprattutto ora che sta frequentando quello strano Happy. I compiti sui vettori di fisica, sono un ripasso per te. Impieghi poco tempo per terminarli e inizi a guardare l'orologio, incapace di trovare un'altra attività divertente. Sorprendi te stesso a divagare con semplicità, fra i tuoi pensieri, ripercorrendo il volto di Tony che hai impresso nella mente. Bellissimo, pensi. Così hai la brillante idea, impacciato come sei, di provare a scrivergli un sms.

Ottieni l'agognata risposta solo dopo qualche ora. Non sembra seccato, ma neppure entusiasta di parlare con te a lungo. Non posso parlare. L'unica frase che scrive è anche quella che non avresti voluto leggere, perché getta ombra sulla tua sicurezza nei suoi confronti. Sbuffi esausto del tuo momento no, della noia che sopporti ogni giorno come un peso, e di quella solitudine che continua a sovrastare in toto la tua vita. È così difficile essere un adolescente?

Non credere nella felicità è una cosa, innamorarsi di Stark è un'altra.

Poggi la testa sul tavolo della cucina e abbandoni il corpo per raggiungere un momento di quiete, nel sonno. Dopo qualche minuti capisci che non funziona e decidi di uscire per vedere se almeno serve Spider-man in giro. La giornata è tranquilla anche oggi, il cielo sfoggia una piccola sfera di sole luminosa, così percorri la strada di sempre in tranquillità e con le cuffie nelle orecchie. Niente criminali, di pomeriggio.

<<sempre in giro, piccola peste? >> guardi verso la direzione da cui proviene quella voce metallica e fai fatica ad alzare lo sguardo verso di essa, perché il sole è forte. Quando riesci a focalizzare l'immagine, riconosci immediatamente la figura: Iron Man. Atterra gentilmente al suolo e sblocca l'armatura superiore

<<lei? >> chiedi avvicinandoti a lui
<<tu>> corregge prontamente, mentre ricorda che devi dargli del tu.
<<sai che non è male averti incontrato proprio adesso? >> dice <<hai impegni? >> scrolli le spalle e lo guardi incuriosito.
<<ho bisogno di un aiuto per il mio reattore. Sono giorni che provo a iniettare una sostanza aderente ma nessuno è in grado di aiutarmi. Se vieni con me, mi dai una mano e poi ti riporto a casa. Intesi? >>
continui ad osservare quella scena come se fossi uno spettatore più che un protagonista. Solitamente, fa tutto lui. Anche questa volta.
<<va bene Signor>>
<<Tony>> questa volta digrigna i denti  visibilmente scocciato di doverti riprendere sempre
<<Signor T... cioè Tony>> mentre posi una sulla tua fronte per la frustrazione del momento, afferra i lembi della tua felpa e si alza in volo verso il cielo. Arrivate presto nel suo loft, lascia che tu scenda in sicurezza e facilità.

Non ritieni di essere mai stato impacciato come adesso, anzi vorresti scomparire per tutte le figuracce che stai facendo. Mentre sistema le attrezzature per l'iniezione, arrossisci nel sorprenderti a guardarlo. Pensi di avere di fronte un capolavoro e non una persona. Scrolli la  stoffa della felpa dalla pelle per l'accaldamento, diciamo così emotivo, sperando anche che non si accorga di nulla.
<<ora mi siedo sullo sgabello e tu prendi la siringa. Ho già livellato le sostanze devi solo fare pressione sulla vena sinistra >> il tuo volto inizia ad impanicarsi, non sei convinto di essere capace e inciampi anche tra le cianfrusaglie
<<io non so se ne sono capace >> confessi, rimettendoti in piedi
<<sei l'unico a poterlo fare, altrimenti non lo avrei chiesto>> abbozza un sorriso comprensivo, guardi la postazione, afferrando poi la siringa. Avvicini l'ago esattamente dove ha detto e finisci esattamente fra le sue gambe. Sei in piedi, mentre lui è seduto, afferra il tuo avambraccio e stringe piano. Quando inietti la sostanza la sua presa diventa più salda e un brivido di emozioni percorre la tua schiena.

L'intensità del suo sguardo, che a stento riesci a sostenere, fa trasparire un'emozione che non hai mai provato prima. Fremi fra le sue braccia e fai scorrere tutta la sostanza in pochi secondi. Tony schiude gli occhi per poi guardarti con intensità maggiore. Mentre si rialza, un po' traballante, vi ritrovate faccia a faccia.
Iron Man avvicina di poco le sue labbra alle tue, la mente non capisce più nulla, non sai come avete fatto a diventare così vicini e un po' intimi ma preme le sue labbra contro le tue.
Fai scorrere, preso, dal momento le mani tra i suoi capelli.
Immediatamente chiudi gli occhi; assapori quel bacio, anche se è appena pronunciato, ma la magia sembra finire subito perché quando li riapri lo trovi con gli occhi sbarrati. Il tuo cervello va in tilt, inizi a pensare di aver sbagliato anche se è stato chiaramente lui ad aver baciato te.
<<sono mortificato >> farfugli, abbassando lo sguardo
<<non doveva succedere>> afferma lui visibilmente in panico. Ogni singola fibra di te si spezza, dilaniata dal dolore del rifiuto. Avverti che il suo comportamento sta mutando, diventa lontano e scostante ogni minuto che passa.
<<Tony io... >> vorresti dirgli che è stato il bacio più bello della tua vita, l'unico degno di nota, eppure le parole muoiono in gola strozzare dalla delusione. Mortificate dal suo atteggiamento mutato.
<<sono io l'adulto, non accadrà più. Sarà stato il momento, chiedo scusa io>> replicheresti, se il tuo cervello fornisse le parole per farlo, ma ad interrompervi c'è una telefonata improvvisa.
<<Parker, esci per favore>> non hai nulla da dire su ciò che ti sta chiedendo ma non è quello che fa male, perché evitare di affrontare la questione ora è saggio. Ma la distanza comunicativa che ha imposto, lo stroncare di una precedente relazione che lui aveva impostato rendono il dolore insopportabile. Esci senza voltarti o aggiungere nulla con le lacrime che sferzano, come lame, le guance.

Il presidente degli Stati Uniti in collegamento urgente dalla casa bianca.

"Signor Stark deve aiutarmi! La nazione, così come il globo, è a rischio epidemia. Ieri sera avevamo registrato dei casi di contagio dovuti agli stessi problemi respiratori in alcune città e all'estero. Stamattina si sono triplicate. Prima che avvenga una catastrofe deve aiutarmi a mettere in quarantena l'America"

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