Dopo aver passato un po' di tempo al computer decisi di iniziare a scrivere una nuova canzone. Dato che purtroppo sapevo scrivere testi ma non sapevo scrivere musica, spesso mi facevo aiutare dal mio amico Ryan, un ragazzo alto, coi capelli mori, gli occhi verde acqua, il naso sottile e con uno sguardo talmente ipnotico da conquistare ogni ragazza. Ryan infatti, molto spesso era corteggiato da non poche ragazze, non solo per il suo aspetto piacente, ma anche per il suo carattere forte ma allo stesso tempo anche dolce sotto vari punti di vista.
Ogni volta che Ryan ed io lavoravamo a nuove canzoni era come se ci fosse un'intesa speciale. Era quasi come se l'uno conoscesse perfettamente ciò che l'altro aveva in mente, infatti quando avevo un'idea lui sapeva subito come andare avanti e come completarla.
Quel giorno però Ryan era a lavoro e quindi decisi semplicemente di inviargli un mio testo su Whatsapp chiedendogli se avesse delle idee per la musica, dopodiché spensi il computer ed iniziai a prepararmi per uscire insieme a Rachel.
Decisi di controllare nell'armadio e trovai una felpa nera che amavo tantissimo e con dei disegni particolari e presi un giubbotto piuttosto pesante color blu scuro. Li abbinai a delle scarpe bianche e a dei classici jeans neri, così per andare sul sicuro.
Come sempre quando mi preparavo per uscire ero sempre in anticipo, a differenza del mio tempismo di ogni mattina per andare a scuola.
Subito dopo uscii dalla stanza ed andai in soggiorno dove trovai mia madre e mio padre a guardare la tv.
«Esci con Rachel?» domandò mia madre.
«Sì, penso che andremo a fare un giro al centro commerciale e poi magari andremo a ballare» risposi.
«Ok, comunque com'è andata la verifica di matematica?» chiese mentre cambiava canale
«Mah penso bene, l'ho trovata più semplice di quanto mi aspettassi» dissi a mia madre con tranquillità.Mia madre Diane era una donna con un carattere molto dolce ma non per questo debole. Era di statura media, magra, con dei lunghi capelli biondi, con un naso leggermente cadente e degli occhi piccoli e castani.
Lavorava come cameriera in un fast-food , un lavoro che non amava molto soprattutto a causa del suo capo, un tipo molto autoritario e senza scrupoli.Mio padre Will invece poteva apparire serio agli occhi di tanti, ma in realtà era un uomo molto vivace. I suoi capelli erano corti e neri, il naso un po grosso e gli occhi neri come la pece.
Quel giorno mio padre stava lì sul divano fermo, in silenzio e stanchissimo dopo aver lavorato per otto ore in ospedale, quel giorno la sua giornata fu più piena del previsto e l'unica cosa che aveva intenzione di vedere era il letto.
Infatti subito dopo avermi salutato, andò immediatamente a dormire.Dopo qualche minuto anche mia madre decise di andare a letto, mentre io invece rimasi in soggiorno.
Ogni volta, quando ero da solo in soggiorno, mi fermavo a guardare una foto che si trovava nel mobile vicino alla tv.Quella foto era stata scattata quando ero piccolo insieme ai miei genitori, quando abitavamo ancora nel Tennessee, in un piccolo paesino di campagna a 100 km da Nashville.
Ci siamo trasferiti quando avevo solo 11 anni.A mio padre venne proposto di lavorare all'ospedale di Portland e ciò avrebbe comportato il trasferimento di tutta la famiglia, ma dato lo stipendio più alto ed una qualità di vita nettamente superiore, mio padre accettò. Mi piaceva il Tennessee e sinceramente un po' mi mancava. L'aria di campagna, coi suoi i balli country e le chiacchierate con gli amici e i parenti mentre si suonava la chitarra folk, cantando tutti insieme, e spesso e volentieri nei bicchieri dei miei parenti non mancava mai del whisky.
In poco tempo ho dovuto salutare la mia casa, i miei parenti, tutti i miei amici e la mia campagna.
Fu molto difficile e ci misi un po' ad abituarmi a Portland.
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NOW - Inseguendo un sogno
General FictionJake è un ragazzo di 18 anni, è sensibile e generoso. Nasconde un passato piuttosto doloroso a causa del bullismo e questo lo rende sempre insicuro con gli altri, ma anche con se stesso. Lui ha però una grande passione, il canto. Amava cantare da q...