5.

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- Styles.

Harry si alzò dalla comoda poltroncina rossa nella sala d'aspetto prendendo Moira per mano. Il dottore -un simpatico e tranquillo signore sui quarant'anni dai vivaci occhi azzurri e capelli bianchi e grigi sparati dappertutto- sorrise. Harry si fermò davanti a lui.

- Salve.

- Salve, Harry. Vuole accomodarsi?

- Oh, no, non è per me.

Il dottore guardò stupito la bambina, che si nascose dietro alla gamba del ragazzo. Le sorrise.

- È per lei?

- Sì, non ha ancora un suo pediatra e volevo assicurarmi che sia a posto... può fare un'eccezione?

- Ma certo.

Harry si inginocchiò davanti a Moira.

- Piccola, io devo restare qui. Fai quello che ti dice il dottore, è bravo. Controllerà che tu non sia malata. Va bene?

Moira deglutì, annuendo piano. Harry le sorrise, ma il suo piccolo cuore batteva all'impazzata. Non era abituata a interagire con estranei, Harry era un'eccezione. E presto anche lui l'avrebbe scoperto.

- Vai con il dottore, ci vediamo tra qualche minuto.

Moira entrò nella stanza cercando di trattenere il tremore delle mani e la paura. Il dottore chiuse la porta dietro di loro e Harry si passò una mano tra i capelli, tornando a sedersi. Una ragazza dai capelli viola masticava una gomma, facendo di tanto in tanto bolle blu. Era seduta esattamente di fronte a lui, accanto a un uomo vestito con un elegante completo da lavoro.

Il tempo era scandito dal lieve ticchettio dell'orologio di plastica dai bordi verdi appeso di fianco a un quadro che ritraeva la Notte Stellata di Vincent Van Gogh.

Dopo qualche minuto Harry sentì la porta d'ingresso aprirsi e si voltò. Non l'avesse mai fatto.

Il volto arrossato e arrabbiato di Niall gli si presentò davanti agli occhi. In rapide falcate l'irlandese attraversò la sala d'aspetto e si piantò a braccia incrociate davanti all'amico.

- Che diavolo significa? Sparisci per tre giorni e ti ritrovo qui a fare come se non... - sbottò.

Harry lo interruppe alzandosi di scatto, a disagio e sentendosi vagamente in colpa.

- Niall, non è il moment...

Si zittì bruscamente quando il suono di un pianto attraversò la porta chiusa. Girò la testa appena in tempo per vederla aprirsi e una piccola sagoma correre verso di lui. Moira gli si gettò tra le braccia mentre lui si inginocchiava così in fretta da pestare le ginocchia sul duro pavimento in marmo. Niall guardò la scena a bocca aperta, sollevando lo sguardo verso il dottore, apparso sulla soglia della porta con aria tremendamente confusa e dispiaciuta, e tornò a fissare l'amico che stringeva la bambina al petto.

- Ssh, va tutto bene, va tutto bene - Harry le accarezzò la testa, baciandole dolcemente i capelli. Niall cominciò a capire cosa stava succedendo, ma non aveva mai visto quella bambina prima... e Harry la stava cullando come se fosse sua figlia. L'uomo in completo li fissava indispettito.

- Va tutto bene, amore. Cos'è successo? - chiese perplesso al dottore, che intanto si era avvicinato. Lui scrollò le spalle.

- Le stavo dicendo di spogliarsi così da poter controllare il battito cardiaco ma è andata in panico...

Niall era a bocca aperta -letteralmente. Ecco perché Harry era sparito -si stava prendendo cura di quella bambina. Ma chi era?

- Tesoro, va tutto bene. Aspetta, vengo anche io.

Give Me Love ~ [H.S.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora