Federica
Non avevo considerato che questa pentola sarebbe stata così pesante quando l'ho sollevata. Ora che sono a metà strada, non ho appigli per fermarmi ed impugnarla in modo più ergonomico, quindi traballo invocando ogni santo affinché non si riversi sul pavimento: «Oh mio Dio, oh mio Dio, oh mio Dio...»
«Porca vacca, Fede» all'improvviso, un paio di braccia decisamente più robuste delle mie avvolgono il fondo dell'oggetto e sembrano renderlo di piuma per qualche secondo. Sposto la testa verso destra e vedo Marco che come collegato al suo cibo da un fil rouge, è volato in soccorso del polpettone.
«Grazie, ma me la stavo cavando.»
«A me non sembra» mi rimprovera. «E nemmeno alle tue braccine secche.»
«Come osi? Guarda che sono forti tanto quanto le tue. Levati, faccio da sola.»
«No» si impone, continuando a farsi maggiormente carico del peso. «Non vedi che lo stai per rovesciare? Ci ho lavorato per ore.»
«Stai tranquillo, non è che perché sono una donna, allora dovrò necessariamente rovinare il tuo operato. In più, ti garantisco che sotto queste braccia secche, ci sono dei bei muscoli dati da anni e anni di cavalcate» e con uno sforzo abnorme, riprendo il controllo sulla pentola e la trasporto verso la palestra, rossa e sudata per la fatica. Mi spiace, ma dopo anni ed anni di lotte per la parità dei sessi, l'antico polpettone andava portato in salvo.
E comunque, è da prima che litighiamo sull'argomento: io non accetto che mi si tratti come una donzella in difficoltà, non lo accetto proprio! Sono una donzella, sono in difficoltà: me la cavo da sola. Senza Hercules si vive bene lo stesso, garantito da trent'anni a questa parte.
Marco scuote la testa e mi insegue con un occhio di riguardo verso le sue pietanze: «Punto primo, non ho detto nulla di sessista, punto secondo» e dà una spintarella al coperchio che stava per cadere rotolando verso lande inesplorate. «Se usi certe frasi, poi devi aspettarti che segua una battutina. Le cavalcate le fai da anni e anni con lo Spirito Santo oppure...?»
Mi pianto sullo stipite della porta e lo fisso così male che fa un passo indietro.
Fortunatamente per lui, Rachele ci avvista dalle finestre e spalanca la porta con impazienza: «Fede, sei arrivata! Finalmente! Come sei carina vestita così!»
Dato che l'organizzatrice dell'evento è Eva, vale il principio che più gente c'è, più possibilità abbiamo di fare del buon gossip, ecco perché ha deciso di invitare alla rimpatriata anche prole e consorti. Va da sé che Racky, essendo da Giorgia durante il weekend, fosse già qui ad aspettarci assieme a sua madre e il compagno. Ma la cosa bella è che appena ci vede, saluta prima me che il suo amato paparino: quanto sto godendo.
«Principessina dell'universo, e a papà non lo saluti? È da ben dodici ore, cinquanta minuti e sei secondi che non ci vediamo!»
Rachele e io roteiamo gli occhi, dunque ci facciamo strada verso l'interno e lasciamo il pater familias a lamentarsi. Davanti a me si staglia la palestra di Ai, colma di invitati, arredata come al solito con festoni di Natale, palloncini di compleanno e le più disparate decorazioni, pur di dare all'ambiente un'aria di festa. Appoggiati alle pareti, ci sono lunghi tavoli ancora vuoti e come sempre non manca l'angolino dedicato alla musica, con le storiche casse e il minaccioso microfono usufruibile all'occorrenza. Spero che non ci siano grandi annunci, stasera: ogni volta che qualcuno approfitta della rimpatriata per comunicare l'arrivo di un nuovo figlio, mi sale il vomito.
Seguo Rachele con gli occhi e la vedo sparire verso l'area bambini, uno spazio con giocattoli e transenne creato da Eva, per lasciare gli adulti liberi di respirare. Da mascotte viziata, nonché prima ufficiale erede della nostra generazione, la piccola e umile Ravasi è la leader indiscussa di tutti gli altri discendenti, a partire da Filippo Vallicroce, che ambisce costantemente a spodestarla dal trono, sostenendo che non è il più grande, ma di sicuro il maschio più grande. Il lupo perde il pelo ma non il vizio, eh?
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Io e te - "Il Triangolo"
Romansa[IN CORSO - Spin-off "IO E TE"] Sono passati tre anni da quando Pierpaolo è partito per l'Erasmus e da quel momento non si è più fatto sentire, lasciando la povera Federica con il cuore spezzato. A Venezia, però, la vita va avanti: è la festa del pa...