🔺 1. Buona festa del papà!

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Marco

«Papà! Papà! Svegliati! Sveglia!»

Il mio stomaco viene compresso da due mani che spingono e improvvisamente mi ritrovo ad assomigliare a quei pupazetti che se li premi, fuoriescono gli occhi di gomma. Mi sveglio di soprassalto, sembro un cartone animato, e forse è per questo che faccio ridere mia figlia.

«Oddio, che faccia!»

«Eh, che faccia...» mi lamento, spostandola da sopra di me e portandomi una mano al cuore. «Stavo sognando di essere alle Hawaii a sorseggiare una piña colada e improvvisamente mi è finita una noce di cocco sullo stomaco... sai com'è.»

Rachele ride di nuovo: «Scusa, ma oggi è un giorno speciale e devi assolutamente svegliarti per la colazione. Buona festa del papà!»

Faccio mente locale e ricordo che, di fatto, è il 19 marzo. Oltre a un mega impegno di lavoro, ho anche una piccola donna che non si è scordata della ricorrenza. La prendo per i fianchi, la avvicino al mio volto e le lascio un diabetico bacio sulla guancia: «Grazie, principessina meravigliosa regina del mondo. Mi hai preparato una super colazione come regalo?»

«Ovviamente» annuisce Rachele. 

«Ecco, allora impiatta pure ché io ti raggiungo.»

«Ok! Ma sappi che questa volta potrei veramente averti superato, chef Ravasi. Preparati alla sconfitta!»

Le faccio il verso con allegria fino a che non esce dalla stanza, dopodiché mi ributto indietro sul cuscino e mi copro la faccia con un sospiro esausto. Per carità, sono contento di questo risveglio e spero davvero che le abilità culinarie di Rachele un giorno superino addirittura le mie, però sono davvero davvero stanco. Anzi, stancherrimo.

Sono tornato alle due di notte dal lavoro, il tempo di togliermi l'odore di cipolla dai capelli e si sono fatte le tre; non ho dormito che quattro ore. I ritmi della mia vita sono così serrati che temo che da un momento all'altro non avrò nemmeno più le forze per una colazione della festa del papà.

Non per niente, è solo quando Racky mi richiama a gran voce che mi accorgo di essermi addormentato di nuovo. Accidenti. Mi alzo con estrema difficoltà, mi sento gli arti pesanti, ma comunque sorrido e prendo in giro mia figlia, quando affacciato alla porta della cucina, le vedo addosso il mio cappello da chef.

«Mi stai proprio spodestando, unicorno alato.»

Lei si chiude nelle spalle e versa abilmente una salsa accanto ai pancake: «Dopo questa colazione, penso che la corona mi spetti di diritto».

«Mh, non saprei... quella omelette sembra leggermente scotta.»

«Taci» Rachele mi punta addosso il mestolo a mo' di scettro e io rimango soggiogato dai suoi occhioni blu. Mi sa che è veramente meglio tacere, o potrei ritrovarmi l'omelette scotta direttamente in testa... altro che corona!

Proprio quando noto che il tavolo è apparecchiato per tre persone, il campanello di casa suona e Rachele mi ordina di aprire: «Oh! È arrivata Federica! Sbrigatevi o si fredda tutto» incalza con entusiasmo.

Roteo gli occhi con un sorrisetto: come potevo pensare che non avesse invitato anche Fede? Striscio i piedi fino all'uscio e poi faccio entrare la nostra ospite d'onore, realizzando che qui dentro è lei l'unica vera detentrice della corona.

«Buongiorno» le dico, socchiudendo gli occhi per l'impatto della luce proveniente dal pianerottolo.

«Buongiorno Marco, tanti auguri, puzzi di cipolla» s'introduce con familiarità, in un'ordinatissima mise da ufficio e il profumo fresco di chi il mattino lo affronta con coraggio, anziché con la mia voglia di morire.

Io e te - "Il Triangolo"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora