Conobbi l'invidia a undici anni.
Non avevo mai pensato potessi provare qualcosa di così persuasivo.
Guardavo qualche video di una ragazza sorridente.
Parlava velocemente di cose che dovevano essere la sua normalità in un luogo confortevole.
Un futuro, Parlava dei suoi sogni e piani futuri.
Sempre con un bellissimo sorriso stampato in volto.
Così mi resi conto che quello che avevo non era normale.
Che la mancanza di qualcosa che sentivo costantemente non doveva esserci in realtà.
Di piani futuri ne avevo, ma mi veniva detto che fossero solo racconti fantastici.
Di sogni non nè facevo, la notte era difficile dormire.
Basta poco per scatenare quel doloroso sentimento chiamato invidia.
Bastava la foto di due persone che si abbracciano o il suono di un ragazzo che cantava tranquillo.
Bastava quello che mi ricorda quello che non mi bastava.
Così ho ancora una volta sospirato davanti ai tuoi racconti felici.
Non sono sicuro di cosa si tratti la mia mancanza.
Sono sicuro che forse non sarei in grado di sopportare la tua gentilezza.
Perché saresti un tranello nella mia mente.
Solo un bugiardo, come me.
Per il momento riempirò questa mancanza con del acqua.
Cercherò di non soffocarmi troppo con l'aria.
Ed aspetterò ancora, finché potrò farlo.
Potrò sentirmi un grado di farlo.
Non vorrei mai vederti in questo modo.
Come oggetto di invidia.
Non vorrei ma sono lontano da te.
Sono lontano da ogni cosa che amo.
Forse mi manca amore.
STAI LEGGENDO
One moment
RandomDiverse storie brevi in cui l'unica cosa che le accomuna sono i miei film mentali. Dove delle persone la cui storia per me è sconosciuta può essere inventata.