<<Vuoi farmi continuare a parlare da solo? Guarda, prima o poi mi scoccio e inizierò a fare altro>> <<Stammi lontano!>> riesco a dire, con voce tremante. <<Oh Abril, è troppo facile con te>> a furia di indietreggiare, mi ritrovo con le spalle al muro. Lui si avvicina ancora, ma ecco che la porta dell'aula si spalanca <<Ab ti ho portato il frappè, ma dov'eri...oh interrompo qualcosa?>>. Marika sposta lo sguardo da me a Sean e poi, torna su di me. <<No! Assolutamente no>> mi avvicino a lei cercando di mantenere il controllo e afferro il mio frappè, vedo Sean stringere i denti e poi uscire fuori dall'aula. <<Grazie!>> dico sorridendole <<Okay, non ho capito bene cosa sia successo, ma va bene. Adesso, non che non mi piaccia stare in un'aula vuota a parlare con te, anzi...ma sai, la campanella è già suonata, quindi magari dovremmo...>> <<Sì! Vamos!>>. Prendo Marika sottobraccio, mentre usciamo dall'aula e ci dirigiamo verso la seconda ora di lezione. Il primo giorno è andato bene, è stata una giornata abbastanza tranquilla, i professori si sono solo presentati e hanno fatto qualche domanda personale a noi, io e Rika siamo state poco partecipi. Troppo occupate a prendere in giro sia loro, che i nostri compagni di classe. Finita anche l'ultima ora, mi metto sotto il suo braccio mentre ci dirigiamo verso l'uscita <<Hey Ab, mi dici chi era quello?>> <<Quello chi?>> <<Quando ti ho portato il frappè, sembravi nervosa con quel ragazzo, ti ha fatto qualcosa?>>. Forzo un sorriso <<Quello è il mio fratellastro, Sean, non mi piace stare da sola con lui, lui...è così pesante, insomma è molto prepotente...quello che voglio dire è che...>> <<Hey ho capito! Sean è uno che va evitato e a te non piace stare da sola con lui, fine>>. Adoro Marika, lei è straordinaria! Ha questa capacità di capirmi al volo e di non essere eccessivamente invadente. Quando usciamo fuori, al parcheggio, una macchina nera sembra attenderla <<È arrivato mio padre, ci vediamo domani>> <<Sicuro! A domani Rika>> <<Ciao Ab>>. Dopo esserci salutate con un bacio sulla guancia, mi dirigo verso l'auto di Trent e aspetto che escano. Una volta a casa, mio fratello continua il suo straziante discorso <<Mi vuoi dire che intenzioni hai Abril?>> <<Stai facendo un casino enorme, solo perché ho deciso di non unirmi al vostro gruppo di teste bacate>>. <<Fran, lasciala stare>> interviene Trent ed entrambi, lo guardiamo <<Trent che cavolo dici?! Come faccio a proteggerla se non la tengo vicino?>> <<Ha vent'anni non tre e anche se fosse, basta spargere la voce che è tua sorella per proteggerla e il gioco è fatto>>. Il ragazzo seduto sul divano, continua a girare i canali della televisione. <<Non c'è bisogno neanche di questo! Ripeto che so difendermi da sola!>> ribatto mettendomi tra i due. Trent alza gli occhi al cielo per poi guardarmi <<Io ho chiuso. Con te non si può parlare>> lo seguo con lo sguardo, sembra dirigersi verso la cucina. <<Scusa?! Cosa vuol dire che con me non si può parlare? Harris, vieni qui! Ti sto parlando!>> gli vado dietro, mentre lui apre il frigorifero e si prende una bottiglina d'acqua. <<Cosa vuol dire che con me non si può parlare?!>> ripeto, parandomi di fronte a lui. <<Ogni volta che cerco di dire qualcosa, tu mi attacchi, cerco di difenderti e nella tua testa io penso che tu sei una debole o una poco di buono, cerco di aiutarti con tuo fratello e mi urli di nuovo contro che sai cavartela da sola, allora sai cosa? Cavatela da sola. Sono stanco di sentire i tuoi urli isterici>>. Ma non è vero che lo attacco sempre...o sì? <<No, dai aspetta>> gli afferro l'avambraccio quando sta per uscire, costringendolo a fare un mezzo giro e trovarsi di fronte a me. Osservo il suo avambraccio sotto i palmi delle mie mani, è davvero forte. <<Allora? Che c'è?>> alzo di scatto la testa <<Okay, hai ragione, ti ho attaccato un po' spesso. È che...sono abituata a cercare un modo di difendermi. E poi sei anche tu, insomma con quello che hai detto...>>. Lo vedo sospirare, tipo un pochino arrabbiato e allora, decido di mordermi il labbro facendo silenzio, meditando su ciò che ho da dire, lui mi guarda con aria di rimprovero. Scrollo le spalle non sapendo cos'altro aggiungere, a quel punto è lui a prendere la parola <<Non penso che tu sia una "troietta" come hai detto tu, semplicemente conosco i ragazzi della scuola, conosco quello che ci stava provando con te e ti assicuro che non il tipo che si fa problemi a prendere ciò che vuole. Io non metto in dubbio il fatto che tu sia forte, ma quello lì, oltre ad essere un ragazzo, quindi già di natura più forte di te, va in palestra da anni, ha un corpo palestrato e non ha una stazza media. Avrebbe potuto farti male in meno di due secondi se avesse voluto. Sii realista>> questa volta a scollare le spalle è lui, mentre mi guarda con una faccia dolce da cucciolo. Sorrido e mi avvicino per dargli un bacio sulla guancia <<Grazie>>. Si morde il labbro inferiore per trattenere una risata e scuote il capo <<Di nulla...mi lasci il braccio?>> chino il capo e guardo le mie mani ancora strette intorno al suo avambraccio, le tolgo di scatto. <<Scusa>> <<Niente...>> si gira e senza aggiungere altro, esce dalla cucina. <<Abril!>> la voce dolce di Kate, richiama la mia attenzione, le sorrido <<Salve sign...Kate>> mi correggo in tempo. <<Ciao tesoro, com'è andato il primo giorno all'università?>> <<Bene! Ho già conosciuto una ragazza molto simpatica>> <<Ah sì?>> <<Sì, si chiama Marika>> <<Che bello! Sappi che puoi invitarla qui quando vuoi, non dimenticare che questa è anche casa tua>> <<Davvero? Grazie mille Kate!>> <<Oh tesoro, non mi devi ringraziare, come ho detto questa è casa tua>>. Le sorrido ancora, l'idea di invitare Marika qui mi piace, così avrò l'occasione di conoscerla meglio. <<Allora credo che domani la inviterò>> <<Bene!>>. In fondo, è molto tempo che non riesco a legare davvero, con qualcuno. Sto per riuscire, ma decido di fare marcia indietro <<Kate?>> <<Sì?>> <<Trent...lui...non lo capisco. Voglio dire, a volte ha un carattere così espansivo, mentre...altre è freddo. È lunatico o cosa?>> non so dire di preciso da cosa sia scaturita questa domanda, forse semplice curiosità, forse voglio solo cercare di capirlo, a volte è contradditorio. <<Trent...ha un carattere molto espansivo, ma è una persona molto orgogliosa. Può sembrare un ragazzo superficiale, ma ti assicuro che non lo è affatto. Almeno non con quello che gli importa>> annuisco alle sue parole soddisfatta della risposta ed esco fuori dalla cucina. Trent Harris. Potrebbe essere più interessante di ciò che sembra.
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Ora come mai
ChickLitIl passato può essere asfissiante, tremendo. Abril lo sa. Ma Abril sa anche che non si può scappare in eterno, prima o poi bisogna affrontare i propri scheletri nell'armadio. Tuttavia c'è una differenza tra il credere di averli superati e superarli...