Basta !

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Ero così immersa nei miei pensieri che non mi accorsi di essere arrivata davanti alla porta di casa mia. Infilai le mani in tasca per prendere le chiavi però mi accorsi che mancavano: "che stupida !! le avrò lasciate sicuramente in officio" dissi tra ma e me per fortuna c'é ne sempre una copia sotto lo zerbino, alzai il tappetino e presi le chiavi per poi entrare.

Buonasera, sono tornata.

Tutte le luci erano spente, il salotto era illuminato soltanto dai tenui raggi di sole rossastri. Stava per tramontare il sole, lui aveva finito di lavorare e poteva riposarsi io ancora no. Dalla cucina sentii provenire un odore purtroppo familiare. Odore di marijuana

Mamma !! Ancora con quella roba ?! DEVI SMETTERLA CON QUESTA MERDA

Zitta Emanuela !! Questa merda mi fa sentire meglio e apposto con me stessa. Tu non puoi darmi ordini

Mamma io lo dico per il tuo bene, magari ti fa sentire meglio ora ma dopo ti sentirai uno schifo e a lungo andare ti causerà danni irreparabili

Ah a quanto vedo siamo anche medici...vatti a cambiare che fra poco devi andare a lavorare

Le lanciai un'ultimo sguardo carico di rabbia e preoccupazione per poi salire in tutta fretta le scale del piano superiore e infine chiusi con forza la porta della mia camera. Mi buttai a pancia in giù sul letto. Premetti la faccia contro il cuscino nel tentativo di farmene quelle lacrime che volevano tanto uscire, alla fine mi lasciai andare. Tante lacrime salate mi scorrevano sul viso: "Perchè? perché tutto questo? Cosa ho fatto di male ? Perché non posso avere una vita normale, con dei genitori normali, loro che dovrebbero mettere il bene dei propri figli prima di tutto e tutti e non mandarli a lavorare per sostenere la famiglia. Mi zia Francesca, la sorella di mia madre e l'unica che potrebbe aiutarci, non vuole avere niente a che fare né con i miei genitori né con me. Mentre i nonni qualche volta ci spediscono dei soldi che però sono usati da mia madre per comprarsi quella stupida droga."

Cavolo, la tua vita fa più schifo di quanto mi aspettassi

Ignorai la voce della mia coscienza e mi iniziai a preparare per il mio secondo lavoro, all'inizio avevo solo questo ma dato che non bastano i soldi sono costretta a lavorare sia di mattina e sia di sera. Questo nei giorni estivi perché in quelli invernali dovrò lasciare necessariamente uno dei due se no mi bocceranno e non ci tengo a ripetere l'anno. Indossai una maglietta nera a maniche corte, molto semplice, una gonna color panna la quale si fermava un po prima del ginocchio, alla vita legai una cintura e mi misi le mie fidate Puma nere, presi il grembiule e uno zainetto dove tenevo le mie cose e uscii di casa ignorando il saluto di mia madre. Arrivai davanti ad un bar il quale conoscevo meglio della mai stessa casa: " il coffe&milk"

Ah quindi è questo il tuo secondo lavoro, fare la cameriera in un bar ?

Esatto, cosa ti aspettavi ?

Mha non so, qualcosa di più eccitante, come ad esempio un'agente dell'FBI, un'investigatore che risolve crimini, un'astronauta

Si si cert...aspe cosa, un'astronauta ?

A riportarmi alla realtà fu Mia, la mia migliore amiche. Ci eravamo conosciute al bar durante il turno di pomeriggio, abbiamo subito stretto amicizia e abbiamo pregato il capo affinché ci mettesse negli stessi orari ed ora eccoci qua

Ciaoooooo Emanuela, come stai ?

Mi chiese con un grande sorriso stampato sul volto, alcune volte non so come faccia ad essere sempre così contenta.

Ciao Mia, io sto bene tu ??

Si anch'io, e particolarmente dato che oggi torna per le vacanze estive mio fratello da Londra

ℐ 𝓁𝑜𝓋𝑒 𝓊 𝒻𝑜𝓇𝑒𝓋𝑒𝓇 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora