Immaginate di avere una vita perfetta.
Immaginate di essere il capitano della squadra di football della scuola,di essere ammirato da tutti gli studenti,di avere una sfilza di ragazze a farvi la corte e di andare bene in tutti i corsi.
Immaginate di vivere in una bellissima casa e di avere una famiglia perfetta,con un padre ricco ed una madre casalinga che vi vuole un mondo di bene e avere un fedelissimo cane.
Immaginate di essere pieni di amici e di essere simpatici a tutti.
Immaginate di avere davanti a voi un futuro brillante come capo di qualche prestigiosa azienda e di costruirvi una famiglia con la ragazza dei vostri sogni e di andare a vivere in una accogliente villetta a schiera,con dei simpatici vicini e dei figli diligenti che si prenderanno cura di voi quando invecchierete.
Immaginate tutto questo?
Bene.
Ora prendete le vostre convinzioni di merda e buttatele nel cesso.
Perchè questa è la vita reale e le vite da film americano sono riservate a pochi.
E Frank di certo non faceva parte di questa cerchia ristretta:a scuola era considerato come "l'emo asociale da evitare assolutamente",
le ragazze lo deridevano
e di solito i membri della squadra di football si divertivano a usarlo come sacco da boxe.
Non aveva una sfilza amici e di certo il suo futuro non sarebbe stato tanto luminoso.
Casa sua era uno schifoso appartamento in un altrettanto schifoso palazzo in centro città,e suo padre lo vedeva metà anno no e l'altra pure.
L'unica persona che non lo considerava un fallimento in quel buco di città era sua madre,Linda.
Gli voleva un mondo di bene e lui a sua volta era felice di passare del tempo con lei facendo maratone di film e mangiando schifezze.
Purtroppo anche quelle serate erano rare,poichè lei lavorava in ospedale quasi tutto il giorno e molto spesso tornava a casa quando Frank già dormiva.
Il non avere troppi amici lo portava a trascorrere molto tempo da solo o in posti sconosciuti della città o in camera sua a suonare la sua chitarra.
Effettivamente suonare Pansy era l'unica cosa che non lo faceva uscire di testa completamente in quella gabbia di matti.
Nessuno conosceva quella sua passione,non che avesse nessuno a cui confidarlo,ma quando suonava si dimenticava di tutto,dei bulletti del cazzo,dei suoi pessimi voti,degli sguardi divertiti che gli lanciavano le persone quando lo vedevano,della sua vita di merda e del fatto che il suo unico amico fosse molto più, popolare, bello e simpatico di lui.
Si era chiesto molto spesso come un tipo figo come Mikey Way, che aveva una ragazza nuova ogni settimana e che ricopriva il ruolo di rappresentante degli studenti, potesse essere amico di uno sfigato come lui.

Era davvero grato a Mikey per tutto ciò che faceva per lui perché senza i suoi interventi molto probabilmente si sarebbe emarginato del tutto.

Nonostante non avesse una vita meravigliosa era soddisfatto di ciò che era, anche se a volte aveva momenti in cui si sentiva vuoto altre volte provava solo confusione e altre si sentiva schiacciato da ciò che lo circondava. Lui però non se la viveva male: semplicemente evitava di pensare ai suoi problemi e li ignorava lasciandoli a vagare nella sua testa, qualche volta tornavano a galla ma anche in quelle rare volte non vi dava così tanto peso, perchè se avesse speso tempo a rimuginarci sopra sarebbero diventati reali e questo non doveva accadere. Era a conoscenza di non essere del tutto a posto ma non voleva pensarci.

Forse un giorno sarebbe esploso.

Quel giorno si svegliò presto e uscì di casa in poco tempo.
Per strada non c'era quasi nessuno così si mise a camminare godendosi quel meraviglioso silenzio.
Il vento fresco di settembre gli scompigliò i capelli.
Era tutto così calmo in quel momento: non c'erano i suoi coetanei cretini a deriderlo, non c'erano le sue paranoie e ansie, non c'erano gli insegnanti che si lamentavano del suo pessimo rendimento. C'era solo Frank, il vento, il cielo aranciato e una calma e pacata atmosfera che non trasmetteva altro che serenità.
Per un attimo gli sembrò di essere lontano da quella città, da quel mondo, da quelle persone che conosceva benissimo ma che non conoscevano lui.
A volte ci pensa sul serio ad andare via. Non sapeva dove volesse andare, cosa avrebbe fatto e con chi.
Voleva evadere dalla sua vita e costruirsene una nuova dove essere chi voleva essere per davvero e non preoccuparsi più di niente.
Vivere come in un film: svegliarsi la mattina e dire "Hey oggi ho proprio voglia di un'avventura", poi uscire di casa e dimenticarsi di tutto e di tutti.
Essere libero da pensieri e preoccupazioni inutili.

Save Yourself ,I'll Hold Them Back||frerardDove le storie prendono vita. Scoprilo ora