«Jimin?»
La voce di mia madre, mi risveglia completamente dai miei pensieri, così - per riprendermi del tutto - scuoto la testa da destra a sinistra ripetutamente, mentre lei mi chiama sempre più assillantemente, con un tono dolce ma allo stesso tempo preoccupato.
Per dimostrarle di essere cosciente, alzo di pochi millimetri la testa, sfoggiandole un timido e tirato sorriso, intanto che i suoi occhi neri come la notte scrutano i miei del medesimo colore.
«Sei sicuro di...» ci mette qualche istante per completare la frase, così - per darsi forza - deglutisce «...andarci?»Ora a fissarla con un'espressione confusa sono proprio io: non capisco perché pare essere così preoccupata a portarmi a scuola, infondo, lei mi ha raccontato che era la prima a spronarmi di dimostrare ai miei compagni di classe e insegnanti di poter essere brillante.
Una scintilla le illuminava il viso, baciata dal suo stesso sole, mentre in modo incontrollabile gesticolava per dimostrarmi tutta la fierezza e la gioia che provava.
Ma guardandola ora, quella luce che le illuminava il volto, sembra essersi spenta.
Lentamente, lentamente... rendendo la sofferenza di vederla in questo stato sempre più distruttiva.
Mia madre è una donna molto vivace e frizzante, con una nuova passione ogni giorno, rendendola davvero molto attiva e direi... felice.
Non ho mai conosciuto una persona con la sua gioia di vivere, avendo così tanti hobbies sembra che il tempo di essere triste non ci sia, e mai ci sarà...
O sbaglio?«Sì, mamma» sbuffo portando la mia testa indietro, «sono sicurissimo, non preoccuparti», continuo mentre mi passo una mano tra i miei capelli color castano.
Stranamente, questa situazione mi sta mettendo a disagio e soprattutto nervoso.
Imita il mio gesto, mentre borbotta qualcosa di incomprensibile ed esita un momento, sbattendo i piedi contro il pavimento del salone di casa nostra, dimostrandosi una piccola e dolce bambina che fa i capricci.
«Mamma...» la rimprovero con un filo di voce, mentre balzo in piedi e infilo le mani dentro la mia felpa color azzurro pastello, «non serve comportarti così, davvero... i- io non ti capisco» ridacchio scuotendo la testa, percependo i miei ciuffi cadermi proprio sulla visuale.«Se solo...» prima di completare la frase, decide di fermarsi riducendo le labbra in una linea sottile, l'unico modo per non farsi trascinare dalle lacrime.
Alzo lo sguardo, come per chiederle implicitamente di continuare, speranzoso di una risposta.
Si sta comportando in maniera così strana e soprattutto, indecifrabile, che mi è difficile anche attribuire un'emozione al suo sguardo impassibile: le sopracciglia sono delicatamente ricadute, due chilometriche occhiaie hanno deciso di posizionarsi proprio sotto i suoi occhi belli e tirati, anneriti a causa delle lacrime che maliziosamente non vogliono darle la soddisfazione di liberarsi da questo dolore che non riesco a percepire... è così malinconica e stanca.«Voglio andarci» piagnucolo avvicinandomi a lei, «me ne hai parlato così tante volte che adesso sono curioso di vederla» allargo le braccia e la accolgo in un caloroso abbraccio che sembra essere infinito.
I suoi capelli neri solleticano il mio collo pallido come neve, facendomi ridacchiare in maniera spensierata, anche se sembro l'unico a provare questa bella sensazione.
Infatti, al contrario, stringe le unghie sulla mia stoffa, creando una sorte di difesa e incontrollabile voglia di non lasciarmi più andare, tenendomi stretto alle sue magre braccia per sempre.
Percepisco una lacrima calda gocciolare sulla mia spalla, facendomi rabbrividire per questo momento toccante: vorrei talmente tanto chiederle il motivo di questa sua paura così tanto evidente, del suo pianto, dei suoi implori... ma le mie parole non riescono a uscire dalle labbra rosse e carnose, pare che siano bloccate da qualcosa, come se non sapessi come risponderle.Perché ammetto che nemmeno io so cosa stia succedendo. Questi minuti trascorsi lentamente mi stanno mettendo pressione, ma la curiosità man mano sta prendendo il sopravvento.
«Andrà bene» questo è l'unico borbottio che riesco a dire, cercando di tranquillizzare realmente tutti e due.
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Candid Memories (p.jm + j.jk)
FanfictionJimin si trova improvvisamente intrappolato nell'oblio. Come se i suoi anni di piena giovinezza fossero spariti nel nulla, dimenticati. Mai esistiti. Si trova all'improvviso, senza nemmeno aver compiuto i diciott'anni di età, a superare forse la sfi...