«Quindi?», la voce vivace e allegra di Hoseok si confonde con le chiacchiere delle altre persone presenti nel corridoio.
«Quindi cosa?» chiedo aggrottando le sopracciglia, intanto che sposto il ciuffo di capelli dall'altra parte.
«Come ti stai trovando?» domanda, mentre con passi felpati cammina verso la nostra aula, lasciandomi indietro di qualche centimetro.Mi rabbuio immediatamente, stringendomi nelle spalle: l'ultima volta che l'ho visto ieri, è stato quando mi ha abbandonato prima di raggiungere il bar della scuola, lasciandomi solo in compagnia di quei quattro ragazzi... poi - a causa dei corsi diversi - non ho parlato con lui fino ad adesso.
Non sa niente di ciò che mi è successo, ma non penso gli interessi tanto.«Bene» mi limito a rispondere, rendendo la mia affermazione più una domanda.
«Bene?» scimiotta, facendosi poi trascinare da una risata, ma questa volta accompagnata anche dalla mia, «Mi dispiace se non ci siamo più visti ieri, ti ho lasciato da solo senza pensare che non saresti riuscito a orientarti», immediatamente mi stringe a sé prendendomi per la spalla, «ma mi perdonerai, vero?» lo osservo intanto che un mio sorriso sincero decide di mostrarsi, «Dai, non farmi sentire in colpa! Scusa, scusa, scusa» il tono scherzoso diventa sempre più supplicante, permettendo così alla mia risata di uscire dalle labbra, rendendo il ragazzo immediatamente fiero del suo essere divertente.«Mi stai simpatico, Hoseok» ammetto, sentendo le mie guance diventare sempre più rosee, suscitando in lui un mezzo sorriso commosso.
«Chiamami Hobi, ormai siamo amici»«Hobi» lo canzono ridendo, non considerando le occhiate stranite delle altre persone vedermi così allegro.
Ora non posso nemmeno ridere che sembro strano?
«Se continui così, Hoseok va benissimo» risponde al mio gioco con un tono serio, tradito immediatamente da un sorriso smagliante, capace di essere confuso con un raggio solare.
«Hobi mi piace molto di più» sussurro imbarazzato, intanto che avvolgo un braccio sulla sua spalla, «sei il mio primo amico, forse» continuo rendendo il mio tono confuso e incerto.
Risponde stringendosi molto di più a me, suscitando agli altri studenti semplicemente altri commenti totalmente gratuiti da fare a me e, questa volta, anche a Hobi.«Che avete da guardare con quella brutta faccia?» chiede il mio amico girandosi su se stesso, notando che gli sguardi lo stanno circondando.
La sensazione di essere nel vicolo cieco sta ritornando a infastidirmi, facendomi sentire improvvisamente senza respirare.Penso di soffrire di una fobia chiamata claustrofobia, dato che ogni secondo vengo circondato, lasciato senz'aria, da persone che non mi hanno probabilmente mai rivolto parola, ma che si permettono di farmi sentire bloccato e in trappola nei loro sguardi coperti di ghiaccio.
«Rispondete! Ho merda di uccello sul viso? Sto indossando il pigiama?» continua perdendo la calma, probabilmente non si è mai sentito così osservato e commentato alle spalle come sta succedendo adesso, ma dato che starà con me, penso che si dovrà abituare al più presto.
Perché Hobi per gli amici, no?
«Lasciali stare» sussurro, perdendo completamente la voce, «non ti ascolteranno, sono solo io la causa» ammetto lanciando la testa verso il basso, sentendo improvvisamente il senso di colpa di essere affianco a lui.
Sapere che qualsiasi cosa io faccia debba essere criticata, mi rende colpevole di ciò che tutti noi abbiamo diritto di possedere: amici, risate... ma se lo faccio sembra addirittura sbagliato.
Penso solo che tutti siano fermi a ciò che ero prima, non calcolando che - non ricordandomi più niente - io possa cambiare, o sono già cambiato.
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Candid Memories (p.jm + j.jk)
Fiksi PenggemarJimin si trova improvvisamente intrappolato nell'oblio. Come se i suoi anni di piena giovinezza fossero spariti nel nulla, dimenticati. Mai esistiti. Si trova all'improvviso, senza nemmeno aver compiuto i diciott'anni di età, a superare forse la sfi...