Capitolo 3

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Nocche sulla porta.
Ice si tolse la maglietta, gettandola sul divano.
Era arrivato.
Andò ad aprire, sorridendo.
-Ciao.- gli disse, appoggiandosi allo stipite, e incrociando le braccia.
Seven rimase di nuovo con la bocca asciutta, davanti ai suoi muscoli perfetti.
Gli schioccò le dita davanti agli occhi, per rinsavirlo.
-Oh, ehm... Buongiorno signor Jackson.- si riscosse l'altro.
-Ice!-
-Certo...-
Ice alzò gli occhi al cielo.
-Dov'eri con la testa?- gli chiese dunque con un sorrisetto.
-Nel paese dei lavori da fare in quanto assistente.- gli rispose.
-Io dico più nel paese degli uccelli selvaggi...- commentò, facendolo diventare un peperone.
-Entra, dai.- gli disse poi, scostandosi per farlo passare.
Seven avanzò senza mai togliere lo sguardo dal suo, infilandosi tra lui e lo stipite, sfiorandogli il petto nudo con il braccio.
Ice chiuse la porta, seguendolo.
Osservò per bene le sue spalle, la sua schiena snella, i suoi fianchi stretti e poi si attardò un bel po' ad ammirare il suo culo bellissimo, talmente perfetto da sembrare finto.
Seven si voltò di colpo, cogliendolo in flagrante.
L'altro non si scompose per niente.
-Che c'è?- chiese con fare innocente.
-In che paese eri?- lo punzecchiò Seven.
-Nel paese dei balocchi.-
-I giochi sono solo per i bambini.- gli disse.
-E per chi sa divertirsi con essi.- aggiunse malizioso Ice. -Comunque, ho deciso che qualsiasi cosa la farò io, in quanti assistente tu la dovrai fare con me.-
-Perfetto signore, cosa desidera fare adesso?- domandò tornando al comportamento professionale.
-Cercherò di ignorare la tua fastidiosa professionalità che ti avevo chiesto di non usare con me. Quando dico che ti farai tutto ciò che farò io, non intendo che se io voglio fare una passeggiata sul ponte tu mi devi seguire come un cagnolino in divisa e con le mani dietro la schiena. Intendo che tu devi vestirti normalmente e seguirmi come se fossi in crociera con me.-
-Ma questo non è previsto nei miei compiti.- replicò Seven.
-I tuoi compiti prevedono di soddisfare qualsiasi esigenza del cliente, no?- ribatté.
-Sì, ma...-
-Allora prevedono anche questo!-
-Il signor Moore non accetterà mai di farmi "divertire" con lei sulla crociera, senza lavorare.-
-Ma tu stai lavorando. Qualsiasi momento che tu passerai con me sarà lavoro. Ci parlerò io con quel vecchio bisbetico, in ogni caso, e lui non aprirà bocca. Sono sicuro che non voglia perdere il suo cliente più importante...- concluse, facendo finta di tirarsi il colletto della camicia che in realtà non indossava.
Seven rise, affascinando Ice con quel suono cristallino quanto i suoi occhi blu.
-D'accordo, non vedo l'ora di assistere all'epico scontro tra te e la serpe... Anche se sono sicuro che lo vincerai tu.- gli sorrise.
-I tuoi sbalzi dalla professionalità alla confidenza mi scombussolano molto!- affermò Ice, scuotendo la testa. -Ma di sicuro ti preferisco quando mi dai del tu.- disse poi ridendo.
-Dovrai abituarti a questi cambiamenti, è già tanto se qualche volta ti dò del tu. Tutto questo va assolutamente contro quello che è il mio lavoro.- affermò.
-Dipende dalla prospettiva con cui lo guardi.-
-La tua prospettiva è molto rovescia!-
Ice rise.
-Comunque, adesso andiamo su, in piscina.- disse infilandosi una canottiera nera sopra ai bermuda blu.
-Cosa? Dovrei venire sul ponte, a farmi il bagno con te, mente ci sono i miei colleghi che sono costretti a lavorare mentre mi vedranno oziare nell'acqua?!-
-Quindi ti serve il costume...- continuò imperterrito, squadrando Seven ancora in divisa.
-Io non ho un costume!- asserì, rinunciando a fargli cambiare idea.
-Stai scherzando? Lavori su una crociera e non hai un costume?- esclamò stupito Ice.
-Di solito fare il bagno non è previsto nel mio lavoro!- rispose acido.
-Te ne presterei uno, ma credo ti andrebbe un po' grande. Non hai nessuno da cui puoi procurartelo?-
-Posso chiedere al mio compagno di stanza, di sicuro lui ne ha uno.-
-Bene, andiamo!- disse Ice, dirigendosi verso la porta.
-Vieni anche tu?- chiese stupito Seven.
-Beh certo, non ho intenzione di aspettare qua che tu vai, ti metti il costume, e torni, per poi andare di nuovo. Vengo con te così facciamo prima.- spiegò, uscendo.
-In effetti ha senso...- commentò fra sé e sé, seguendo l'altro fuori dalla porta.
Percorsero i corridoi per andare verso la camera di Seven.
-Non mi convince la tua prospettiva...- disse ad Ice.
-È giusto che anche tu ti goda un po' l'ambiente in cui lavori!-
Arrivarono alla stanza, e Seven scoccò all'altro uno sguardo di scuse, prima di socchiudere la porta, guadagnandosi un'occhiata interrogativa.
-Ragazzi, state scopando o possiamo entrare?- chiese.
-Cosa...- cominciò Ice.
-Lascia stare.-
-Entra pure.- disse Royal da dentro.
-Da quando ti fai problemi ad entrare mentre scopia... Ah, ecco perché.- si bloccò quando vide Ice fare capolino da dietro l'amico.
-Abbiamo ospiti.- rispose Seven indicandolo.
Corey, che era seduto a cavalcioni su Royal, disteso sul letto, si alzò di colpo.
-Altro che porca troia... Porca di quella enorme puttana in calore!- esclamò senza ritegno guardando Ice, che rise.
Royal gli diede una sculacciata.
-Ahi!- protestò Corey.
-Ti avevo avvisato!- lo minacciò l'altro, per poi baciarlo dolcemente, la mano ancora a toccargli il culo.
-Potreste contenervi un po'?- protestò Seven. -Scusa, non sanno controllarsi.- disse imbarazzato ad Ice.
-Ma figurati, sono innamorati, non mi disturbano affatto le dimostrazioni di affetto!-
-Appunto! E poi è più gay di noi tre messi assieme, mica si scandalizza.- esclamò Royal, staccatosi da Corey.
-Roy... Mi fai perdere il lavoro!- si lamentò Seven.
Ice scoppiò in una fragorosa risata.
-Non ti licenzierei neanche morto! E comunque il tuo amico ha pienamente ragione.-
-Visto? Sapevo che noi due saremmo subito andati d'accordo.- affermò convinto, allungando una mano verso Ice.
-Piacere, Royal.- gli disse.
-Io sono Ice.- rispose, ricambiando la stretta.
-Oh sì, lo sappiamo! E lui è la mia dolce metà Corey.- lo presentò.
-Ma è meglio se non gli stringi la mano, potrebbe svenire!- intervenne Seven.
-Idiota!- lo riprese Corey, mentre gli altri due se la ridevano.
-Presentazioni fatte, sono qua per prendere in prestito un costume. Ne hai uno vero?- chiese Seven a Royal.
-Sì, te lo prendo.-
-A cosa ti serve il costume?- domandò curioso Corey.
-Andiamo in piscina.- rispose Ice. -E lo obbligo a venire con me.-
-Beato te...- sospirò con tono sognante Corey, squadrando il fisico di Ice.
Royal lo sculacciò di nuovo, lanciando il costume a Seven.
-Ahi! La smetti?- protestò.
-Quando la smetti tu.- replicò, con un sorrisetto. -E poi lo sai che amo il tuo culo...-
-Geloso e anche ruffiano!- esclamò Corey, stampandogli un bacio sulle labbra. -Ancora devo capire perché ti amo...- disse pensieroso.
-Io ti amo per il tuo culo, l'ho sempre saputo!- scherzò.
-Vado in bagno a cambiarmi. E voi due smettetela di fare i piccioncini e non mettetemi in imbarazzo!- si raccomandò, prima di sparire dietro alla porta.
Royal alzò gli occhi al cielo.
-Sempre così noioso!-
Ice sorrise.
-Da quanto state insieme voi due?- chiese.
-Da due anni.- rispose Corey.
-Siete davvero una bella coppia.- ammise guardandoli, Royal seduto sul bordo del letto e Corey in braccio a lui.
-Grazie, ma tu sbrigati a portarti a letto Sev, ha veramente bisogno di farsi una cavalcata!- gli disse Royal, beccandosi un pugno sulla spalla da parte del compagno.
Ice alzò un sopracciglio.
-Direi che non mi sembra molto propenso.-
-Lo è eccome, fidati.- lo smentì Royal. -Ha solo paura di lasciarsi andare.-
-Paura perché...-
-Eccomiiii!- esclamò Seven, interrompendoli.
-Carino il costume.- commentò Ice, squadrando i bermuda grigio scuro.
-Grazie.- rispose Royal.
-In realtà intendevo carino il costume addosso a lui...-
Seven arrossì.
-Credi che preferiresti comunque toglierglielo...- insinuò Corey, con un sorrisetto.
-COREY! Ti ci metti anche tu adesso!?- si indignò Seven, sempre più rosso, mentre Royal e Ice se la ridevano.
-Andiamo, per carità...- sospirò, facendo il dito medio ai due amici e uscendo dalla cabina.
-Hai la nostra approvazione!- disse Royal ad Ice, con un occhiolino, prima che quest'ultimo seguisse Seven fuori dalla stanza.
-Siamo due pessimi amici...- si lamentò Corey.
-Ci ringrazierà, fidati amore.- replicò convinto Royal.
-Adesso però vestiamoci che dobbiamo andare a lavorare.- asserì poi con uno sbuffo, alzandosi dal letto e cominciando a raccattare i pezzi della divisa sparsi in giro per la stanza.

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