Seven bussò alla porta della suite reale, per niente incline a conoscere il vecchio che avrebbe dovuto seguire durante quella lunga crociera.
Dall'altro lato del battente il signor Jackson, che si stava rilassando sul divano, si stiracchiò qualche secondo, si alzò e si diresse con molta calma verso la porta.
"Sarà anche rachitico, oltre a essere vecchio, se ci mette così tanto tempo per aprire una cazzo di porta!" pensò Seven, scocciato.
-Buongiorno sono Seven Allen, il vostro assistente di bordo per tutta la durata di questa vacanza.- disse precipitoso senza neanche alzare lo sguardo, non appena la porta si aprì. La prima cosa che mise a fuoco furono un paio di piedi scalzi. Ci mise qualche secondo a capire che non erano affatto dei piedi da vecchio. Lentamente, risalì con lo sguardo verso il volto, incontrando un paio di gambe lunghe, fasciate da pantaloni neri eleganti, glissò sulle parti interessanti, non volendo sembrare un maniaco, spostò gli occhi sulla lucida camicia grigio scuro, e infine li posò sul volto...
Zeus cada dal cielo, perché regna illegittimamente al posto di quest'uomo.
Quello era... un figo della madonna alla ventiquattresima. Il più bel sorriso che Seven avesse mai visto, occhi che erano tra il verde e il marrone, in una sfumatura che cambiava di secondo in secondo, capelli castani tenuti corti, e una forma del viso leggermente squadrata lungo la mascella, che lo faceva letteralmente impazzire.
Rimase a bocca aperta per diversi secondi, prima che l'altro tossicchiasse per richiamare la sua attenzione.
-Buongiorno Seven. Sono il signor Jackson... ma tu puoi chiamarmi Ice.- aggiunse facendogli l'occhiolino. Gli avevano affidato come assistente di bordo quel giovane con occhi blu come l'oceano fuori da quelle pareti, un folto e sicuramente morbido ciuffo di capelli scuri che gli ricadeva costantemente sugli occhi, dei lineamenti estremamente delicati su cui risaltava la bocca carnosa, un fisico asciutto ma pieno nelle sue forme più... importanti. Cosa poteva chiedere di più?
Magari che fosse gay, anche se giudicando la reazione che aveva avuto vedendolo, ne era quasi certo.
-Vuoi entrare?- gli chiese, con un sorrisetto.
Seven si limitò a sbattere le palpebre, ancora intontito.
-Va bene, ho capito.- si rispose da solo Ice. Dopodiché, afferrò l'altro per il gomito e lo trascinò dentro, chiudendosi la porta alle spalle.
Seven si riprese dallo sconcerto, e si mise dritto davanti a lui, con le mani dietro la schiena, prendendo la postura che si addiceva al suo ruolo di assistente.
-Cosa desidera che faccia, signor Jackson?- chiese in tono servizievole.
-Ice.-
-Come scusi?-
-Ti ho detto di chiamarmi Ice.-
-Mi spiace, ma non credo sia consono al rapporto che ci lega.-
-Ah, e che rapporto sarebbe?- sorrise malizioso Ice, alludendo a ben altro rispetto a ciò che aveva in mente Seven.
-Signore e assistente.- rispose, dopo essersi scomposto per un attimo.
-Beh, in fede a questo rapporto, il mio primo ordine per te è quello di chiamarmi Ice...-
-Ma signore...-
-...o ti licenzio.- concluse, ponendo fine alle opposizioni dell'altro.
-Come desidera, Ice.- sibilò alla fine.
-Bene.- sorrise Ice. -Adesso che ci siamo presentati, mi servirebbe una mano a disfare le valigie e a disporre le mie cose per l'appartamento.-
-Certo signore...-
-Ice.-
-...mi dica pure dove devo posizionare le sue cose ed eseguirò.- lo ignorò Seven.
-Sfrontato.- commentò Ice. -Mi piace.- disse infine con un sorriso, mandando Seven a fuoco.
Poi lo condusse dove aveva lasciato i bagagli, e cominciò ad aprirli, afferrando un po' di vestiti.
-Prendi gli altri, Seven. Dobbiamo portarli nella cabina armadio.-
-Lasci signore...-
-Ice.-
-...porto tutto io, lei si riposi e si limiti a dirmi dove riporli.-
-Ma smettila, ti dò una mano.- lo zittì Ice.
-Signore...-
-Ice.-
-...dovrei essere io a fare tutto. È il mio lavoro.- protestò.
-Seven, avrai sì e no cinque anni in meno di me. Quanti anni hai?-
-Ventisei.-
-Appunto, ne hai solo quattro in meno, neanche cinque. Non c'è bisogno che io ti tratti come il mio servetto personale, solo perché ho più soldi di te o perché la società odierna dice così! Quindi se decido di darti una mano, ti dò una mano. Se hai qualcosa da dire, in qualsiasi momento e riguardo a qualsiasi cosa, la dici senza farti problemi. Se ti dico di chiamarmi Ice e non "signore" o "signor Jackson", lo fai perché è giusto così, capito?-
-D'accordo.- si arrese Seven.
-D'accordo...-
-D'accordo Ice.- completò con una smorfia.
-Fantastico, adesso aiutami a portare di sopra questi vestiti.- gli sorrise infine, avviandosi su per le scale.
Seven ristette ancora qualche momento, poi un sorriso spontaneo gli affiorò alle labbra e si affrettò a seguire l'altro di sopra, dopo aver preso una bracciata di vestiti.-ROY, ROY... NON PUOI IMMAGINARE COSA MI È SUCCESSO!- gridò Seven entrando di corsa nella stanza che condivideva con l'altro.
Si bloccò di colpo, quando si accorse che il suo amico era fermo in una posizione decisamente compromettente, con un altro corpo sotto di lui ed entrambi aggrovigliati nelle lenzuola.
-Ops...- si mise a ridere Seven, abituato alle frequenti danze nel letto di Royal e Corey, la sua dolce metà, nonché loro collega di lavoro.
-Aspetta un minuto... Ci siamo quasi.- gli disse ansimante Corey, con un sorriso di scuse.
Seven uscì ridendo, e si appoggiò con le spalle alla porta che aveva appena chiuso dietro di sé. Chiaramente sentì tutto, ma non poteva farci niente; non aveva cuffiette con sé e le stanze non erano insonorizzate.
Quando si accorse che avevano finito, entrò di nuovo.
-Ti amo.- stava dicendo Royal.
-Anche io amore.- gli rispose Corey, prima di baciarlo dolcemente.
Seven tossicchiò per farsi notare, e sorrise ad entrambi.
-Siete bellissimi assieme.- disse loro.
-Lo so, è tutto merito mio. Sono spettacolare!- si pavoneggiò Royal, passandosi una mano tra i capelli neri e sfarfallando le ciglia sugli occhi verdi.
-Amore, lo sai che lui parlava di me.- lo rimproverò fintamente Corey.
-Insomma, guardami: sono perfetto!- continuò facendo una piroetta per mostrare il fisico, lasciato scoperto dai soli boxer che indossava.
-Effettivamente sono contento che questa meraviglia sia solo mia.- ammise Royal tastandogli il culo.
-Idiota.- bisbigliò Corey baciandolo.
-Io parlavo di voi due insieme, ma potete tranquillamente discutere più tardi su chi sia più bello. Adesso dobbiamo parlare di me!- li bloccò Seven, prima di intavolare il discorso su Ice.
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Heart In The Waves
Romantizm⚠️ATTENZIONE⚠️ In questa storia ci sono contenuti molto espliciti e scene erotiche descritte🔞 Quanto può un solo viaggio in crociera cambiare due vite? Loro scopriranno presto la risposta, dolce e amara come lo sprofondare nelle sabbie mobili, e di...