Chiarimenti

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Era lunedì e Jimin stava camminando verso la palestra dove si teneva il suo corso di danza. Aveva passato la domenica del povero Taehyung che, dopo una notte di piagnistei, aveva dovuto sopportare il suo migliore amico mentre cercava opportunità di rivalsa nelle azioni di Yoongi. —era palese che si fosse ubriacato per me, ma perché?— oppure —non si merita che io pianga per lui, come se mi avesse sparato o che so io—, alla fine era stato un messaggio di Hoseok a rivoluzionare le cose e a far ritornare il sorriso a Jimin.

Per quello stesso motivo ora era pieno d'ansia. Taehyung non si era fatto sentire e lui fremeva dalla curiosità di sapere cosa fosse successo al fatidico incontro tra i suoi amici e il morettino, soprattutto perché Tae aveva più volte evidenziato la possibilità che il suo amato Yoongi si presentasse insieme a Jungkook.

—buona sera! — esclamò appena entrato nella grande sala circondata da specchi, come sempre sarebbe stata la danza a distrarlo dai suoi problemi.
Erano già tutti in sala, visto che come sempre lui era in ritardo ed era passato da poco nel gruppo Senior, quindi non conosceva bene ancora nessuno a parte il suo insegnante.
—aaah Jimin, in ritardo come al solito! fila a cambiarti! dai che oggi dobbiamo pulire la coreografia— rise il suo insegnante, sistemando lo stereo per la musica. —ricevuto Carlos— urlò mettendosi sull'attenti, per poi correre verso gli spogliatoi.
Jimin era in quella scuola da praticamente tutta la vita, aveva iniziato con la danza classica fino ai sette anni, per poi passare alla moderno/contemporanea. Oltre a quella praticava anche da un paio di anni street dance, ma solo come passatempo. Non era mai stato uno da hip-hop, ma da quando Hoseok aveva mostrato il suo lato nascosto da ballerino e lo aveva portato a vedere le sue gare in giro per la città, Jimin si era innamorato anche di quello stile a prima vista.

Si infilò velocemente una canotta larga e dei pantaloni della tuta, per poi legare i capelli in un buffo codino. —Jimin— lo richiamò Carlos entrando nello spogliatoio —prima di andare di là volevo parlarti di una cosa— si sedette su una panchina, facendo cenno al ragazzo di sedersi al suo fianco —ho notato che la settimana scorsa sei stato un po' assente con la testa— gli disse con tono serio — non è tornato quel bastardo vero? — chiese e Jimin scoppiò improvvisamente a ridere a quelle parole.
—ma ti pare?! Lo hanno mandato in riformatorio per tentato stupro chissà dove— disse senza smettere di ridere —e quindi? Va male la scuola? — chiese ancora ed allora Jimin si tranquillizzò, anzi arrossi al solo pensare alla notte di una settimana prima.
—colpa di un bellissimo ragazzo dai capelli blu elettrico, ma forse oggi ci sarà una svolta, quindi sono contento! — spiegò sfoggiando il suo dolce sorriso contagioso. Il maestro ridacchiò e gli diede una leggera pacca sulla schiena, invitandolo a raggiungere la sala.
—bene diamoci da fare, abbiamo un'esibizione tra due settimane— urlò facendo partire la musica per il riscaldamento. Jimin aveva sempre utilizzato la danza come valvola di sfogo e quel giorno gli servì davvero a non pensare alla questione "YOONGI". Continuò a volteggiare, seguendo le note e la coreografia che gli era stata insegnata nei mesi precedenti, senza mai distrarsi e sbagliare, o almeno fino a quando in un momento di pausa la suoneria del suo cellulare si sentì chiaramente dagli spogliatoi. —ehm, scusate è il mio— rise imbarazzato e con il fiato corto, per poi ricevere il permesso di rispondere. 

Sing for Me // YOONMINDove le storie prendono vita. Scoprilo ora