Lacrime Amare

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Quando era ormai giunto il fine settimana, il morale di Jimin non avrebbe potuto essere più basso. Yoongi non si era fatto sentire, neanche con un messaggio che stroncasse le fantasie del minore su una loro possibile relazione: "scusa volevo solo un'avventura" oppure "ehi, bella scopata, addio". Solo silenzio. 

Si raggomitolò nel lenzuolo stringendo a sé la felpa che aveva rubato al blu, aveva ancora il suo profumo...
Neanche l'alcol lo avrebbe aiutato quella volta ne era sicuro. 

Probabilmente si addormentò perché non si accorse che i suoi amici erano entrati nella camera per trascinarlo a ballare.
—dai principessa gomma rosa, alza il tuo culettino sodo dal letto che siamo già in ritardo!— sentì urlare Taehyung e mugugnò in dissenso, infilando il viso sotto il tessuto verde della coperta. —mi sa che dobbiamo usare le maniere forti— Hoseok si avvicinò al letto e con uno strattone rubò il lenzuolo al minore che si coprì il viso con il cuscino.
—non ho voglia di uscire, andate da soli— mormorò girandosi ed infilando la preziosissima felpa sotto il cuscino, ma venne subito alzato di peso dai due —ma che cazzo— strillò facendo ridere i suoi amici, che lo lasciarono andare. —muoviti, hai cinque minuti— disse il biondo, poggiando dei vestiti sul letto —Hobi si è divertito questa volta—.

Il rosa si alzò e con svogliatezza si tolse la sua magliettona-pigiama dei Line friends. Sbuffò, prendendo la camicia scelta da Hoseok, era nera e semitrasparente, con dei ghirigori ricamati a coprirgli parte dei pettorali, la infilò velocemente per poi scioccassi alla vista dei pantaloni di pelle bordeaux super attillati che avevano abbinato insieme. —ok che vogliono farmi distrarre, ma così rischio lo stupro— borbottò tra sé e sé, indossando sopra una giacca nera che gli comprisse almeno parte del fondoschiena. Si truccò e sistemo velocemente in bagno, per poi raggiungere i suoi amici in salotto —siete fortunati che i miei sono già usciti, se no mi avrebbero chiuso in casa per sempre vedendomi con questi pantaloni— li rimproverò, spingendoli fuori per poter chiudere casa. —ma se ti stanno d'incanto— ridacchiò Hoseok tirandogli una pacca sul sedere —guarda come fasciano bene le tue cosciotte da ballerino— ridacchiò mentre il minore ruotava la chiave nella serratura.

— dai muovetevi a salire— li spronò Taehyung, che nel mentre aveva già acceso l'auto. Ci misero circa venti minuti per arrivare nel posto prescelto da Hoseok e visto che il locale aveva aperto da poco trovare parcheggio fu un inferno.
—io tornerei a ca— fece per dire Jimin dopo l'ennesimo giro dell'isolato, ma Taehyung frenò subito davanti all'ingresso. —scendete, cerco io il posto e vi raggiungo— disse sorridendo al rosso che subito intese e corse fuori trascinando il minore con sé.

Appena entrati Jimin rimase scioccato dalla raffinatezza del locale, con divanetti in pelle e bancone in marmo; lui decisamente non avrebbe dovuto essere in un posto simile, anche se stranamente non gli avevano chiesto la carta d'identità. —ehi confettino cosa vuoi? — gli chiese Hoseok una volta giunti al bancone e al minore bastò un'occhiata per farsi intendere. —un Sex on the beach, un Cosmopolitan e un Angelo Azzurro— ordinò, voltandosi poi per guardarsi intorno —mia mamma ha fatto un bel lavoro vero? — sorrise nel vedere l'arredamento abbinato alla perfezione.
Solo in quel momento Jimin si ricordò del fatto che la madre di Hobi fosse un'interior designer —ecco perché non ci hanno chiesto i documenti— sussurrò all'orecchio dell'altro che annuì facendogli l'occhiolino, passandogli poi il drink.
Ma neanche il tempo di afferrarlo che i suoi occhi notarono una chioma blu tra la folla "Yoongi..." pensò, ma subito venne richiamato —prendi il tuo sex, non riesco mica a portarli tutti— si voltò solo un secondo, ma quando il suo sguardo tornò sulla pista quella luce era già sparita. "ora mi immagino pure le cose" abbassò lo sguardo, camminando verso il tavolo con il rosso che continuava a parlare cercando di rallegrarlo.

Sing for Me // YOONMINDove le storie prendono vita. Scoprilo ora