Dopo che gli ultimi mesi della sua vita a Newcastle l'hanno segnato profondamente, Alec non ha più il coraggio di una volta, quindi si trova costretto a fare l'unica scelta degna di un codardo: perdere. La resa, tuttavia, non ha il sapore neutro che...
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Don't you know too much already?
I'll only hurt you if you let me
Call me friend but keep me closer
Let's just let it go
Let me let you go
- Billie Eilish
Quando riaprì gli occhi, la notte era rischiarata da una lampadina a luce calda, e qualcosa di morbido sosteneva il suo peso. Si mosse debolmente e, nel momento in cui riconobbe la stanza dell'amico e capì di essere sul suo letto, Adam gli si sedette accanto sul bordo.
«Alec, mi hai fatto prendere un colpo! Cosa succede? Vuoi che chiami un'ambulanza?»
«No!» urlò di scatto, poi di fronte all'espressione allarmata dell'altro si sforzò ad aggiungere, con più tranquillità: «Sto bene.» Fece per alzarsi, ma il movimento gli costò troppa energia e la vista gli si appannò. Che cosa gli stava accadendo?
Fu costretto a portarsi le mani al viso per cercare di rimediare in qualche modo, ma una forza estranea lo rispinse piano verso il cuscino. Si ritrovò di nuovo adagiato contro la testiera, non seduto ma nemmeno sdraiato, e notò che Adam gli si era avvicinato. In quell'attimo captò un odore che conosceva bene, che non era solo quello inconfondibile ai fiori d'arancio: il solito profumo fresco era macchiato da qualcosa di dolciastro e pungente. Alcol.
«A me non sembra proprio così.» L'agitazione del ragazzo spinse Alec a maledirsi per non aver mantenuto la lucidità davanti a lui. Subito dopo, però venne distratto dalle seguenti frasi. «Sei sconvolto, Alec. E mi hai appena aggredito. Vuoi dirmi che succede?»
«Credevo fossi un ladro!» si giustificò.
Adam fece per parlare, poi si interruppe. Sebbene il sentore della festa gli fosse rimasto addosso, non pareva ubriaco. Forse un po' alticcio. Ci volle qualche secondo prima che riprovasse. «Stai scherzando? E perché mai avresti dovuto pensare una cosa simile?»
Il suo tono lo infastidì non poco, ma si trattenne dal rispondergli male. Ciò che gli uscì, tuttavia, fu comunque macchiato da un'amarezza che non era riuscito a contenere. «Mi sembra normale, che ne sapevo io che saresti rientrato alle due, no anzi alle tre, di notte!»
I lineamenti di Adam si ammorbidirono, come se avesse deciso di lasciar perdere quella storia. «Ero alla...»
«Festa di Jason» concluse Alec. «Con chi?» Si morse un labbro, ma ormai era troppo tardi per ritirare quelle parole.
Adam alzò un sopracciglio, forse chiedendosi il perché di tale domanda. Alec trattenne il fiato in attesa del nome che tanto odiava, ma questo non arrivò.