Dopo che gli ultimi mesi della sua vita a Newcastle l'hanno segnato profondamente, Alec non ha più il coraggio di una volta, quindi si trova costretto a fare l'unica scelta degna di un codardo: perdere. La resa, tuttavia, non ha il sapore neutro che...
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'Cause I'd rather be alone
But you're fermented in my bones
Oh, the habits of my heart
I can't say no
It's ripping me apart
You get too close
You make it hard to let you go
- Jaymes Young
Dal momento in cui uscì da quel turbinio di sogni molesti, ci mise un attimo a ricordare l'accaduto. I suoi occhi da chiusi passarono a spalancati, la sua bocca emise un gemito, mentre il suo corpo sussultava.
Si scrutò intorno con l'ansia che incalzava, ma non trovò traccia di Adam, quindi si permise di rilassarsi appena. Ciononostante, la camera in penombra – Adam si era pure ricordato di chiudere le persiane! – svanì in un istante dalla sua mente, e al suo posto comparve il viso vicinissimo del giovane Brass, insieme al mezzo bacio che si erano dati. Era quasi improponibile per lui classificarlo tale, ma non poteva definirlo in nessun altro modo. Era stato un bacio a tutti gli effetti; lui, le cui labbra avevano toccato quelle di così tante ragazze, si era avvicinato in intimità a un altro individuo del suo genere. E non importava se era fatto, triste, perso o quant'altro: non c'era scusa a tutto ciò, se non quella che gli bazzicava in testa da tempo e che aveva sempre respinto per paura.
Era davvero attratto da Adam, ormai era confermato. In caso contrario, avrebbe rifiutato l'amico la sera prima. E anche quella volta, su cui ancora si ostinava a non rimuginare. Aveva cercato di darvi una soluzione solo appena dopo che era successo, ma in seguito aveva arginato qualsiasi pensiero rivolto a quella notte perché altrimenti sarebbe stato più difficile dimenticare. Ma ora era costretto a guardare in faccia la realtà. Per quanto fosse improbabile, impossibile, impensabile e inconcepibile, lui provava attrazione verso Adam. E nonostante avesse annunciato il matrimonio con Mya e si fosse allontanato da Adam per non rischiare di ricascarci, continuava comunque a volerlo accanto a sé.
Sono gay?
Spalancò gli occhi più di quanto già non fossero e si tirò la coperta fin sopra la testa, come se questa potesse proteggerlo dal mondo esterno e dalla pressione che questo esercitava su di lui. Scacciò quella parola dalla mente, terrorizzato dal suo stesso suono, e si concentrò su altro per tranquillizzarsi, come ad esempio il fatto che non si era mai ritrovato a fare apprezzamenti tra sé e sé su Grant, su Jake o su qualsiasi altro amico o conoscente. Nemmeno sugli sconosciuti!
Però su Adam sì, fu costretto ad ammettere, ricordando in più di un'occasione il suo corpo snello in piscina, le sue iridi lucenti, l'adorabile fossetta, o anche semplicemente il suo viso angelico.