32 - Padre

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Accarezzò con delicatezza quel marchio d'amore che il vampiro le aveva lasciato sul collo. Quella zona dove le zanne del vampiro erano penetrate più volte e dove, auspicabilmente, avrebbero continuato a farlo ancora per molto tempo. Quella cicatrice così singolare non sarebbe mai sparita, continuando ad accompagnarla. Era un segno chiaro ed evidente che rappresentava parte del rapporto esistente tra lei e il vampiro. Doveva essere un segno di violenza, un lascito di un mostro senza scrupoli. Invece per lei aveva un significato decisamente diverso, sanciva la loro unione e, per quanto perverso potesse sembrare, il loro amore. 

Provava un certo piacere nell'osservare il collo deturpato da quei segni, aveva imparato a convivere con la loro immagine. Anche perché richiamavano inevitabilmente alla sua memoria quei momenti di estrema intimità che viveva col vampiro. In lei era ancora ben vivido il ricordo della mano del vampiro che le accarezzava il corpo. Sorrise. Sapeva che per Ferid doveva essere alquanto difficile riuscire a limitarsi a questo, ciononostante si conteneva, comportandosi da perfetto gentiluomo. Era abbastanza certa che si trattasse di qualcosa decisamente raro da trovare negli uomini, per quanto di quei tempi certe tematiche non rappresentassero l'unico focus principale. Molte cose erano cambiate in seguito all'Apocalisse, per quanto tra le mura difensive la vita apparisse quasi normale. Ma si trattava appunto di una semplice apparenza. Quelle mura nascondevano i più torbidi segreti. 

Probabilmente troppe persone non realizzavano quanti pericoli corressero a seguire le direttive dell'esercito. Il mondo si era ormai trasformato in una lotta per la sopravvivenza e la supremazia. E forse Ferid non aveva tutti i torti, gli umani sapevano giocare molto più sporco dei vampiri.

"Dovremo fare in modo che Krul non venga più a disturbarti." Yurika sospirò. "Hai anche qualche idea in merito?" "Certo. Non mi separerò mai da te. Semplice." La ragazza constatò che non vi era alcun tono di scherno nella sua voce. Era serio. Sospirò. "Non mi sembra sia così semplice come sostieni tu. Mi hai detto più volte che si prospetta una guerra tra umani e vampiri, una vera guerra. Mentre hai detto che l'ultima missione era una questione quasi irrilevante in confronto. Dovrai sicuramente prendervi parte, non potrai rifiutarti." "Non ho mai detto che non combatterò. Sono un vampiro, mia cara. Ho bisogno di qualche forte scarica di adrenalina." 

"Vedi, allora non potrai starmi sempre accanto." "Pensavo potessi giungere anche te alle mie stesse conclusioni." La ragazza spostò lo sguardo sul vampiro, rimanendo in silenzio. "Quando sarà richiesta la mia presenza sul campo tu verrai con me. Molto semplice." "Stai scherzando spero." "Assolutamente no. Tu verrai con me." Il tono del vampiro si indurì come a sottolineare di non ammettere repliche in merito. "Non sarebbe più rischioso?" "Preferisci ricevere un'altra visita di Krul? Sai, dubito che possa essere così benevola una seconda volta." "Perché portarmi come umana a combattere in mezzo ai vampiri è una mossa sicura." "Nessuno ti torcerebbe un capello." "Non..." "Yurika te l'ho già spiegato. Solo Krul è più forte di me, gli altri vampiri sono di un livello nettamente inferiore, gli altri nobili del paese per ora non sono direttamente coinvolti negli spostamenti. Non ancora. Renderò chiaro il messaggio che nessuno dovrà provare anche solo ad avvicinarsi a te. A meno che desideri una morte lenta e dolorosa." La ragazza rabbrividì. "Non devi uccidere nessuno per causa mia." 

Ferid sospirò. "In realtà non è solo quello che mi preoccupa..." Sussurrò flebilmente. "Se venissi sul campo di battaglia potrei trovarmi costretta a combattere. Se succederà i miei avversari saranno degli esseri umani." La sua voce si incrinò. "E se mi trovassi di fronte a qualcuno che conosco? Come potrei anche solo pensare di combattere?" "Non dovrai combattere Yurika. Non ti sto chiedendo questo. Nessuno te lo sta chiedendo." "Forse qualcuno mi attaccherebbe, se mi presentassi al tuo fianco." "Non dovrai stare nel bel mezzo della battaglia, Yurika, non ti preoccupare. Studieremo un modo per evitare spiacevoli scenari. Stai tranquilla. Però, credimi. Preferisco averti al mio fianco, sott'occhio, anche se questo significa portarti a combattere seriamente. Mi renderebbe più tranquillo. Non lo farei se non lo ritenessi necessario. Mi rendo conto che significa chiederti molto." La ragazza sospirò. "Ne accetterò le possibili conseguenze. Dopotutto sono io ad avere accettato di vivere con te. Era ovvio che avrebbe portato a delle conseguenze." Il vampiro notò una nota di tristezza nella sua voce. "Mi dispiace. Ti causo più problemi che altro." 

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