Abito in una grande villa nel cuore della città, ed è considerata una delle più belle case di tutto il quartiere: quattro piani, 300 metri quadri, 5 camere da letto, una cucina, una sala, dove mio padre invita i colleghi dopo il lavoro, quattro bagni, e le stanze dei domestici. Mia madre è la vicepresidente di Kanma, la nostra nazione e mio padre fa il consulente per la polizia locale e io studio alla scuola più prestigiosa di tutta Konuma. Oggi per me è un giorno importante: oggi è il giorno in cui scoprirò chi sono, a chi appartengo, qual è il mio Elemento; a seconda di questo, dovrò fare un iniziazione particolare prima di essere ammesso alla classe successiva. Sono eccitato e allo stesso tempo un po' spaventato, ma credo sia normale.
Suona la sveglia, mi alzo dal letto ancora mezzo addormentato, la luce entra timidamente dalla finestra, vado in bagno, entro in doccia, torno in camera, indosso la divisa con gli occhi semichiusi, poi mi cade l'occhio sul calendario: "-Possibile che fosse oggi??-" penso tra me e me. In men che non si dica sono pronto e, puntuale come un orologio svizzero esco alle sette in punto, dopo un po' arrivo al bar, il signor Daisuke, l'omone che gestisce il bar mi saluta, ricambio e poco dopo mi porta il mio caffè al" mio" solito tavolo, fuori in veranda, mi piace vedere gli alberi di ciliegio in fiore; ringrazio e lo bevo mentre leggo le notizie dal mio smartphone. Esco e mi dirigo verso la scuola, sono le sette e mezza; arrivo a scuola, cominciano pian piano ad arrivare altri ragazzi, e si mettono a chiacchierare come sempre, in attesa del suono della campana. Ma oggi è diverso, si capisce, quelli del mio anno sono molto agitati, anche se la maggior parte non lo lascia a vedere, bè, dopotutto è comprensibile, stiamo per scoprire la nostra vera natura, il nostro vero Elemento, il nostro vero destino, quella che ci avevano tenuta nascosta fin dalla nostra nascita. Eravamo finalmente pronti.
Entriamo nell'atrio, la solita confusione della mattina, poi mi dirigo in aula magna insieme ai miei compagni, cercando di non farmi travolgere dalla folla. Quando arrivo i posti a sedere sono tutti occupati, ma c'è sempre qualcuno a credermi il posto in prima fila, probabilmente è per via del mio nome... "Questa cosa non la sopporto, per il semplice fatto di essere nato in una famiglia potente e conosciuta tutti hanno paura di me, la maggior parte delle persone pensa che a me convenga chiamarmi "Otaga", alcuni probabilmente mi invidiano, vorrebbero essere al mio posto, ma per me non è affatto così, questo nome rappresenta un fardello di cui non posso liberarmi" i miei pensieri vengono interrotti dal preside, sta cercando invano di richiamare l'attenzione di tutti, ma per ora il chiacchiericcio generale è costante e non accenna a diminuire. Dopo vari minuti e numerosi richiami cala il silenzio in aula magna, e il preside comincia finalmente a parlare :-Buongiorno ragazzi, per voi oggi è un giorno molto importante, immagino sappiate già tutto sul test che si terrà oggi, quindi cercherò di farla il più breve possibile per non annoiarvi troppo. Vi dividerete in classi, davanti agli uffici vi aspetta il vostro coordinatore, vi chiedo di fare una fila ordinata in ordine alfabetico davanti all'ingresso dell'ufficio riservato alla vostra classe; dentro la stanza verrete sottoposti uno per volta al "test degli Elementi", che come ben sapete, ha lo scopo di identificare il vostro Elemento. Una volta finito il test sarete liberi di lasciare l'edificio scolastico, a breve vi verranno recapitate delle lettere con i risultati dei test e l'iscrizione all'accademia verrà fatta automaticamente dalla scuola, ora potete andare. Buona fortuna a tutti.-
Ci alzammo e ci dirigemmo in massa verso gli uffici, poi ci disponemmo in file più o meno ordinate fuori dai portoni, dalla finestra leggermente aperta entra un venticello fresco che porta con sé un dolce profumo di mare....
La fila sta cominciando a muoversi, e uno alla volta cominciano a chiamarci e a farci entrare nelle sale; non vedo uscire nessuno, probabilmente ci faranno uscire dalle porte sul retro. Ecco manca poco, sta per arrivare il mio turno. Ancora qualche minuto e toccherà a me. Non vedo l'ora! Si apre la porta e si affaccia una ragazza, probabilmente un infermiera: "Otaga" dice, io mi avvicino e lei mi fa cenno di seguirla. Entro e chiudo la porta dietro di me, mi metto dietro un tavolo, e un odore di disinfettante mi inonda i polmoni, dove erano stati accuratamente sistemati vari oggetti. Chiudo gli occhi cercando di rallentare il battito cardiaco: questo test avrebbe stabilito la mia intera esistenza. Ero pronto.
ANGOLO DEL DISAGIOEcco un altro capitolo, come promesso consistente. È una storia in cui mi sto impegnando molto e spero che anche voi che leggete possiate apprezzarla man mano durante il suo sviluppo.
Se il capitolo vi è piaciuto lasciate una stellina e se avete dei consigli o delle idee particolari non esitate a lasciare un commentino o scrivermi in privato
Al prossimo capitolo!
~Kazuma~
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L'arte dei Cristalli [in corso]
AdventureIn un mondo dove tutti hanno la possibilità di controllare un elemento, ci sono delle persone che riescono a controllarne più di uno. Cosa accade se Zashi, ultimo di una lunga generazione di dominatori della terra, si ritrova alle prese con qualcosa...