Ciò che più ti sta a cuore

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Note d'incipit: Cari tutti! A un certo punto della storia vedrete questo simbolo (*). Non vuol dire che la storia sia censurata, non ce n'è assolutamente bisogno a mio parere, ma a seguire ho descritto un momento di intimità tra i nostri protagonisti concentrandomi sulle loro emozioni e sensazioni. Per me è un momento di estrema dolcezza e cura tra Thor e Loki che non meritava di stare chiuso nella mia testa e ho cercato di fare del mio meglio per poterlo raccontare anche a voi, ma per chi preferisse saltarlo può arrivare direttamente alla fine del paragrafo e ricominciare tranquillamente col successivo.Chiarimento velocissimo: Il nome Nàl è un altro nome usato nella mitologia norrena per chiamare Laufey.Adesso liberi tutti e ci vediamo alla fine della storia =)

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Ciò che più ti sta a cuore

Quando le sorelle, di sera, a braccetto, salivano sul mare, la sorellina più piccola restava tutta sola e le osservava; 

sembrava che volesse piangere, ma le sirene non hanno lacrime e per questo soffrono molto di più.

All'alba di un giorno di giugno il sole sorse là ad est illuminando Nuova Asgard.Era una piccola cittadina sul mare di quelle fatte di casette di tanti colori diversi, coi tetti a spiovente in legno e i fiori alle finestre e una moltitudine di barchette colorate a riva.Era soleggiata e piena di vita come lo erano i suoi abitanti dai volti buoni e cordiali.Sorgeva in una piccola baia costantemente battuta dal sole e circondata da alte montagne verdi e proprio sul confine, costruito su una scogliera di scura pietra marrone, c'era un castello.

Non era immenso o troppo sfarzoso, la struttura principale era quadrata e quattro torrette dalla base alla metà in pietra grigia erano poste una su ciascun angolo.Dalla parte che fronteggiava l'oceano vi era alla base una grande terrazza dove si tenevano feste o ricevimenti e sopra a questa, al penultimo piano del castello, una finestra con un balconcino.Lì solitamente il principe Thor, che governava la cittadina, si affacciava al mattino e alla sera per inspirare l'aria di mare.

Il giovane erede della corona infatti amava il mare ed era questo il motivo che lo aveva spinto a chiedere a suo padre, Re Odino, di essere lui a gestire quella piccola cittadina mentre il re si occupava di Asgard, la capitale del suo regno.Erano le sette di mattina e il sole era ancora tra l'aranciato e il violetto quando il principe si affacciò a prendere la sua boccata d'aria mattutina tirandosi all'indietro i suoi lunghi e bei capelli biondo dorato. Inspirò a fondo l'odore di salmastro.Non aveva dormito quella notte, non aveva potuto, una piccola preoccupazione era sorta nel suo cuore e non poteva fare a meno di pensarvi.

La sera prima infatti gli era mancato qualcosa, quella voce, LUI che era sicuro ogni notte cantasse per il suo cuore rendendolo sempre più suo prigioniero volontario.LUI cantava sempre e anche se il principe non lo aveva mai visto lì al suo palazzo non c'era sera in cui prima di dormire il suono più che meraviglioso della sua voce non gli facesse compagnia.Non sapeva nemmeno perché fosse convinto che fosse LUI a cantare, ma se lo sentiva dentro, se lo ricordava quel canto...Osservò la superficie piatta e cristallina e si godette la leggera aria fresca sulla pelle; non resistette e fu preso dall'irresistibile voglia di buttarsi in quell'acqua azzurra e baciata dal primo sole del giorno.

Era già vestito con una camicia bianca morbida e pantaloni anch'essi morbidi e color terra di Siena così se uscì allegro dalla sua camera.Doveva fare piano prima che Rogers lo scoprisse.Il Signor Rogers era il suo fidato consigliere nonché occhio vigile di suo padre nonché maggiordomo ad honorem. I due si passavano giusto qualche anno di età, ma Rogers aveva una disciplina e un senso del dovere simili ad un vecchio saggio.Certo però a volte diventava difficile sopportare le costrizioni che un principe deve mantenere e Thor non vedeva l'ora di far perdere la pazienza al suo buon amico.Sgattaiolò giù per le scale in punta di piedi e udita la voce di Rogers nelle cucine raggiunse la grande porta a vetri che si apriva sulla terrazza dei ricevimenti. Da lì una scala in marmo ben lavorato conduceva ad una piccola spiaggia e di conseguenza al lido.Thor sorrise soddisfatto e la scese di corsa, ma non aveva raggiunto l'ultimo gradino che lo vide.

Once upon a time in ThunderfrostDove le storie prendono vita. Scoprilo ora