Capitolo 2

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"Vorrei tanto dire che ti odio più di ogni altra cosa al mondo."

Con un gemito scocciato Louis cercò invano di allargare il nodo del foulard di raso che usciva vaporoso dal gilet, coperto da un lungo cappotto nero.

"Ma mentirei perchè odio questo più di tutto! E non ridere! Tu almeno puoi pensare di respirare.."

Inutile dire che le risa di Eleanor aumentarono fin quasi alle lacrime mentre si piegava su se stessa, seduta nella carrozza fiocamente illuminata diretta al palazzo della vedova Chapman.

Avvolta nel suo abito di seta azzurro cielo con una profonda scollatura sulla schiena, una sottile fascia stretta in vita di color perla e un llungo strascico di pizzo bianco, riluceva quasi di una bellezza incomprensibile ai suoi occhi.

Se solo avesse potuto apprezzare il fascino femminile, la sua regale famiglia forse non lo avrebbe abbandonato così, da un giorno all'altro.

E invece, quando aveva trovato il coraggio di definirsi agli occhi degli altri, ogni cosa a lui cara gli era stata portata via come fosse già morto e non avesse diritto a gioire di nient'altro.

Gli era rimasto il palazzo di famiglia in città e la sua parte di eredità, ma Louis non era materialista e esser circondato dagli oggetti freddi e inanimati che mai avrebbero potuto consolarlo e mai lo avevano fatto, lo aveva semplicemente svuotato di ogni cosa.

Solo Eleanor, una vecchia amica d'infanzia, era rimasta e senza porre domande, si era trasferita da lui.

Aveva abbandonato ogni cosa ed era corsa in suo aiuto, per sostenerlo, per ricoprire un minimo quell'amore che senza famiglia evapora come acqua sul fuoco.

Dicevano di esser fratelli cosicchè nessuno parlasse eccessivamente, ma la verità era che si amavano dello stesso amore che lega indissolubilmente due consanguinei, nonostante non condividessero nemmeno una stilla dello stesso sangue.

"Se continui a ridere, ti disarticolerai la mascella e il tuo bel Lord scapperà davanti al tuo brutto muso."

Lo sbuffo irritato del liscio la fece sorridere mentre lisciava le gonne, pronta a scendere nonappena il cocchiere avesse aperto la piccola sportella.

Con un click appena accennato l'apertura si scostò, rivelando una maestosa scalinata bianca, lucida sotto la luce della luna.

Il chiarore argenteo imbeveva ogni cosa, dall'imponente siepe potata all'elegante facciata marmorea del palazzo in stile barocco.

Quanta opulenza in quei fregi, colonne, archi e bassorilievi.

"E se scappasse davanti alla tua orribile espressione?"

La battuta della castana si perse in un sussurro mentre una nuvola di polvere li investì, lasciandoli lontanamente ingrigiti e tossicchianti.

Una figura scura come la notte piombò su di loro come un'avvoltoio su una carcassa e Louis rabbrividì.

Chiunque fosse era immenso.

E bellissimo.

Indossava una camicia nera, come il gilet che gli fasciava così dannatamente bene il petto largo.

Un paio di pantaloni illegalmente stretti delineava due gambe semplicemente lunghissime e le mani, Dio dei Cieli quelle mani!  

Grandi con lunghe dita affusolate e inanellate da cerchi in metallo semplici e argentati, senza pietre pacchiane e imbarazzanti.

Louis deglutì.

Era

Eccitato?? 

Sollevò intimorito lo sguardo e si perse in quello profondo e luminoso dell'altro.

Non portava pietre alle dita o addosso.

Le aveva semplicemente incastonate tra le ciglia.

Smeraldi luminosi come stelle lo incantarono facendogli perdere il respiro.

"Vi prego di perdonarmi."

Il pezzo di stoffa che gli cingeva il collo sembrò diventare più un cappio che un indumento da indossare quando l'affascinante individuo si inchinò per baciare con eleganza il dorso minuto della mano di Eleanor e i pantaloni aderirono ancor di più alle sue natiche perfette.

Che diavolo mi sta succedendo?! 

"Odio essere in ritardo, ma nella frenesia d'arrivare non ho prestato attenzione a voi. Sono desolato."

Lo sguardo dal valore inestimabile tornò su di lui e il castano credette di prender fuoco sotto quegli occhi profondi e selvaggi.

Quando poi notò per la prima volta le labbra carnose e rosse come ciliegie stendersi in un sorriso angelico incorniciato da due fossette infantili rivolto a lui

Cristo, il petto gli si svuotò dall'aria e le ginocchia iniziarono a tremare d'un'agitazione che mai lo aveva scosso tanto.

"Vogliate scusarmi.."

Un leggero fruscio come d'un felino a caccia nelle ombre seguì ubbidiente l'uomo e solo dopo che fu sparito sullo scalone, si permise d'espirare.

Il cuore gli batteva come dopo una corsa infinita e tremava completamente attraversato da ansia, nervosismo e aspettativa.

Ma di cosa?!

"Dio, Madonna e tutti i Santi! Credevo di morire.."

Teatralmente si portò una mano sul cuore, più simile a una grancassa che ad un organo pulsante.

"Chi diavolo era quel Dio in terra?"

Si costrinse a deglutire come fosse davanti ad un banchetto di squisitezze con lo stomaco completamente vuoto.

El emise un risolino nervoso prima di sganciare la bomba.

"Quello che abbiamo appena avuto il piacere di incontrare, mio caro è il Lord Dalle Fiamme Blu."

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Scusandomi per il ritardo con chi segue

volevo ringraziare mio fratello che mi ha fatto i buchi nella schiena affinchè continuassi ripetendo "Aggiorna!" o "Stai scrivendo?" e minacciandomi ogni giorno.

Volevo rigraziare anche njki_stylinson99 per avermi esortata con più delicatezza del mio "adorato" consanguineo

e infine il mio ringraziamento va a chi ha votato e letto senza per questo commentare.

Mi fareste molto felice se mi diceste come vi sembra questa storia o cos'ha che non va ^^

Accetto consigli, critiche..

Ogni cosa :)

Prima di andarmene, vi invito a passare da Smoke On The Water, scritta sempre da me con coppie Muke e Larry :)

Alla prossima tesori :)

Baci

Gio xxx

マスク (Masuku) - LarryWhere stories live. Discover now