6.Epilogo.

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6 anni dopo.

Riuscì per miracolo ad aprire la porta di casa, fra le buste della spesa e la cartella dell'ufficio. Il mio cellulare continuava a trillare per l'arrivo di messaggi da parte di Grace.
Non avrei mai dovuto dirglielo; Grace aveva un carattere troppo fiducioso rispetto al mio... Ma ero certa che se Travis lo avesse saputo, non avrebbe reagito bene.

-Sono a casa!- urlai poggiando le buste di carta sul bancone della cucina e  scalciando le scarpe. Ultimamente erano davvero scomode.
-Ciao tesoro. - Travis entró in cucina a piedi scalzi, indossava una camicia blu a quadri con una t-shirt sotto azzurra e un paio di jeans che lo rendevano, beh, quasi un boscaiolo... Ma uno di quelli sexy!
Mi avvicinai a lui e aspettai come consueto che mi baciasse.
-Com'è andata oggi? -
Lui si aprì in un sorriso enorme.
- Davvero bene. Hanno accettato la tua idea di scrivere dei libri sulla mitologia indirizzati ai bambini e anche quei romanzi un po' spinti per adulti. - ridacchió. -Sono stato incaricato io di scrivere quelle fiabe per bambini.-
-Aaah.-  urlai. - È strepitoso! -
Lui si avvicinó e afferrandomi per il busto mi issó sulla penisola della cucina.
-È successo grazie a te! Senza la tua idea... -
-Amore... - scossì la testa, mentre l'ennesimo trillo del cellulare mi avvertiva dell'arrivo di un messaggio.
Travis sì incupí e come se lo avessi offeso si allontanò di qualche passo.
-Credo ci sia qualcosa di cui dobbiamo discutere... - disse dopo un profondo respiro, stringendo la mascella.
Mi irrigidì deglutendo a fatica, ma annuì.
Rimasi lì sospesa, mentre lui compiva a grandi passi, avanti e indietro, l'intera cucina. Sembrava nervoso e affranto, più di me.
Grace mi invió un'altro messaggio in quell'istante e io allungai la mano per afferrare il cellulare. L'avevo appena coperto con la mano, per evitare che leggesse la notifica, quando lui coprì il mio arto con la sua.
-Leah, dimmi chi è... - il suo sguardo si fece duro.
-È solo Grace! Sai che a volte esagera quando mi invia le foto del suo piccolo Mike... - risposi io. Non ero ancora pronta a dirglielo e se mi avesse cacciato?
-Leah... Chi è lui? Chi è l'uomo con cui mi tradisci? -
-Cosa? - urlai scandalizzata. - Di che diavolo parli? -
Lui abbassò lo sguardo completamente ferito e io mi infuriai.
Stupido. Pazzo. Idiota.
-Ultimamente sei strana. Mi nascondi qualcosa. Sei sempre tesa e anche quando facciamo l'amore, tu sei sempre altrove.-
-Sei serio? Pensi sul serio che potrei mai traditi quando ti amo così tanto?-
-Cos'altro potrebbe essere? Leah non sei più la stessa da un paio di settimane, il tuo cellulare esplode di messaggi e io... Sto impazzendo! Dimmi chi è! Gli farò pentire... -
-Sei impossibile... - sussurrai, scendendo dalla penisola, ponendomi di fronte a lui. - Ti rendi conto di ciò che stai dicendo? Il nostro legame è sacro! Lo hai detto sempre tu! Perché mai dovrei tradirti? -
-Allora, cosa mi nascondi?- la sua voce si alzó e io risposi di rimando urlando.
-Sono incinta! -
In quel momento nulla nell'aria si mosse. Lui rimase fermo, bloccato e io sentì crescere l'angoscia e la paura.
Lo sapevo!
Le lacrime si concentrarono nei miei occhi e ci misero poco a scendermi lungo le guance.
-So, che avevamo deciso di aspettare e sinceramente non so come sia successo... Abbiamo preso precauzioni, ma forse l'ultima volta l'iniezione non ha funzionato...- singhiozzai. Cavolo ero davvero patetica.
Io piangevo a dirotto mentre lui rimaneva bloccato con un'espressione da ebete in faccia.
Ad un tratto, scoppiò a ridere.
E avvicinandosi di qualche passo mi prese fra le braccia.
-Stupida, bellissima e dolce ragazza!-mi coprì il volto di baci, graffiandomi leggermente con la sua folta barba.
-Avremo un bambino! - ridacchió sorridente. - Non riesco a crederci. -
-Sei contento?-chiesi risentita. Le lacrime si era asciugate sulla pelle, ma mi era rimasto un groppo in gola.
-Oh, amore mio. Era questo che ti preoccupava?-
Annuì leggermente, nascondendo il viso nel suo petto.
-Ti amo, ma ero terrorizzata che tu non lo volessi. Lo avevo detto a Grace, ma lei continuava a dirmi che dovevo fartelo sapere... Ma avevo paura. Non volevo rinunciare a nessuno dei due... Non volevo perdere te e se tu non avessi voluto questo bambino, io... -
-Sciocca. Gelerebbe l'inferno e scoppierebbe il sole prima che io possa smettere di amarti!-
Mi abbracció stretta, sollevandomi fra le sue braccia, mi portò dritta in camera da letto.
-Ricordami. - disse mentre si toglieva la camicia e la maglietta. - Di fare un grosso regalo a Grace. -
Ridacchiai, mentre lui affondava il viso nel mio collo, accingendosi a togliermi i vestiti.
-Ti amo... -
-Ti amo più io.-
-Impossibile.-

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