Alcool e videogiochi

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"Dai, corri!"
"Ci sto provando!"
"Hyung, così ci ammazzano!"
"Lo so, ho detto che ci sto provando!"

Un sospiro lasciò le labbra del minore quando sullo schermo apparve la scritta game over.

L'altro guardò in basso.

"Scusa, Kook, lo so che ci tieni a questo gioco..."

Ma Jungkook non lo sgridò, né tanto meno lo rassicurò.

Il suo sguardo, al contrario, divenne improvvisamente vuoto: l'imbarazzo di Taehyung gli aveva causato un dolore lancinante al petto.

"Ti perdono." il tono atono faceva sembrare quelle parole poco veritiere, eppure Taehyung sembrò credergli e alzò ugualmente i suoi occhi sull'altro.

"Ma solo se mi dai un bacio." continuò.

Il maggiore lo guardò sconcertato, arrossendo leggermente.

"C'è tua madre di sotto." rispose però, apparentemente sicuro.

"Non mi hai detto di no." Jungkook si avvicinò drasticamente al volto dell'altro.

"Kook, non possiamo, lo sai."

"Ma volere è potere, no?" ormai i loro respiri si mescolavano fino a non distinguersi più: bastava che il minore si sbilanciasse di poco per raggiungere quelle labbra che tanto bramava.

"Dimmelo, Tae. Dimmi che lo vuoi, dimmi che mi vuoi."

Il maggiore scosse la testa, sorridendo.

"Questa tua impertinenza non ti porterà da nessuna parte, ragazzino."

E Jungkook si limitò a mettere il broncio, borbottando un "Ho solo un anno meno di te..."

Taehyung alzò gli occhi al cielo e sorrise, intenerito.

"Devo studiare." disse, alzandosi dal letto. "Ci vediamo domani?"

L'altro ghignò, alzandosi a sua volta. "Non lo so, prova a convincermi."

"Ci vediamo domani."

Lo liquidò e sparì dietro l'uscio.

Jungkook sospirò. Provava sentimenti strani verso quel ragazzo, sentimenti che non conosceva e che lo attraevano a Taehyung come fosse una calamita.

Lui aveva quattordici anni, Taehyung quindici; si conoscevano da quando il più piccolo ne aveva quattro: erano cresciuti insieme e Jungkook si ostinava a credere che, proprio per questo, il suo era solo un profondo affetto.

Dicono che il primo amore non si scordi mai e nel caso si Jungkook quest'affermazione era particolarmente adatta, considerando che il suo lo vedeva tutti i giorni e, dunque, dimenticarlo sarebbe stato arduo.

Erano mesi, ormai, che desiderava quel bacio, lunghi giorni di agonia in cui voleva assaggiare il sapore di quelle labbra, sentirle muoversi sinuosamente contro le sue. Si sarebbe accontentato di un semplice contatto tra le loro bocche: gli bastava avere la conferma che Taehyung fosse suo. Eppure non riusciva mai ad ottenerlo: Taehyung era come l'acqua e Jungkook aveva solo le mani per raccoglierla.

𝐔𝐧 𝐛𝐚𝐜𝐢𝐨 •𝑇𝑎𝑒𝑘𝑜𝑜𝑘•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora